Nel folclore giapponese, la volpe è un essere dotato di grande intelligenza e di poteri sovrannaturali. Proprio come il tanuki, la volpe sarebbe in grado di tramutarsi in altri esseri, soprattutto donne dal bellissimo aspetto e di controllare il fuoco fatuo. Alcuni le ritengono infide in quanto usano le proprie abilità per ingannare il prossimo e far smarrire la strada ai viaggiatori, altri creature amiche e fidate guardiane. Si dice che più una volpe sia anziana e saggia, più code possieda, fino ad un massimo di nove.
Il termine giapponese per volpe, Kitsune, ha più etimologie:
- il termine Kitsu potrebbe riferirsi al verso dell’animale e Ne a “stato d’animo affettuoso” dato che si ritenevano le volpi particolarmente benevoli;
- l’intera espressione può essere tradotta in “torna e dorme” o “torna sempre” in riferimento ai miti in cui una volpe in forma umana stava con il proprio amato la notte e poi se ne andava la mattina.
Le Kitsune, nella mitologia giapponese, sono venerate come vere e proprie divinità come messaggere di Inari, il kami della fertilità, dell’agricoltura e del riso.
Alcune storie parlano però di volpi malvagie che si impadronivano del corpo di giovani donne, attraverso un’unghia o il petto, impossessandosi della sua forza vitale. Questa condizione, definita Kitsunetsuki, venne considerata alla pari di un‘infermità mentale fino al XX secolo.
Altre Kitsune famose in manga e anime sono:
- Tomoe, famiglio di Nanami Momozono, nuova dea delle Terra in Kamisama Kiss,
- Senko-san, protagonista di Sewayaki Kitsune no Senko-san, che si occupa di prestare attenzioni a Kuroto Nakano, un impiegato stanco e stressato;
- Kurama, il demone volpe a nove code, il cercoterio più forte nel manga di Naruto.
I Kitsune si configurano dunque come figure assai rispettate e potenti nel folclore giapponese.