Febbraio è iniziato da pochi giorni e tutti noi colleghiamo il mese alla festa di San Valentino, il giorno degli innamorati. Corteggiamenti e appuntamenti saranno le parole d’ordine per due intere settimane, così come l’organizzazione di una cena romantica o un regalo originale per stupire la propria fidanzata. Noi italiani siamo molto estroversi soprattutto nelle relazioni amorose e non ci perdiamo in quelli che molti possono definire paranoie.
Shoujo manga, live action e drama ci hanno regalato tantissime storie d’amore come quella tra Nao Yoshikawa e Hisashi Uehara di Good Moning Call, ma spesso ci chiediamo il perché gli innamorati si blocchino quando devono prendere per mano l’amato o si sentono chiamare per nome proprio.
Come vivono l’amore i giapponesi?
Paese che vai, usanze che trovi. Spesso i proverbi riescono a riassumere in poche parole un argomento lungo e complesso. L’editoria e il cinema giapponese sono delle vere e proprie finestre sull’Oriente, uno strumento per scoprire usanze diverse da noi. Se gli orientali si scandalizzano davanti al videoclip di Despacito definendolo quasi illegale. Noi occidentali ridiamo quando vediamo la protagonista di un drama arrossire quando viene presa per mano da un compagno di scuola.
I giapponesi danno un enorme peso ai gesti, che sia il chiamare per nome una persona o fornirgli il numero di cellulare o cercapersone. Nelle relazioni, così come nei corteggiamenti, ci sono dei passaggi fondamentali che non devono essere trascurati.
Ogni essere umano è unico e pertanto ha una propria razionalità e modalità di azione. Nei manga e drama, però, ci vengono mostrati dei veri e propri stereotipi. Andiamo a scoprirli insieme:
Tentativi di approccio
- La lettera d’amore
La studentessa innamorata del senpai di turno è un vero classico. La vediamo spesso alle prese con la scrittura in bella grafia di una lettera d’amore che metterà nell’armadietto del suo amato o, per le più audaci, consegnerà di persona.
Se il destinatario ricambia i sentimenti, risponderà con una lettera d’amore o con un più pratico invito a condividere il pranzo insieme.
- Inviti nel weekend
“Sei libero questo sabato?” è la frase che precede un invito galante. Il ragazzo innamorato fa appello a tutte le sue forze per invitare l’amata a trascorrere insieme un pomeriggio. I luoghi sono sempre gli stessi: luna park, cinema, l’aquario, il quartiere di Shibuya e la torre di Tokyo se entrambi vivono nella capitale, altri ancora prediligono il karaoke. Se l’invito cade nel giorno di Natale, Capodanno o San Valentino, la dichiarazione d’amore è già bella che fatta.
- Il secondo bottone
Il diploma è una tappa fondamentale di ogni studente. La cerimonia di fine anno, la consegna dei diplomi e la fatidica richiesta del secondo bottone.
Solitamente le divise scolastiche comprendono una giacca, i ragazzi tendono a lasciarla allacciata al secondo bottone che per alcuni assorbe tutti i sentimenti dello studente, per altri è il bottone che è stato toccato maggiormente e quindi più a contatto col corpo.
Molte ragazze chiedono al senpai di ricevere il fatidico secondo bottone della divisa. Se i sentimenti sono ricambiati, lo studente strapperà il bottone dalla giacca per consegnarlo.
Tappe fondamentali di una relazione
Se il corteggiamento è composto da una serie di passaggi obbligatori, il fidanzamento non ne è esente e non si tratta del solito mazzo di fiori o di una scatola di cioccolatini.
- Tenersi per mano / chiamarsi per nome
Ci siamo spesso trovati di fronte alla scena di una ragazza che arrossisce quando viene presa per mano da qualcuno, soprattutto se si stratta della persona amata. I giapponesi sono persone riservate e mantengono le distanze da tutti, un gesto come lo sfiorare qualcuno o camminare tenendosi per mano viene considerato intimo. Può sembrare assurdo per noi occidentali, abituati a camminare subito abbracciati, ma per i giapponesi no così come il rivolgersi a una persona usando il nome di battesimo.
