In questa nuova recensione parliamo di un manga sportivo che ha decisamente portato nuovamente alla ribalta il mondo degli shonen sportivi, e che ha fatto partire gli ormoni a molte fan: si tratta di Kuroko’s Basket, in giapponese noto semplicemente come Kuroko no basket.
La pubblicazione del manga è iniziata nel dicembre 2008 ed è terminata nel settembre 2014, con la pubblicazione settimanale dei capitoli. In Italia, il manga è stato pubblicato dalla Star Comics da febbraio 2013 a ottobre 2017. Il manga ha ottenuto anche un adattamento anime, composto da 3 serie e un totale di 75 episodi. Ad essere animati sono stati anche quelli che vengono definiti NG-Shuu, ovvero alcune vignette comiche che si trovano alla fine di quasi tutti i capitoli. Il manga ha poi ottenuto un seguito, intitolato Kuroko’s basket – last game, ambientato dopo la fine della serie, con lo scontro tra alcuni personaggi e una squadra americana, che ha ottenuto a sua volta un adattamento a film (seppur il finale sia risultato diverso).
Prima di passare alla trama, ecco altre recensioni che potete trovare sul sito:
- Re:Monster – La recensione manga
- Speak – La recensione manga
- La Regina d’Egitto – La recensione manga
La trama
Un anno prima l’inizio della trama, esisteva una squadra di basket di una scuola media piena di veri e propri talenti: i cinque ragazzi vennero soprannominati generazione dei miracoli e appartenevano tutti alla squadra della scuola media Teiko. Dopo aver finito le medie, i cinque ragazzi si recarono in scuole diverse. Sono pochi però quelli che sanno dell’esistenza di un misterioso sesto uomo fantasma, Kuroko Tetsuya, che ha deciso di iscriversi alla scuola superiore Seirin, dotata di una squadra molto giovane (nata solo l’anno precedente), ma dalle grandi potenzialità. Quello stesso anno si unisce alla squadra un altro giocatore di talento, Taiga Kagami, un ragazzo che ha passato gran parte delle scuole medie in America.
Il talento dei due viene immediatamente notato ed entrano a fare parte della prima quadra (non che ci fossero molti altri giocatori disponibili). L’obiettivo della quadra è quello di vincere l’Interhigh una coppa vinta dalla migliore squadra tra le varie scuole giapponesi. Se il sogno non dovesse realizzarsi, allora saranno costretti a dichiararsi in mutande alla ragazza che gli piace. In questo percorso, i ragazzi si trovano ad affrontare gli ex compagni di squadra di Kuroko.
Quando il percorso dei ragazzi verso l’Interhigh viene bruscamente interrotto da una sconfitta, il loro nuovo obiettivo diventa la Winter High.
Struttura dell’opera
Il manga è composto da un totale di 30 volumi e oltre 275 capitoli. Graficamente parlando, c’è una notevole crescita da parte dell’autore. Ecco a voi due esempi tratti dai primissimi capitoli e dagli ultimi capitoli.
Come potete vedere, la qualità dell’immagine è aumentata in maniera esponenziale.
Una caratteristica da notare è il fatto che il titolo dei capitoli è una frase che viene detta nel capitolo stesso. Non tutti i capitoli hanno un’immagine di copertina, e non tutti i capitoli hanno gli NG-Shuu, ovvero scene comiche che si riferiscono ad una scena vista nel capitolo stesso, con un finale decisamente imprevedibile.
Il manga inizia come un normale manga sportivo, ma le abilità di alcuni dei giocatori diventano tali che nell’anime vengono resi spesso con effetti tipici di Inazuma Eleven.
Notevole è la crescita dei personaggi nel corso di tutta la serie. Non si tratta di personaggi immutabili, ma di ragazzi che crescono grazie alle esperienze, positive e negative, che vivono nella loro quotidianità.
Curiosità
Nel manga, i nomi hanno tutti una caratteristica importante. I nomi dei cinque membri della generazione dei miracoli hanno nel cognome il kanji (o carattere cinese) del coloro che li rappresenta. In particolare:
- Akashi Seijurou (赤 Aka = Rosso)
- Aomine Daichi (青 Ao= Blu)
- Kise Ryouta (黄 Ki = Giallo)
- Midorima Shintarou (緑 Midori = Verde)
- Murasakibara Atsushi (紫 Murasaki= Viola)
- Kuroko Tetsuya (黒 Kuroko = Nero)
- Momoi Satsuki (Manager della Teikou 桃 Momo = Rosa)
Tra tutti, fa eccezione Kuroko, che pur avendo il carattere del colore nero nel cognome, ha i capelli azzurri (semplice capriccio dell’autore). Altri nomi con il carattere del colore all’interno del cognome sono il precedente membro della squadra media Teikou, Haizaki Shougo (灰 Hai = Cenere, usato per indicare il colore grigio) e il precedente capitano della Teikou, Nijimura Shuuzou (虹 = arcobaleno).
Altra curiosità carina è quella che vede l’autore voler disegnare un manga per ragazzi, ma che ha attirato molte più ragazze (che hanno creato un fandom yaoi impressionante).
Impressioni personali
Inizialmente, c’erano alcuni personaggi che proprio non mi piacevano o dei quali non sopportavo gli atteggiamenti. Ma più passavano gli episodi, più i personaggi crescevano. Non sono mai mancate le scene comiche, come la poca presenza di Kuroko che non fa altro che causare grossi spaventi ai suoi compagni di squadra che non si accorgono della sua presenza, o gli atteggiamenti tra Hyuga (il capitano della Seirin) con il suo amico Teppei Kyoshi. Niente è lasciato al caso e tutto, incluso il loro passato, viene spiegato. Seppur questo accada al volume 23, si tratta certamente di uno dei periodi più toccanti dell’intera serie. È anche bello vedere la crescita dei personaggi e il ruolo dell’amicizia, che non è rappresentato in maniera banale come in molte altre opere.