Lo scorso 7 novembre, al cinema Odeon di Bologna, è stato proiettato il film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, una coproduzione italo-francese, in presenza del regista Lorenzo Mattotti. Il film è tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Dino Buzzati, pubblicato nel 1945. L’opera parla del re degli orsi, Leonzio che, insieme al proprio branco, scende a valle per cercare cibo e il figlioletto Tonio, preso in un fiume dagli umani mentre pescavano dei pesci. Per sopravvivere, dovranno vedersela con l’arciduca, il mago De Ambrosiis e altre creature che popolano il territorio. Il mago infatti ha predetto all’arciduca che gli orsi conquisteranno la Sicilia e quest’ultimo farà tutto ciò che è in suo potere per fermarli.
TECNICHE
Il regista, dopo la proiezione, ha raccontato come fosse stato difficile ottenere i diritti della storia e di quanto fosse stato fondamentale parlare con Almerina Buzzati, la vedova dello scrittore, deceduta nel 2015. La realizzazione della pellicola ha richiesto cinque anni: tre anni per la realizzazione degli storyboard prima statici, poi animati e due di produzione vera e propria. All’inizio si prevedeva di fare l’intero cartone animato in 3D ma, visto l’esiguo budget, si è deciso per un film in tecnica mista. Gli orsi della storia così come i soldati in gruppo sono infatti tridimensionali.
CAMBIAMENTI NELLA STORIA
Per quanto riguarda la storia, sono stati necessari degli aggiustamenti. Lo stesso Dino Buzzati infatti, inserisce nella storia degli elementi senza indicarne l’origine di provenienza e non ha aggiunto alcun personaggio femminile. Per ovviare a questo problema è presente il personaggio di Almerina che riveste due ruoli:
- è una cantastorie insieme a Gedeone e i due raccontano la storia degli orsi al vecchio orso della montagna;
- è una ballerina del circo e amica di Tonio.
E’ stato poi eliminato un personaggio, l’orso poliziotto, presente nella seconda parte del racconto. Per il resto, la storia è rimasta molto fedele ed è apprezzabile il fatto di rappresentare maggiormente il rapporto padre-figlio tra Leonzio e Tonio.
ISPIRAZIONI
Lorenzo Mattotti ha specificato come lui e il suo team, composto da italiani e francesi, abbiano tratto ispirazione da moltissimi elementi:
- i film preferiti dal regista come Yellow Submarine, di cui c’è un richiamo nella scena che mostra l’esibizione del circo e l’avanzata degli orsi nella cittadella;
- artisti come Beato Angelico e uno canadese, non nominato dal regista, di cui si è apprezzato il modo di rappresentare la natura e le montagne;
- la Disney.
NARRAZIONE
Così come nel libro, la storia è divisa in due parti. La prima parte è raccontata dai due cantastorie, in una dimensione più epica, gioiosa e favolistica mentre la seconda dall’orso anziano, doppiato da Camilleri, con un tono più cupo, rassegnato e realistico.
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