Rotonda con i bordi frastagliati simili a un ingranaggio, il Kamaboko si presenta come una fettina bianca con all’interno una spirale color rosa fluo. Se inizialmente si pensava fosse un’invenzione graziosa presente solo nei manga e anime, si tratta di un ingrediente reale.
Una verdura? Una fetta di pane colorata? Assolutamente no.
La celebre girella non si trova ovviamente in natura, ma si tratta di un prodotto ora industriale a base di pesce modellato e impastato seguendo le stesse modalità nostrane con la pasta di mandorla. Per i neofiti della cucina orientale può sembrare strano mangiare spaghetti di riso con delle fettine di “pesce impastato e colorato”, ma se pensiamo alla nostra tradizione quante ricette ci sono a base di pesce…impastato?
Di base bianca, il Kamaboko è in realtà un parente alla lontana della nostra polpetta, sicuramente è meno fibroso e più gommoso. Oggi i supermercati vendono gli impasti (sia colorati che non) pronti all’uso, ma come si cucinano partendo da zero?
E soprattutto, quali ingredienti ci serviranno?
Ingredienti
500 g filetti di sogliola
1 cucchiaino di salsa di soia
2 cucchiai di maizena
½ di glutammato monosodico
Olio
Sale
Zucchero
Acqua (abbondante)
Procedimento
Pulite con cura i filetti di sogliola (potete scegliere un’altra varietà purchè sia simile alla sogliola o al pesce azzurro in generale). Mettete i filetti ni un mixer e tritateli fino ad ottenere una grana finissima.
Aggiungete al composto la maizena, olio, sale, zucchero, glutammato e acqua. Amalgamate il tutto fino ad ottenere un impasto solido.
Di norma indico sempre il quantitativo degli ingredienti, soprattutto quelli liquidi, ma in questo caso la misura corretta sarà “ad occhio”, come facevano le nostre nonne. In base a come avete mescolato gli ingredienti, la quantità di acqua è variabile e le polpette non sempre vengono della medesima consistenza. Mentre mescolate aggiungete l’acqua fino a quando non vedrete l’impasto diventare appunto solido, non certo come la pietra, ma nemmeno morbido come il burro fuori frigo.
L’impasto “base” è pronto. Potete ora dividerlo in diversi panetti e utilizzare dei coloranti alimentari per poi dare al vostro cibo la forma che più vi aggrada. La forma più famosa è ovviamente quella che chiamo “girella”, nota anche come vortice o spirale rosa. Molti si dilettano in composizioni a forma d’arte (animali, frutta, fiori… basta pensare alla nostra frutta martorana per esempio).
Una volta composto il vostro piatto, potete cucinarlo in diversi modi. Il più diffuso è fritto, molti invece li preferiscono al vapore o al forno.