Salve amici di iCrewPlay e bentornati nel nostro salotto. La settimana scorsa ho deciso di parlare di Tokyo Ghoul, un anime dei giorni nostri che ha riscosso discreto successo tra il pubblico. Oggi invece avevo un forte senso nostalgico, e per questo vi parlerò di un’opera più “anziana”, ma che comunque non ha perso, né lo farà mai, il suo fascino. Sto appunto parlando del più grande successo del maestro Go Nagai: Devilman.
Iniziamo con il dire che Go Nagai ha totalmente stravolto il panorama fumettistico e televisivo mondiale, portando delle complete rivoluzioni nelle sue opere. È inoltre pioniere e inventore indiscusso del genere mecha, con Mazinger Z, Grendizer (Goldrake) e tutti gli altri. Oggi non siamo qui per parlare dei Super Robot che hanno reso così piena la nostra infanzia, ma parleremo di Devilman, il capolavoro assoluto del maestro Nagai.
MAO DANTE
Prima di parlare dell’opera torniamo indietro nel tempo fino alle origini del genio. Negli anni Settanta, Nagai era già un mangaka conosciuto e fondatore della Dynamic Production, creata allo scopo di pubblicare le sue creazioni. Nel 1971 Nagai distribuisce le prime tavole del suo primo vero successo: Mao Dante.
Quest’ultimo racconta le vicende di Ryo Utsugi, un ragazzo che sogna costantemente dei mostri; questi a volte gli parlano. Scoprirà che essi in realtà sono demoni e dopo varie vicende arriverà a fondersi con il campione di questa razza, Dante, prendendone i poteri e diventando egli stesso un Signore dei Demoni. Ryo dovrà scegliere se accettare la sua natura e comandare su di loro o continuare a vivere da umano.
Dopo le premesse date da Mao Dante, che purtroppo rimarrà incompleto dopo due volumi, Nagai decide di adattare l’idea ad una trasposizione televisiva e così nacque Devilman. Per supportare la futura serie animata, Nagai scrisse quella che sarà una delle opere più influenti del panorama fumettistico mondiale e sua opera maggiore. Il manga però, sebbene abbia lo stesso titolo della serie animata, è decisamente differente.
La serie tv era stata pensata sul modello del supereroe dei fumetti americano, che sconfigge i cattivi e riporta la pace sulla terra. Invece adesso andiamo finalmente a parlare di ciò che interessa a noi: il manga di Devilman. L’idea di base è presa come si può intuire da Mao Dante, sebbene la trama differisca decisamente.
LA TRAMA DI DEVILMAN
L’opera racconta la storia di Akira Fudo, un ragazzo quindicenne gentile e piagnucolone, adottato dalla famiglia Makimura dopo la morte dei suoi genitori. Akira è debole e non sopporta la violenza, tanto che spesso si lascia picchiare dai suoi coetanei in difesa di altri.
Un giorno il suo amico d’infanzia Ryo Asuka ricompare improvvisamente nella sua vita. Il ragazzo lo mette al corrente di un’atroce verità: i demoni esistono. Essi sono creature malvagie, guidate unicamente dall’istinto, il cui solo desiderio è uccidere. Ryo chiederà l’aiuto di Akira, dicendogli che l’unico modo per uccidere i demoni è fondersi con uno di loro.
Se si ha un cuore puro e una forte volontà, infatti, il demone non riuscirà a imporsi e si avrà il pieno controllo dei suoi poteri. Per questo, Ryo sceglie Akira come suo compagno, dicendogli che lui è il solo che ci possa riuscire. Ryo porta l’amico ad un sabba e la fusione avviene. Akira riesce a dominare il demone e diviene un Devilman, ovvero una creatura con il corpo demoniaco, ma con un cuore umano. Così ha inizio la crociata di Akira contro le legioni demoniache che strisciando si avviano al domino sull’umanità.
STRUTTURA DELL’OPERA
Dalla trama capiamo al volo che non si tratta di un manga per bambini, anzi, l’opera è piena di scene splatter ed erotismo, che decisamente non la rende adatta al pubblico della serie animata, edulcorata e di sani principi. Ma in cosa differisce esattamente il manga dalla serie tv?
Come detto, la serie animata si svolgeva in modo abbastanza lineare: Devilman è un demone che prende possesso del corpo di Akira Fudo, un quindicenne che egli stesso uccide durante un’escursione sull’Himalaya. Viene mandato nel mondo umano come spia, ma si innamora di Miki Makimura, la cugina di Akira e in nome di questo nuovo sentimento decide di proteggere la terra dai demoni. In ogni episodio ci viene presentato un nuovo demone che poi Devilman dovrà combattere e sconfiggere.
Capirete che ci sono delle sostanziali differenze nelle due trame e come i temi trattati siano simili, ma diversi al tempo stesso. Torniamo ora a parlare del manga. Il titolo è contraddistinto dai temi principali dell’opera fumettistica nagaiana, ovvero la presenza di un antieroe, il conflitto del protagonista tra la sua natura e i suoi sentimenti, la sua scelta del bene al posto del male. Cos’è, però, che rende Devilman un’opera la cui lettura è obbligatoria?
IMPRESISONI PERSONALI
Devilman è un atroce concentrato di violenza e morte, in cui l’autore riesce ad esprimere al meglio la vera natura umana. I demoni infatti riescono a possedere gli esseri umani solo se essi danno la prevalenza ai loro istinti piuttosto che alla ragione. La domanda che ci verrà spontanea durante la lettura non sarà più “Akira riuscirà a sconfiggere tutti i demoni?”, bensì “Chi sono davvero i demoni? Cosa vuol dire esserlo?”. Nagai riesce a far riflettere, nella sua opera, su ciò che l’essere umano rappresenta, con i suoi pregi e i suoi difetti. Non manca poi l’interpretazione nagaiana della religione, infatti il maestro ci dà il suo punto di vista al riguardo, con numerosi riferimenti biblici.
AL GIORNO D’OGGI
Dopo il manga di Devilman, Nagai riprende la sua storia con due sequel: Devilman Lady e Devilman Saga, che concludono e approfondiscono quanto detto nell’opera originale. Nel 1987 e nel 1990 vengono pubblicati due OAV, che ricalcano i primi due volumi del manga. Durante gli anni sono stati poi pubblicati un gran numero di spin-off e remake.
Il più recente è di produzione Netflix. Il titolo è Devilman Crybaby, che rivisita la trama originale adattandola ai giorni nostri mantenendo però le linee generali e le tematiche. Lo consiglio caldamente a chi non ha la possibilità di leggere il manga, essendo un remake molto ben fatto, anche se non fedele al 100% alla trama dell’opera originale.
Spero che questa nostra chiacchierata vi abbia illuminato su quale sia il prossimo anime/manga che guarderete/leggerete, e spero soprattutto che i più giovani appassionati prendano in esame l’idea di recuperare dalla sala delle vecchie glorie questo gigante del passato.