Bentrovato al settimanale appuntamento con Otakult, la rubrica che ci riporta indietro nel tempo per riportare alla mente anime poco conosciuti o forse dimenticati, che però fanno parte dell’infanzia di molti di noi.
Oggi è il giorno dedicato ad Inuyasha, andato in onda su MTV nel 2001 con Dynit, quando vi era ancora la nostalgica Anime Night, una serata dedicata agli anime giapponesi.
La serie manga, però, nasce sulla rivista Weekly Shonen Sunday di Shogakukan nel 1996 e arriva in Italia con Star Comics nel 2001.
Il primo adattamento anime arriva nel 2000 e si conclude nel 2004 con 167 episodi. Inuyasha ha un notevole successo che porta anche un OVA nel 2008 e la serie Inuyasha: The Final Act nel 2009.
Prima di continuare, dai un’occhiata ai nostri precedenti Otakult:
- Ghost in the Shell 2 – Innocence: Otakult #187
- Otakult # 186: Big Robot e Pugno!
- Shakugan no Shana: Otakult #185
Inuyasha: un salto nel tempo tra spiriti e storie d’amore
Kagome Higurashi è una ragazza giapponese come tante, che abita in un antico tempio e vive con il nonno appassionato di antiche leggende. L’uomo è inoltre fissato con dei strani manufatti che parrebbero possedere potenti poteri magici e che non manca di regalare alla nipote ogni qualvolta che ne ha l’occasione. Tra questi una sfera, nota come la Sfera dei Quattro Spiriti. Un giorno, attraverso un passaggio temporale racchiuso nel pozzo della sua famiglia, la ragazza si ritrova trasportata nel passato, nell’epoca Sengoku, un antico periodo della storia giapponese, che va dalla metà del 1400 agli inizi del 1600. Nel pozzo, viene attaccata da un mostro che scompare appena Kagome si ritrova in superficie.
Il primo essere che Kagome incontra in questo nuovo mondo è proprio Inuyasha, un mezzo demone, incatenato ad un albero sacro con una freccia conficcata nel cuore. Inuyasha, come la ragazza scoprirà ben presto, si ritrovò prigioniero dopo aver tentato di sfuggire da Kikyo, una potente sacerdotessa custode della Sfera dei Quattro Spiriti, un manufatto dagli arcani poteri magici. Inuyasha voleva la sfera per poter diventare umano e stare insieme alla sacerdotessa.
Inuyasha non riesce a scappare e viene così trafitto da Kikyo con una sacra freccia che lo inchioda al Goshinboku, un albero sacro e antico nella foresta adiacente al villaggio della sacerdotessa, la quale, ferita a morte, probabilmente nella battaglia, affida alla sorella Kaede il compito di proteggere la Sfera. Il potere della freccia sacra congela Inuyasha in un luogo onirico estraneo allo scorrere del tempo.
Kagome, dopo essere stata scoperta vicino al mezzo demone, viene portata nel villaggio di Kikyo dagli abitanti e messa sotto torchio da Kaede, la quale capisce immediatamente che la ragazza è la reincarnazione della sorella.
Decide, quindi, di raccontarle tutta la storia, di come Naraku aveva spinto Kikyo e Inuyasha ad odiarsi spinto dalla gelosia, del potere della Sfera, della tragica fine della sorella. Durante il racconto il demone che aveva attaccato Kagome nel pozzo sfoga la sua rabbia sul villaggio. Gli abitanti sono inermi di fronte alla sua potenza. Non c’è quindi altra scelta se non quella di risvegliare Inuyasha.
Alla fine della battaglia il mezzo demone attacca Kagome con lo scopo di impadronirsi della Sfera dei Quattro Spiriti che la ragazza porta al collo ma Kaede getta sul collo di Inuyasha un rosario che lo obbliga ad obbedire ai comandi di Kagome, tra cui l’iconico: “A cuccia!” che lo costringe a rimanere immobile a terra come un cagnolino.
Nella lotta la Sfera si frantuma in molti frammenti minuscoli che vengono sparpagliati in tutto il Giappone. Inizia così il viaggio di Inuyasha e di Kagome alla ricerca dei frammenti della Sfera dei Quattro Spiriti, in mezzo a scontri tra feudatari, mostri, spettri magia e mistero.
Durante il loro viaggio incontreranno nuovi alleati tra cui Shippo, Miroku e Sango, nonché potenti nemici, come il fratello di Inuyasha Sesshomaru che metteranno alla prova i ragazzi, costringendoli a crescere e ad affinare le proprie abilità, ma avvicinerà anche Inuyasha e Kagome.
La struttura dell’opera
Inuyasha è uno shounen fantasy romantico che unisce un mondo antico, di magia, miti e leggende, a quello moderno in cui tutto ciò è ormai andato perduto. Inuyasha riesce a unire perfettamente queste due dimensioni, mettendo in scena una vastissima gamma di emozioni e di sentimenti umani.
Buoni o cattivi, nessuno ne è escluso. Persino Naraku alla fine si rivela molto più umano di quello che voleva fare credere, così come Sesshomaru, il fratello di Inuyasha, il quale aveva sempre odiato il fratello minore nonché tutti gli esseri umani.
Come si vedrà nel corso della storia Naraku cercherà prorpio di sfruttare il rapporto ambiguo tra i due fratelli per farli perire uno per mano dell’altro. Il rapporto tra i due fratelli, uno completamente demone e l’altro mezzo umano, fin dalla morte di loro padre, non è certo stato dei più idilliaci anzi.
L’odio di Sesshomaru per il fratellastro si percepisce fin dalla sua prima apparizione nella storia, quando sfida Inuyasha per il possesso di Tessaiga, la spada demoniaca lasciata in eredità dal padre. La spada accetta come suo padrone Inuyasha proprio perché nelle sue vene scorre sangue umano. Il padre aveva infatti creato la spada con l’obiettivo di proteggere la donna umana che amava, la quale non è altro che non la madre di Inuyasha.
Gli iconici personaggi
Ogni personaggio quindi, si porta sulle spalle una storia personale di dolore e di frustrazione, che non può essere superata tenendo tutto dentro ma imparando ad affidarsi ai propri compagni.
Miroku che non manca di fare il burlone di turno con ogni donna che incontra ma che non riesce mai a farlo con Sango, forse perché capisce fin da subito che la donna ha qualcosa di diverso. Il monaco finirà per aprirsi, per condividere il proprio dolore e scoprirà di amare veramente Sango.
Tutti i personaggi lottano per qualcosa. Hanno un obiettivo personale che devono raggiungere ad ogni costo. Amore, odio, speranza, dolore si mescolano in un turbinio indistinto nel quale non manca l’ironia! Molte sono le scene divertenti, come quando Inuyasha viene zittito da Kagome o quando Inuyasha litiga con Koga, un demone lupo innamorato di Kagome.
È impossibile non provare empatia, sia per gli eroi sia per i malvagi. Ogni personaggio cresce, si mette in discussione, soffre, impara che ciò che è stato non potrà mai essere cambiato e l’unica cosa che può essere fatta è lottare per un futuro migliore.
Inuyasha è una storia che entra nel cuore di chi la vede, ne prende un pezzetto con sé e vi lascia dentro un pezzo della sua anima. Non si può non amare i personaggi, evitare di gioire, di sperare e di soffrire assieme ad Inuyasha, Kagome, Shippo, Miroku e Sango.