Nuova settimana, nuova recensione! Dopo la scorsa review dedicata a Survive as the Hero’s wife, che potere trovare quì, ora lasceremo da parte i sentimentalismi e le storie romantiche per tuffarci a capofitto nell’horror e nella violenza con la recensione dell’Attacco dei giganti.
L’Attacco dei giganti, o Shingeki no kyojin, è un manga dark fantasy disegnato ed illustrato da Hajime Isayama, serializzato in Giappone sulla rivista Bessatsu Shonen Magazine a partire dal 2009. L’edizione italiana è curata da Planet Manga a partire dal 22 marzo 2012.
Dal manga è stata tratta un serie televisiva anime, prodotta da Wit Studio in collaborazione con Production I.G. La prima stagione è andata in onda nel settembre 2013, la seconda nel 2017 e la terza tra il 2018 e il 2019, tutte reperibili legalmente sul sito italiano VVVID oppure sulla piattaforma streaming di Netflix. Attualmente, è stata annunciata la quarta ed ultima stagione dal titolo: Attack on Titan – The Final Season, che andrà in onda da autunno 2020.
Trama
In un mondo alternativo, la razza umana è stata quasi portata all’estinzione a causa della misteriosa comparsa di giganti umanoidi che divorano uomini senza un motivo apparente. Quel che resta dell’umanità è rinchiusa in tre imponenti mura concentriche che hanno permesso agli esseri umani di vivere un secolo di pace. Per proteggersi da eventuali attacchi dei giganti sono stati istituiti tre ordini militari: Il Corpo di Guarnigione, il Corpo di Gendarmeria e l’Armata Ricognitiva.
Tuttavia, nell’anno 845 compare un gigante anomalo di sessanta metri che, prima di scomparire, apre una breccia nelle mura dove i giganti più piccoli possano passare divorando ogni umano che incontrano. Tra i sopravvissuti alla tragedia abbiamo i tre protagonisti della storia: Eren Yaeger, la sorella adottiva Mikasa Ackerman e l’amico d’infanzia Armin Arlert. Nel giorno dell’irruzione dei giganti, Eren perde la madre, che viene divorata davanti ai suoi occhi e l’accaduto lo porta ad odiare tutti i giganti.
A cinque anni di distanza dall’accaduto, Eren, Mikasa e Armin decidono di arruolarsi nell’esercito per vendicare la morte di innocenti e per restituire agli umani la libertà perduta. Dopo varie peripezie e vicissitudini, il gruppo di soldati scopre finalmente la verità che si cela dietro il mondo in cui vivono ed ora il trio dovrà affrontare un nemico ancora più temibile: La nazione di Marley.
Struttura dell’opera
Essenzialmente, l’opera può essere scomposta in due parti: “Prima della scoperta nella cantina” e “Dopo la scoperta nella cantina”. La prima parte, ci presenta un’opera apparentemente apocalittica, un Medioevo alternativo dove gli esseri umani sono stati decimati dai giganti, veniamo a conoscenza di come la razza umana si è organizzata per far fronte a questo problema e dei personaggi principali: Eren, il classico ragazzino stereotipato che giura vendetta contro i giganti; Mikasa, che ha perso i genitori in un modo atroce e cha un profondo legame con Eren; e infine Armin, un ragazzo timido e non molto forte fisicamente, ma molto intelligente.
La seconda parte, invece, rivoluziona completamente l’opera: Si passa da un’opera horror d’azione ad un thriller fantapolitico, l’ambientazione non è più quella medioevale poichè la nazione di Marley possiede tecnologie e strutture riconducibili agli inizi del Novecento. Dopo aver appreso l’origine di tutto ciò che gli stanno intorno, i personaggi iniziano a cambiare e a maturare. La storia si intreccia sempre di più e si concentrerà sulla guerra tra la nazione di Eldia e di Marley, molti misteri verranno svelati, senza la mancanza, ovviamente, di tantissimi colpi di scena che faranno restare il lettore a bocca aperta.
Impressioni personali
L’Attacco dei Giganti è sicuramente imperdibile, un manga perfetto per chi ancora non ha cominciato a leggerli e vorrebbe farlo. In particolare, mi ha sorpreso la coerenza narrativa, non troverete nessun buco di trama poiché l’autore ha studiato meticolosamente ogni avvenimento. Non sarà strano infatti imbattervi in vignette apparentemente senza senso o sconnesse, ma che poi il vero significato verrà prontamente rivelato col passare dei capitoli.
Amo i personaggi: La loro crescita, le loro paure, i loro ideali. Sebbene nella prima parte siano abbastanza stereotipati, nella seconda parte, invece, sembrano quasi essere tremendamente “realistici”. I risvolti filosofici che hanno, i loro discorsi che riflettono sulla condizione dell’uomo, situazioni che renderanno i personaggi sempre più “grigi” e che cercano di far fronte a problemi più grandi di loro.
L’unico difetto a cui mi sento di attribuire all’opera è l’eccessiva complessità della storia, non è molto facile da seguire, necessita di grande concentrazione e pertanto non tutti potrebbero “digerirla”.