Salve amici di iCrewPlay, bentornati nel nostro salotto. Oggi parleremo di un’opera abbastanza recente che è riuscita a catturarmi immediatamente. Sto parlando di Inuyashiki: Last Hero.
Le premesse mi hanno intrigato da subito, sin da uno di quei pomeriggi con gli amici in cui passi più tempo a scegliere cosa guardare piuttosto che a guardare effettivamente qualcosa. Le opinioni erano contrastanti: nessuno lo aveva visto, ma a qualcuno sembrava di aver fiutato del trash; a qualcuno l’idea era piaciuta e qualcun’altro rimaneva indifferente. Per cui decisi di guardare comunque l’anime in separata sede, da solo. E ne fui soddisfatto.
La trama
La storia segue le vicende di Ichiro Inuyashiki. La vita purtroppo per lui ha deciso di giocargli più di un tiro mancino, infatti egli appare ultra ottantenne sebbene abbia appena 58 anni. Come se non bastasse vive una vita insoddisfacente, con un lavoro che non lo appaga e con una famiglia che non apprezza gli sforzi che fa per loro. La sua unica oasi di felicità è data dal suo cane che sembra essere il suo unico amico.
Come se tutte le sue sfortune non bastassero, gli viene diagnosticato un cancro terminale, e gli viene comunicato che da lì a poco morirà. Mentre sta cercando di accettare la notizia e di trovare un modo per comunicarlo alla famiglia seduto in mezzo ad un prato, vede scintillante una luce in alto nel cielo notturno. In quel momento quella che sembra essere un’astronave aliena lo investe in pieno. Gli extraterrestri per scusarsi decidono di prelevare la sua coscienza e di impiantata in un nuovo corpo. Al suo risveglio Inuyashiki scopre che il suo cancro è totalmente scomparso. Mentre sta cercando di comprendere cosa possa essere successo si accorge però anche di nuovi cambiamenti nel suo corpo. Un corpo che non è il suo.
Nel ricostruire il corpo di Inuyashiki gli hanno donato nuove super abilità. Con il suo nuovo corpo meccanico e ritrovata voglia di vivere, Inuyashiki sa bene come rendere soddisfacente la sua vita: impegnandosi a salvare quelle altrui. Tuttavia le cose non saranno semplici, poiché anche un’altra persona è rimasta coinvolta nell’incidente quella notte…
STRUTTURA DELL’OPERA
Benissimo, ora a grandi linee dovreste aver capito di cosa si tratta. Ma perché Inuyashiki è diverso dalle altre opere che parlano di supereroi? La risposta sta nel come viene affrontata.
Inizialmente Inuyashiki è disorientato dalla trasformazione, ha paura del suo nuovo corpo e di cosa è diventato. Ma questo possiamo capirlo. La particolarità del suo corpo è che contiene un gran numero di potenti dispositivi di combattimento e numerose funzionalità atte ad esso. Unito al fatto che uno degli alieni è riluttante al momento della ricostruzione del corpo, preoccupandosi del pianeta su cui sono atterrati per sbaglio, fa supporre che in origine quel corpo fosse stato creato come arma da guerra.
Infatti il corpo può volare, sparare raggi laser teleguidati, ha elevate capacità sensoriali, è dotato di armi esplosive e molto altro. Non è casuale che il povero e sempliciotto uomo di mezza età Ichiro Inuyashiki ne rimanga sconvolto. Ma passato lo stupore iniziale, egli capisce che il problema non è ciò che può fare, ma ciò che è diventato. Ormai non si considera più un essere umano.
Non si considera più neanche un essere vivente. Ma mentre è assorto nei suoi pensieri, gli capita di soccorrere un barbone da alcuni teppisti. In quel momento, Ichiro capisce. Nel momento in cui quel barbone lo ringrazia, Ichiro sente una stretta al suo petto. Quella stretta è la prova che lui è vivo.
Da quel momento, per riuscire a provare di nuovo quella sensazione, quel segnale che non è un mostro, ma ancora un essere umano, Ichiro si voterà alla salvezza del prossimo.
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Ma come detto prima, c’era un’altra persona coinvolta nell’incidente. Si tratta di un ragazzo. Anche lui si sente spaventato inizialmente, ma in seguito riesce a padroneggiare il suo corpo e a utilizzarlo molto bene. Anche lui non si sente più un essere umano. Per sentirsi vivo, egli decide, al contrario di Inuyashiki, di fare del male al prossimo. Uccidere casualmente e indiscriminatamente, per provare a se stesso che è ancora vivo e non è l’ombra di se stesso.
Queste due situazioni analoghe ma diametralmente opposte ci fanno riflettere: cosa ci succederebbe in quel caso? Saremo eroi o malvagi? Saremmo inebriati dal potere o decideremmo di utilizzarlo per il bene? E quanto è sottile la linea che divide il bene dal male?
Inuyashiki: Last Hero permette di porci tutte queste domande e molte altre. È un bellissimo titolo che mi sento di consigliare con tutto il cuore, e che permette a chi lo guarda attentamente una riflessione interiore sul proprio io.