Non voglio che provi rimpianto
Salve iCrewers, oggi siamo qui per recensire il secondo episodio di Island. Nello scorso appuntamento avevamo fatto la conoscenza sommaria dei personaggi principali, rimanendo in sospeso per quanto riguardava la maggior parte delle cose. Eravamo rimasti all’assunzione di Setsuna come domestico in casa Ohara.
Questo episodio è riuscito a sfittire alcuni misteri sull’isola. Infatti Setsuna, dopo aver fatto il suo dovere come domestico in casa di Rinne, apprende che l’isola di Urashima è stata isolata dal mondo a causa di una pericolosa malattia, di cui anche Rinne è affetta. Questa era stata presentata anche alla fine del primo episodio, lasciandoci con il fiato sospeso con un cliff-hanger ben realizzato.
Essa si chiama sindrome della fuliggine ed è presente solo nell’isola. Per informarsi su di essa, Setsuna si reca in città, alla biblioteca comunale, gestita da Sara Garandou. Ella intrattiene Setsuna con la spiegazione di un’antica leggenda dell’isola che lega le tre famiglie più importanti, ovvero la sua, quella di Karen e quella di Rinne.
Intanto anche Karen viene assunta come domestica a casa Ohara, e i due iniziano a lavorare insieme, scoprendo un grande desiderio della ragazza. I due per riposarsi si fermano a casa si Sara, dove Setsuna ottiene maggiori chiarimenti sia sulla malattia sia sulla leggenda. Tornato a casa intrattiene una conversazione con la madre di Rinne, che gli chiede di salvarla. L’episodio si conclude con la passeggiata notturna di Rinne, che durante l’uscita ha un diverbio con Setsuna.
In questo episodio abbiamo modo di notare maggiormente l’ambiente dell’isola, in cui possiamo includere anche zone montuose. I personaggi vengono caratterizzati maggiormente, mostrandoci altre sfumature del loro carattere. Continua ad esserci una buona dose di mistero, ma non viene lasciato un cliff-hanger alla fine. Non è certamente stato in grado di lasciarci in sospeso come il primo, ma anche questo episodio è riuscito a dare prova di se.
Voto: 8/10