Lo studio d’animazione giapponese multato 135 milioni di yen
Anche gli studi d’animazione si sporcano le mani nel torbido, parrebbe. Dream Link Entertainment, studio d’animazione fondato nel 2001 dall’ex produttore esecutivo Sony Ryuta Shiiki, conosciuto principalmente per la creazione di serie come Eagle Talon e Thermae Romae e meglio noto come DLE, si è ritrovato al centro di uno scandalo finanziario non da poco. Il suo essere schizzato in breve tempo nella Prima Sezione del listino della Borsa di Tokyo ha infatti insospettito i membri della Commissione Giapponese di Sorveglianza su Borsa e Valori, i quali hanno scoperto che le dirigenze DLE avevano attuato pesanti speculazioni commerciali grazie all’uso di false transazioni. Il rapporto finale della Commissione suggerisce una multa di 135.4 milioni di yen (pari a circa un milione e 220mila dollari) da comminare a DLE da parte dell’Agenzia dei Servizi Finanziari Giapponese per violazione della legge su scambi e strumenti finanziari.
Stando all’indagine della Commissione, gli alti papaveri DLE e gli investitori del comitato di produzione hanno notevolmente falsificato i registri inerenti alle spese necessarie ai loro video, arrivando, nel quinquennio 2014-2018, a emettere fatturazioni di vendita gonfiate per circa due miliardi e trecento milioni di yen (20.80 milioni di dollari) e introiti complessivi con oltre 600 milioni di yen in più (ossia quasi cinque milioni e mezzo di dollari).
Una bella gatta da pelare per DLE, che in passato è arrivato a ricoprire, grazie alle joint venture con Toei e Shangai Griffin Film, un ruolo di primissimo piano nella produzione e nella distribuzione di nuovi progetti d’animazione in tutto il mercato asiatico canonico (oltre che negli Emirati arabi e perfino in India), arrivando addirittura alla creazione, nel 2012, di una filiale americana. Lo studio era inoltre riuscito, nel 2015, ad acquisire e diventare unico proprietario del prestigioso evento di moda giapponese Tokyo Girls Collection.