A un solo anno dalla conclusione di Jujutsu Kaisen, Gege Akutami ha deciso di tornare sulle pagine di Weekly Shonen Jump con un sequel: Jujutsu Kaisen Modulo, disegnato da Yuji Iwasaki. Ambientata 68 anni nel futuro, la nuova storia porta con sé novità, nuovi protagonisti e un nemico inedito. Tuttavia, già al debutto, sono emersi problemi che i fan conoscono fin troppo bene: le traduzioni ufficiali.

Un nuovo mondo, vecchie ombre
La trama di Modulo ci trasporta nel 2086, dove il Giappone affronta l’invasione di 50.000 Simuriani, una razza aliena con poteri simili agli stregoni Jujutsu. Il manga si apre con la morte di Yuta Okkotsu, svuotato dopo la perdita della moglie Maki Zenin. I veri protagonisti sono però i loro nipoti, Yuka e Tsurugi Okkotsu, introdotti brevemente nell’epilogo della serie originale.
Al loro fianco troviamo Maru (Marulu Val Vol Yelvori), un Simuriano che collabora in incognito con gli stregoni come ispettore. Una nuova generazione di personaggi, dunque, ma che richiama parallelismi con i volti più amati del passato: Tsurugi, in particolare, è stato presentato come l’erede spirituale di Maki, con un corpo a Heavenly Restriction e la tecnica del New Shadow Style.
Jujutsu Kaisen Modulo, problemi con la traduzione
Il debutto del manga è stato un successo virale, ma le polemiche non si sono fatte attendere. Alcuni passaggi della traduzione inglese hanno creato confusione:
- Il Culling Game viene presentato come risolto esclusivamente grazie a Gojo e Yuji, cancellando di fatto il contributo di Yuta, Maki e degli altri stregoni. In realtà, l’originale giapponese parlava di “persone come” Gojo e Yuji.
- Le spiegazioni sui poteri di Tsurugi risultano incoerenti, prima descrivendolo senza energia maledetta, poi con energia solo “debole”.
Una questione che ha riacceso vecchie ferite: già il manga originale aveva sofferto di traduzioni poco accurate, che alteravano battute iconiche e momenti cruciali.
Il problema della traduzione: un déjà vu
La questione non è nuova per i fan di Jujutsu Kaisen. Dopo il cambio di traduttore nel 2020, con l’arrivo di John Werry, molte scelte linguistiche hanno diviso il fandom. La celebre battuta di Gojo “Nah, I’d win” è solo uno degli esempi contestati, tanto che migliaia di fan hanno firmato petizioni per chiedere una ritraduzione ufficiale.
Con Modulo, sembra che la storia si ripeta, e i lettori più attenti temono che molte sfumature del testo originale andranno perse fino a quando non arriverà l’adattamento animato.
Il futuro di Jujutsu Kaisen
Nonostante le critiche, il sequel ha già catturato l’attenzione del pubblico e sarà pubblicato settimanalmente per almeno sei mesi. Akutami non ha intenzione di creare una nuova serie di lunga durata, ma l’universo di Jujutsu Kaisen resta più vivo che mai: oltre a Modulo, sono in arrivo la stagione 3 dell’anime e un nuovo romanzo spin-off.
Il mondo degli stregoni maledetti continua dunque a espandersi, tra entusiasmo e polemiche, confermandosi ancora una volta uno dei titoli più discussi del panorama shonen.