La Shueisha era già corsa ai ripari dopo l’arresto dell’autore di Act-age cancellandone la pubblicazione, onde evitare qualsiasi affiliazione con un nome controverso fino a ulteriori chiarimenti. L’8 agosto 2020 veniva infatti arrestato Tatsuya Matsuki, con l’accusa di molestie nei confronti di una studentessa quattordicenne.
Il resoconto riportato all’epoca dei fatti raccontava quanto segue: il mangaka di Act-age avrebbe toccato in maniera inappropriata la ragazzina, fuggendo in bici subito dopo. L’analisi delle videocamere pareva confermare il resoconto della studentessa, e un probabile secondo episodio avvenuto nell’arco della stessa giornata, il 18 giugno.
Matsuki non si era opposto all’arresto ma la sua testimonianza in corte è affare recente: il processo si è svolto infine il 24 novembre a Tokyo.
La rovina di Act-age e del suo autore
Del manga non si è più avuta alcuna notizia in seguito alla netta presa di posizione della casa editrice, che non è propensa a ritrattare. E ora che l’edizione giapponese è saltata, non va certo meglio sul fronte estero, dato che altri nomi si sono tirati indietro. Non ci saranno porte aperte per il giovane mangaka, di 29 anni, che ha confessato alla corte la veridicità delle accuse a suo carico, oltre al rimorso per ciò che ha fatto.
Tatsuya Matsuki ha ammesso, oltre alle molestie verso le minorenni, una situazione personale fortemente instabile a livello psicologico per ansia e stress accumulati sul lungo periodo. All’origine dell’approccio inappropriato pare ci sia anche lo sviluppo di un complesso radicato verso le donne, che l’uomo avrebbe riversato verso le ragazzine.
La sentenza della corte condanna Matsuki ad un anno e sei mesi di reclusione, per quanto la difesa intenda cercare di attenuare ulteriormente questa decisione vista l’enorme ripercussione a livello lavorativo che la vicenda ha avuto sul mangaka.