Il principe pagliaccio di Gotham è una cosiddetta mina vagante, un essere umano che trascende la morale comune per dare libero sfogo a qualsivoglia “macabro” impulso.
E’ la quintessenza del male, un omicida senza rimorsi che non persegue uno scopo e non lo cerca neppure, un attore nello spettacolo della vita con un finale trucido ad attenderlo perché l’esistenza gli aveva riservato una “brutta giornata”.
Batman, di contro, sembra invece mantenere una morale di ferro ed è riuscito ad incanalare la “rabbia”, derivante da un fatto che ha inciso la sua crescita in maniera devastante, verso un fine ben preciso e nobile.
Sono l’uno l’antitesi dell’altro, due facce della stessa medaglia che se malauguratamente vengono a contatto riescono a scatenare degli scontri destinati a rappresentare l’eterno conflitto tra il bene e il male, dove quest’ultimo potrebbe prevalere ma se ciò accadesse verrebbe a mancare il motivo di tanto divertimento.
Joker non può far morire l’amato Batman, perché verrebbero a mancare le fondamenta della sua folle missione portatrice di caos e lo stesso cavaliere oscuro non avrebbe senso di esistere senza una minaccia costante alla vita degli innocenti (per indagare su questo “dualismo” si consiglia la lettura di The killing Joke, edito da Panini).
Il duo nipponico formato da Satoshi Miyakawa ai testi e Keisuke Gotou ai disegni ci presenta una storia veramente particolare ma soprattutto “assurda”, che coinvolge il nemico giurato del crociato incappucciato, con il manga One Operation Joker.
La trama di One Operation Joker
L’ultimo scontro tra Batman e Joker si sta per concludere all’interno di un laboratorio chimico, dove sembra si stiano svolgendo particolari esperimenti. La fortuna, per una volta, decide però di baciare il “pazzo clown” e il nostro eroe si ritrova all’interno di una vasca, piena di un particolare liquido. A fuoriuscire da quest’ultima non è il classico “pipistrello” ma una sua versione ringiovanita, un vero e proprio neonato. Ora Joker dovrà decidere se eliminare definitivamente il piccolo oppure investirsi dell’arduo compito di crescerlo e farlo tornare alla sua forma originale. Attraverso la seconda opzione sarà possibile provare che il male ha bisogno di combattere ad armi pari con il bene per potersi definire il vincitore assoluto.