Miyazaki decide per la pensione ma non ha fatto i conti con la noia
Amici quando appresi della notizia 5 anni fa ero quasi in lacrime. Il maestro Miyazaki alla veneranda età di 72 anni, ben portati, decide che è il momento di smettere. Il mio idolo, anzi credo di poter dire il nostro idolo, aveva deciso di lasciarci “orfani” delle sue meravigliose avventure e dei suoi magnifici paesaggi.
Il regista Kaku Arakawa come noi non voleva assistere passivo alla cosa ed allora decise, con la scusa di un documentario, di riprendere la vita del maestro entrando nel suo privato. Miyazaki, giustamente direi, non ne capiva il senso e cercava di far muro alla sua privacy.
Il suo non voler più disegnare o creare era dettato più dalla volontà di non volersi piegare alle ormai invasive tecniche della computer grafica, che dalla reale volontà di smettere. Infatti dopo appena tre anni dal suo ritiro, come documenta Arakawa, l’irrefrenabile voglia di disegnare ancora, porta il maestro a ritornare a lavoro su un corto in CGI dal titolo “Kemushi no Boro” (Boro the Caterpillar).
Questa è la scintilla che dona nuova vita all’intero studio Ghibli dove Miyazaki riprende freneticamente la sola cosa che ha sempre fatto: farci sognare con le sue magiche storie.
Il film – documentario è stato realizzato nel 2016 e trasmesso in anteprima tv sul canale NHK TV, per poi essere riproposto l’anno successivo sul canale NHK World con sottotitoli in inglese; infine nello stesso anno la Japan Society ha proiettato lo speciale a New York nel settembre 2017.
Quest’ inverno invece il film verrà presentato e proiettato sul grande schermo anche in Nord America: ad annunciarlo è stato lo studio Gkids in un comunicato ufficiale. Vi anticipiamo anche, come confermato dal produttore di Studio Ghibli Toshio Suzuki, che Miyazaki è al lavoro sul film Kaya-tachi wa Dō Ikiru ka (How Do You Live?) da oltre due anni e che, come conferma lo stesso maestro, vedrà la luce non prima di tre o quattro anni.
A questo punto non ci resta che aspettare l’ennesimo capolavoro di un maestro strepitoso come Miyazaki, con una piccola speranza nel cuore (non me ne voglia nessuno): Sensei che tu possa smettere di creare solo quando da lassù, un giorno molto lontano, avranno bisogno di te per ridipingere l’intero universo.