Dopo l’ultima battaglia, inizia la fuga.
Il terzo volume di Kalya, L’unione necessaria, è disponibile in formato cartaceo, per poi approdare sullo store digitale di Bugs Comics.
Soggetto e sceneggiatura sono a cura di Luca Lamberti e Leonardo Cantone, con i disegni di Matteo Leoni.
La trama di Kalya 3
Kalya ha provato a lasciarsi dietro tutti i suoi innumerevoli inseguitori, con discreto successo. Ma i suoi guai non sembrano avere mai fine. Giunta nelle vicinanze di Stadbrek, lei e Tagh vengono sorpresi da un troll, che li segue fin dentro la città. Non tutto il male viene per nuocere, perché uccidere quel mostro in città equivale ad un eroico salvataggio, con discreti vantaggi in termini di ospitalità da parte dei locali.
Gli inseguitori non stanno con le mani in mano. Leena, con al suo fianco il fido Aridan, dopo aver riferito a re Negon ripartono subito alla ricerca di Kalya. La ritrovano grazie alla magia e, dopo aver avuto a che fare con una viverna infetta, riescono a concordare una tregua tra Kalya e i galdoriani. Dopotutto Hobur è una meta importante per la ragazza, ma la gestione dell’alkest può portare beneficio a tutto il continente se non a tutto il mondo, quindi la posta in gioco va ben oltre le questioni famigliari di un singoli individuo.
Vediamo anche Dakan, alle prese con una sorta di concilio di gjaldest, in cui viene tracciato un percorso che sarà necessario fare per riportare l’alkest verso il suo obiettivo finale. Una missione che potrà compiere solo Kalya. Lo stesso Dakan viene però catturato, le sue sorti sono ancora in bilico, e con esse anche la sicurezza della nostra protagonista.
L’opera
Dopo una partenza hard fantasy, tra un’infinità di personaggi, luoghi, razze, divinità, arrivati al terzo volume è arrivato il momento di concentrarsi un po’ sul lato emotivo dei protagonisti.
Vediamo infatti lati del carattere di ognuno dei soggetti coinvolti che non avevamo ancora avuto modo di approfondire.
Il duo formato da Kalya e Tagh si conferma astuto ed opportunista, ma questa volta riusciamo a scorgere anche un lato, per così dire, umano anche nel piccolo goblin. Sarà lui ad incalzare la ragazza sulle motivazioni del suo viaggio e sugli effetti che questo potrà avere sul loro rapporto. Una comunicazione efficace, che porterà il piccoletto perfino a mostrare generosità verso gli sconosciuti durante l’attacco della viverna. Certo, non possiamo aspettarci che, dopo aver salvato una persona, non la derubi, ma questa è un’altra storia.
Scopriamo qualcosa anche sui misteriosi elfi, sui loro obiettivi e su quello a cui sono disposti per raggiungerli. Varnon, definito il dissidente, si conferma il vero antagonista di questo arco narrativo, con i suoi esperimenti che si lasciano dietro una scia di cadaveri. O di spettri, come nel caso di Calon.
Il concilio dei gjaldest si rivela particolarmente interessante, oltre che pieno di riferimenti religiosi. Dopotutto loro sono diretti discendenti delle divinità di questo mondo, è naturale che si muovano trainati da un certo senso di superiorità, individuale e collettiva. In questo sembrano molto vicini allo stereotipo relativo agli elfi. Sembra peraltro che siano in grande numero, nonostante tutto il mondo sia alla loro ricerca per ucciderli. Tanto che esistono, a quanto pare, anche squadroni dedicati al loro sterminio.
L’approfondimento più grande di questo volume è quello dedicato a Leena, che finalmente vediamo un po’ più sciolta, anche grazie al lavoro artistico di Matteo Leoni, che la ritrae meno ingessata del solito, con una espressività molto più colloquiale. L’alchimista reale sembra molto più sincera, mossa probabilmente da una maggiore fiducia nei confronti di Kalya, unico vettore per qualcosa di straordinario e non più incognita come la prima volta che si sono incontrate.
Si parte quindi verso Hobur, ma i semi di futuri problemi stanno già germogliando.
Scheda Tecnica
Formato: 16×21, bianco e nero
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Luca Lamberti e Leonardo Cantone
Disegni: Matteo Leoni