“Avete sentito? Mi ha chiamata per nome!”
“Ho visto Uehata prendere per mano Yoshikawa. Allora stanno davvero insieme!”
Banalmente in Italia una coppia di neo fidanzatini viene notata dagli amici per le foto pubblicate su Facebook, Instagram o semplicemente da un giro di telefonate per condividere la dolce notizia. In Giappone gli amici lo scoprono se vedono la coppietta tenersi per mano, chiamarsi per nome di battesimo o se si danno appuntamento per trascorrere la pausa pranzo insieme.
- Preparare il bento al proprio amato
Solitamente la sveglia è un momento traumatico per tutti. Ci si alza di controvoglia per andare a scuola o lavorare e per forza divina riusciamo a bere un caffè al volo.
La ragazza innamorata giapponese no. Se preparare il bento per una sola persona è per noi un’ardua impresa, cucinare il pranzo per il proprio fidanzato è fuori discussione.
Sveglia quasi all’alba e subito in cucina a comporre il famoso pranzo al sacco giapponese ricco di onigiri, polpettine, verdure tagliate a cuore e composizioni di frutta. Spesso la ragazza consegna il bento al fidanzato appena arrivati a scuola per darsi poi appuntamento al giardino o sulla terrazza dell’istituto, altre risparmiano la fatica all’amato e tengono con se entrambi i pasti. La preparazione del bento (il cuoco può essere anche un lui) e trascorrere insieme la pausa pranzo è uno dei passaggi da non trascurare in una coppia.
- Accessori e capi di abbigliamento coordinati
Ammettiamolo, quanti di noi hanno avuto oggetti, indumenti o gioielli coordinati col proprio partner che sia un ciondolo, una sciarpa o un paio di guanti?
Per noi è un gesto carino, dolce, ma non tutti amano vestirsi uguale al proprio compagno in Giappone, invece, è una tappa fondamentale. I ciondoli coordinati, spesso personalizzati con le incisioni delle proprie iniziali, o il medesimo abbigliamento come un maglione o una felpa è un passaggio che una coppia di innamorati deve affrontare.
I capi di maglieria, soprattutto le sciarpe e cappelli di lana, spesso vengono confezionati dalla ragazza stessa perché un regalo creato con le proprie mani, anche se imperfetto, viene dal cuore e si impregna di sentimenti dolci e romantici. Oltre all’abbigliamento, le coppie giapponesi sembrano molto frettolose perché tra ciondoli, pendagli e fotografie nei portafogli, si regalano gli anelli.
Avete letto bene, se noi ragazze italiane attendiamo mediamente il primo o secondo anniversario per ricevere un anello dal nostro compagno, alle giapponesi tocca aspettare pochi mesi. Natale, San Valentino, il diploma o il compleanno sono le occasioni ideali per il fatidico brillante, anche se di pura bigiotteria.
Questi passaggi fondamentali sono reali?
L’estero non ha una bella immagine di noi italiani, spesso ci dipingono con stereotipi legati ai lontani anni Sessanta e altri stereotipi spiacevoli, basta buttare un occhio ai Griffin o allo stesso Twilight per non parlare di vari post letti su Facebook. Il Giappone non ne è esente, ma i drama e i manga vengono creati ed esportati da loro stessi quindi possiamo parlare si stereotipi reali, o semplicemente la rappresentazione di famiglie molto tradizionaliste.
I passaggi sopra elencati li abbiamo visti in quasi tutti i manga, anime e drama orientali (coreani e taiwanesi compresi) quindi sì, possiamo dire che fanno sicuramente parte della loro cultura, ma non sappiamo se sono attualmente in uso.
Arcaici o in vigore, queste tradizioni sono affascinanti, ci fanno sognare ad occhi aperti e influenzano in parte il nostro quotidiano. Un esempio? Preparare il cioccolato per San Valentino da regalare al nostro ragazzo, proprio come nei manga.