Quando la passione diventa un lavoro: Ferdinando Batistini ci racconta di come sia cominciata la sua carriera di illustratore.
Ferdinando Batistini era uno degli ospiti presenti al Ludicomix di Empoli, una delle fiere Toscane dedicate alle passioni nerd. Ho avuto modo di incontrarlo mentre visitavo l’area giochi da tavolo, mi sono avvicinata al banco dove ne erano esposti alcuni, scoprendo in un secondo momento che erano stati illustrati proprio da lui.
Tra i suoi lavori da illustratore troviamo i fumetti intitolati: The amazing Onion Man, The Good and the Ugly e Il Destino. Ha illustrato anche diversi giochi da tavolo, collaborando con l’azienda produttrice Red Glove: Il mio Safari, Dolly Crush, Vudulhu e Links. In questa piccola intervista, Ferdinando ci parla di come ha cominciato la sua carriera e di quali difficoltà ha incontrato durante il suo percorso professionale.
Parlaci di te: chi sei e come hai cominciato la carriera di illustratore?
Il mio nome e Ferdinando. Vivo a Firenze, ma sono originario del Chianti (più precisamente di Gaiole in Chianti) e cerco di guadagnarmi da vivere facendo ciò che mi piace, ovvero disegnare! Iniziare la carriera da illustratore, sebbene disegnare fosse la mia vocazione, non è stato facile. Fin da piccolo ho sempre adorato il disegno, soprattutto i personaggi che vedevo nei fumetti o nei cartoni animati, ma non prendevo mai seriamente l’idea che potesse diventare un lavoro. Dopotutto vivevo in campagna e i lavori erano ben altri.
Proprio per questo i miei studi non sono mai stati artistici, addirittura sono finito a studiare agraria e per anni ho lavorato come coadiuvante agricolo nell’azienda di famiglia. Tutto molto bello, finché un giorno a 24 anni mi sono stancato e ho deciso di iscrivermi ad una scuola di disegno! Tramite un amica ho conosciuto l’Accademia Nemo di Firenze, così ho deciso di iscrivermi al corso di illustrazione e iniziare questo nuovo capitolo della mia vita.
Nonostante avessi poche basi sul disegno artistico, mi sono trovato subito bene e una volta “sbloccate” le mie potenzialità, mi sono ritrovato ad essere fra i migliori studenti, vincendo anche due borse di studio! Una volta apprese le basi ho iniziato a cercare dei lavori nel settore riuscendo a cominciare la mia carriera di illustratore freelance.
Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso? Chi ti ha influenzato maggiormente?
Ho sempre disegnato fin da piccolo. Disegnare era una delle poche cose che mi riusciva bene, per cui gli apprezzamenti degli amici e dei conoscenti sono stati molto importanti per me! Adoravo tantissimo disegnare i personaggi dei cartoni animati che vedevo in tv, per cui le mie influenze sono state tante. Principalmente i personaggi dei Looney
Tunes e Hanna e Barbera, ma adoravo tantissimo anche i fumetti di Jacovitti, Asterix, Lupo Alberto e un po tutto quello che riguardava mostri e grottesco.
Quali difficoltà hai dovuto affrontare?
Le difficoltà sono state (e lo sono tutt’ora) tante. Sicuramente la più grande è stata quella di fare il primo passo, dire di no a chi andava contro le mie idee e seguire la propria vocazione. Fortunatamente ho avuto chi mi ha sostenuto e compreso. Le altre difficoltà invece sono state le ore passate a studiare i disegni. Finchè lo si fa per hobby è tutto bello, ma per lavoro richiede molta pazienza e sacrifici.
Tra i tuoi lavori di illustratore compaiono diversi giochi da tavola. Quale ti piace di più tra questi? A livello di gioco, quale trovi sia il più divertente o quello che ti è piaciuto di più provare?
Ancora ho pochi lavori alle spalle, sicuramente il gioco che mi sono divertito di più a illustrare è Vudulhu: non solo perché ero un fan di Vudù, ma anche perché mi sono dovuto immergere nell’affascinante mondo di Lovecraft e ho adorato scoprire e disegnare tutte le sue creature.
5. Hai una persona, personaggio, che ti ispira maggiormente?
Ci sono molti artisti a cui mi ispiro, Brett Bean, i Creature Box, Chris Ayers, Oscar Martin, Nicolas Marlet, Shane Prigmore, Stephen Silver… potrei continuare all’infinito, ma i miei punti di riferimento sono i miei colleghi ed ex compagni di corso, ma anche ex docenti, a cui spesso chiedo consiglio e ai quali do anche una mano.
Aspetti positivi e negativi del tuo lavoro.
Per gli aspetti positivi, direi che faccio ciò che mi piace, posso gestirmi il lavoro come voglio e i risultati sono molto soddisfacenti. Inoltre ho l’occasione di conoscere tanti artisti che prima conoscevo solo di fama. Gli aspetti negativi sono che spesso tocca disegnare ciò che non mi piace e nei periodi vicini alla scadenza, si fanno orari molto pesanti. Inoltre sono un lavoratore in proprio e fare i conti con la burocrazia italiana è abbastanza snervante!
Oltre al disegno, che ormai è diventato un lavoro, hai altre passioni o hobby?
Mi piacciono molto gli animali, camminare nella natura, leggere fumetti e giocare al PC/PS4.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento lavoro come freelancer, quindi non ho un progetto personale da seguire. In futuro mi piacerebbe molto poter lavorare per uno studio di animazione o produzione videogame, come 2D artist.
Un consiglio che daresti a chi vorrebbe intraprendere la carriera
di illustratore/fumettista?
A chi vuole intraprendere questa carriera, consiglio di essere sempre umili e non dare mai per scontato di saper fare le cose. Ogni artista continua sempre ad imparare soprattutto condividendo con altri colleghi del settore. All’inizio è difficile considerarsi all’altezza dei professionisti, ma se ci si impegna e si ha tanta forza di volontà,piano piano si cresce e si migliora.
Ferdinando Batistini
Ringrazio Ferdinando per l’intervista, per averci fatto conoscere i suoi lavori e averci dato maggiori informazioni sui giochi da tavolo da lui illustrati, visitate il suo sito e la sua pagina Facebook.