L’universo di Kakegurui si amplia con uno sguardo più approfondito su personaggi rimasti fino a questo momento sullo sfondo, ma dal grande potenziale.
Kakegurui Midari è disponibile in formato cartaceo e sullo shop digitale di J-POP.
La trama di Kakegurui Midari
Siamo di nuovo all’interno dell’accademia Hyakkao, lo stesso istituto privato della serie principale. Un luogo dove il successo accademico conta molto meno della capacità di comprendere le persone che ci si trova di fronte, della volontà di distruggere il proprio avversario. Insomma, l’abilità nel gioco d’azzardo.
Siamo in una scuola in cui è facile scendere in basso, ma più si scende, più il cammino si trasforma in una rovinosa caduta verso l’abisso, senza possibilità di redenzione.
Lo sa bene Nana Otori, che si è approfittata dell’ingenuità di Ayame Nureba ed è in procinto di forzarla ad attività non molto raccomandabili se il suo debito non sarà estinto molto presto. La povera vittima arriva a pensare al suicidio, ma proprio in quell’occasione interviene Midari Ikishima, presidentessa del comitato di abbellimento dell’istituto, una persona che abbiamo già conosciuto nella serie principale. Non si può dire che il suo intento sia quello di aiutare Nureba, perché le azioni di Ikishima sono difficilmente comprensibili, ma il risultato finale è più o meno quello: la ragazza viene finalmente messa in condizioni di poter ripagare il suo debito, ma questo è solo l’inizio.
Quello che interessa a Ikishima è infatti il lato più crudele di Nureba, che messa alle strette rivela parti di sé che probabilmente non conosceva. Le loro interazioni andranno a mettere a dura prova i limiti della sanità mentale delle due ragazze.
L’opera
L’impronta della serie originale è estremamente visibile fin dalle prime pagine. Posta in gioco sempre più alta, soluzioni creative, al limite della logica, tutto in nome del brivido del rischio. La catarsi del giocarsi il tutto per tutto una volta messi alle strette, o anche soltanto per divertimento.
Se non ci fosse questo lato che, in modo un po’ voyeuristico, va a curiosare negli antri più profondi della mente umana, questo spin-off dedicato a Midari Ikishima potrebbe essere tranquillamente definito uno slice of life. Dopotutto in questo primo volume, Midari conosce una nuova amica, le da una mano e le chiede di entrare nel suo club scolastico.
Sono proprio le scene al limite della violazione dei diritti umani a conferire alla serie una scintilla, che stuzzica di volta in volta lati differenti nel lettore.
A fare da sfondo c’è sempre una scuola che richiama chiaramente il gioco d’azzardo come metafora di una società basata sul denaro e sull’inganno, in cui conta soltanto la propria capacità di sopraffare il prossimo.
Midari Ikishima più che una protagonista è una burattinaia. Il suo intervento in questi primi capitoli è piccolo, ma fondamentale. La ragazza è capace di influenzare tutto quello che la circonda, con il suo carisma e il suo sprezzo del pericolo, che la fa avanzare nonostante sia a rischio la sua incolumità fisica.
Al di là di un aspetto più attivo come la dimostrazione di crudeltà, in lei sembra essere sempre presente il desiderio di sentirsi superiore in ogni occasione. O quantomeno è la sensazione che traspare al termine dei giochi a cui assistiamo. In pochi minuti Midari riesce a mettere sotto scacco sia il bullo che la vittima, sovvertendone aspettative e ricompense.
Il sottotesto yuri è certamente presente, ma è un elemento che avevamo potuto intuire fin dalla serie originale. Ogni scontro è bilanciato da una certa curiosità e attrazione, il rischio non è mai fine a sé stesso ma in gioco c’è sempre anche il modo di rapportarsi a Midari stessa. Un elemento che traspare soprattutto nella seconda metà del volume, quando Nureba e Habakiri si giocano, metaforicamente, l’opportunità di essere al centro dell’attenzione della presidentessa del comitato di abbellimento.
Ma Midari in tutto questo rimane uno spirito libero, incapace di fermarsi, alla continua ricerca di nuovi stimoli e tendente all’autodistruzione. Purtroppo o per fortuna, si dimostra troppo abile per correre davvero dei rischi. Perché l’ultima volta ha perso, contro la presidentessa del consiglio scolastico, ha perso un occhio. Non le farebbe bene perdere di nuovo.
Scheda Tecnica
Formato: 13×18, bianco e nero
Pagine: 178
Testi: Homura Kawamoto
Disegni: Yuichi Hiiragi
Traduzione: Valentina Vignola