L’animazione nipponica, e non solo, perde uno dei suo grandi maestri: Yasuo Ōtsuka, classe 1931 e tra i fondatori della Toei Dōga (Toei Animation, in quanto il termine dōga indicava fino agli anni ’70 l’animazione, per essere poi sostituito dall’inglesismo animation) nel 1956.
La sua lunghissima, e proficua, carriera inizia con La leggenda del serpente bianco, diretto da Taiji Yabushita, primo esempio di lungometraggio animato a colori prodotto in Asia nel 1958 e che ha portato Yasuo Ōtsuka a prendere parte ad Ōkami shōnen Ken, la prima serie animata prodotta dalla Toei.
Nel corso degli anni ha collaborato con Isao Takahata ed Hayao Miyazaki a prodotti rivoluzionari nel panorama anime nipponico come La grande avventura del piccolo principe Valiant che segnava una rottura con la classica visione degli anime come destinati, unicamente, ai bambini.
Ōtsuka Ha, inoltre, contribuito alla nascita dello studio Ghibli.
Il loro sodalizio artistico ha dato vita a Conan il ragazzo del futuro, i due film di Panda Kopanda, oltre alla sua partecipazione ad alcuni tra i più riusciti lavori su Lupin III: La cospirazione dei Fuma (nel 1987) e le profezie di Nostradamus nel 1995.
Aveva già preso parte alle avventure del ladro gentiluomo nel 71 in qualità di character designer con Rupan sansei (Le avventure di Lupin III) e dirigendo le animazioni de il Castello di Cagliastro, affidato alla regia di Miyazaki.
Il profondo rapporto umano e la comune visione del mondo dell’animazione che legava i due maestri è testimoniato, anche, dal documentario del 2004 Ōtsuka Yasuo no ugosaku yorokobi (letteralmente ‘La gioia di animare di Yasuo Ōtsuka’) che lo stesso Miyazaki dedica al sensei ed amico.
Negli ultimi anni della sua vita si è dedicato alla formazione di una nuova generazione di animatori presso la prestigiosa Tokyo Animation Academy ed era stato, recentemente, insignito del premio speciale alla carriera durante la 42 edizione dei Japan Academy Prize.