La grafica è davvero importante?
Per un profondo amante dei videogiochi la risposta potrebbe essere negativa, ma al giorno d’oggi per chi fa recensioni e per colui che ne coltiva la passione la parte grafica è inseparabile dal gameplay.
Però quando i giochi iniziarono ad essere prodotti la grafica era uno dei fattori residuali, di contorno. Come una buona torta che aveva la ciliegina sopra, ma che può esistere anche senza. I primi giochi addirittura erano in 8 bit e molto limitati nei movimenti, un esempio ne è Super Mario. La parte visiva era ovviamente molto lontana dal realismo, però riusciva a darci una rappresentazione grazie alla fantasia.
Probabilmente era meglio prima quando la fantasia delle persone veniva stimolata: visto che i personaggi erano imprecisi, ognuno lo pensava come preferiva. I dettagli erano diversi da persona a persona e il tutto era molto bello. Tutte le cose però cambiano e si modificano.
Passando dal Snes alla PlayStation si vedono le prime migliorie grafiche, sostenute da un’innovazione tecnologica avanzata. Per fare un paragone di platform, vediamo la differenza tra un Super Mario e Crash Bandicoot: il marsupiale è più definito rispetto al nostro simpatico idraulico italiano. Anche se lentamente, le console si sono evolute e mentre il tempo passava i PC equipaggiavano le tecnologie più avanzate. Oggi siamo arrivati oltre il 4K e la crescita è esponenziale.
Ciò che vediamo
Adesso grazie alle migliorie la parte visiva è diventata importante, ma perché? Vero tutto il discorso fatto prima e di come si siano evolute le cose, però effettivamente perché per noi oggi è così importante? La risposta sta nella società. Insieme all’oggettistica e alla robotica anche l’uomo è cambiato nel corso del tempo e ciò a portato a quello che si chiama “mondo dell’immagine“.
Ai nostri giorni vediamo costantemente TV, programmi al PC, giochi e veniamo colpiti da ciò che vediamo. Le pubblicità, i social, tutto è condizionato da immagini, infatti per comunicare spesso utilizziamo le emoticon o gli sticker.
Questo insieme di cose si riflettono anche sui giochi, come è naturale che sia. Molti si soffermano sulla grafica e sul realismo dell’immagine che deve sempre di più essere vera in tutti i dettagli. Quindi piano piano si sono spostati tutti sul tenere molto in considerazione i dettagli grafici.
Vecchio giochi rimasterizzati e nuovi giochi in stile retrò
Però adesso si sta creando uno spaccato: alcuni utenti amanti del genere retrò stanno aumentando e così stanno riportando in auge la grafica minimale. D’altro canto molti giochi vecchi si stanno rinnovando nella veste grafica. Quindi avviene un processo molto strano: i giochi vecchi li stanno riproducendo in versione remastered, mentre alcuni giochi nuovi nascono con grafica antica. Tutto è molto particolare e permette agli sviluppatori di avere più possibilità.
Secondo me questa opportunità deve essere sfruttata dalle case indie che spesso, non avendo molti fondi, non possono avere un motore grafico potente. Quindi si concentrano su altri aspetti, come gameplay e trama, tralasciando la componente visiva.
Ovviamente non ci siamo fermati nella ricerca e sviluppo, infatti nuove tecniche di produzione vengono sviluppate molto velocemente. Il 4K a 60 fps è un netto passo in avanti verso il realismo e questo inevitabilmente si traduce in un’immagine vera, quasi come se toccassimo il personaggio. Tornando all’affermazione iniziale però, il realismo toglie gran parte della fantasia del giocatore che deve prendere per vero ciò che vede. Invece secondo me un gioco dovrebbe avere una buona grafica con un’immagine pulita, però lasciando spazio alla fantasia delle persone e dei giocatori.
In conclusione posso dire che oggi l’importanza della componente grafica è data dall’evoluzione dei tempi e delle tecnologie. Queste hanno portato ad un mondo fatto di immagini che si riflette sulle cose di ogni giorno e di conseguenza anche sui videogiochi. Ora osserviamo come si evolveranno i tempi e le cose, ma penso che avremo sempre due correnti di pensiero e due sviluppi separati: un gruppo che cerca la perfezione e il realismo dell’immagine, l’altro che vuole lasciare libero l’utente e concentrarsi su altri fattori. Chi ha ragione? Non si sa, a voi la scelta.