È uscito il 24 giugno il volume Il Cuore di Lombroso, edizione cartonata del numero 63 della collana Le Storie, pubblicato nel 2017 da Sergio Bonelli Editore. Scritto da Davide Barzi e disegnato da Francesco De Stena, con copertina di Aldo Di Gennaro, il volume ha 128 pagine in bianco e nero in formato 22 x 31 cm. Il Cuore di Lombroso è disponibile in libreria, fumetteria e nello shop on line di Bonelli.
La Torino di fine Ottocento, città cosmopolita e ricca di fermenti economici e culturali, fa da sfondo a un racconto “involontariamente” poliziesco con protagonista Cesare Lombroso: considerato un genio dai suoi contemporanei, divenuto nel Novecento una figura molto discussa e controversa.
Trama de Il Cuore di Lombroso
La vicenda, ambientata a Torino alla fine del 1889, si apre nel carcere Le Nuove: il maestro Giulio Perboni, detenuto da tre anni per truffa, sottolinea come un’unica guardia riesca a controllare tutti i detenuti, notando le analogie con il panopticon, prigione ipotizzata un secolo prima dal giurista Jeremy Bentham. Prima di togliersi la vita, il maestro lascia una lettera di saluto ai suoi ex studenti, in particolare la III elementare.
Il corpo viene esaminato da Cesare Lombroso, professore di medicina legale all’Università di Torino, dal 1886 medico de Le Nuove dove, appunto, effettua autopsie sui corpi di criminali, prostitute e folli. Spiega ai suoi studenti come l’aspetto del defunto evidenzi gli elementi tipici dell’atavismo, cioè, secondo la sua teoria, tratti somatici dell’uomo primitivo che caratterizzano i delinquenti.
La guardia Ernesto Derossi, ex allievo di Perboni, si oppone all’apertura del cranio alla ricerca di ulteriori “prove”. Vuole tutelare il decoro del maestro, che era una brava persona, ma Perboni aveva deciso di donare il suo corpo alla scienza. Al funerale Derossi presenta a Lombroso alcuni ex allievi del maestro, tra cui Garrone, sempre pronto a difendere energicamente i deboli.
Enrico Bottini, assente alla cerimonia, viene trovato ucciso nel suo appartamento. La sorella, su consiglio di Derossi, chiede a Lombroso di investigare. Il professore si fa aiutare da Garrone e impara a indagare mettendo da parte alcune convinzioni. Le apparenze (e l’antipatia) ingannano, ma Lombroso riesce a venire a capo di una vicenda che si snoda tra passioni e problemi personali ed economici degli ex allievi e colleghi di Perboni.
Sviluppo
I fattori familiari e socio-economici incidono sui comportamenti devianti molto di più dell’aspetto, spiega in apertura di volume Derossi, rivelandosi più moderno e incline alle scienze sociali rispetto al professore, il quale vede in Perboni i tratti del criminale e spiega come, semplicemente, l’istruzione “sostituisca” i reati di sangue con quelli sessuali o, come in questo caso, le truffe.
Ma Lombroso abbandona presto alcune certezze, accettando di accantonare buona parte della sua scienza per indagare “senza basarsi su teorie precostituite”. Il racconto, così come lo stesso protagonista nel corso della vicenda, prende le distanze dalle idee lombrosiane che collegavano alcuni tratti somatici alla propensione a delinquere.
Il fumetto, ambientato nel 1889, colloca quasi dieci anni più indietro rispetto al romanzo l’anno scolastico della terza elementare della scuole Moncenisio, sezione Baretti, nel 1872-73 anziché 1881-82. L’incontro fra Lombroso e il mondo di De Amicis è l’occasione per osservare il possibile futuro dei personaggi:
- il Maestro Perboni già ai tempi di Cuore aveva gli alunni come unica famiglia. In difficoltà economiche, si è reso colpevole di qualche truffa ed è finito tragicamente
- Ernesto Derossi, come detto, è divenuto guardia carceraria, e manifesta ancora acume e gentilezza
- Enrico Bottini, protagonista e autore del diario che costituisce il romanzo, ha perso la ragione, ossessionato dalla scrittura (e dipendente dall’assenzio)
- Carlo Nobis è divenuto editore ed è rimasto arrogante e invidioso
- Garrone, gigante buono della classe, è un energumeno, continua a difendere i più deboli, alzando le mani senza pensarci troppo; diventa il “Watson” di Lombroso
- Garoffi, già a scuola impegnato in compravendite varie, gestisce un banco dei pegni e propone acquisti anche durante i funerali
- Silvia, sorella maggiore di Enrico, fa la prostituta nel “Lupanare di Via del Conte Verde” (che fino a poco tempo prima si chiamava ancora dei Pellicciai)
- la maestra Delcati, insegnante del fratello di Enrico, è sparita, si dice negli Stati Uniti insieme a un uomo più giovane
- Nelli, il bambino con la gobba, è diventato facchino
- Antonio Rabucco, detto il Muratorino perché figlio di un muratore, dopo aver vissuto di espedienti ha trovato lavoro come giardiniere. Ha qualche debito, in particolare con Enrico
- Franti, cattivo, timoroso dei ragazzi più grandi e prepotente con i piccoli, va in prigione alla fine del romanzo ed è di nuovo lì quando lo incontriamo nel fumetto
- Pietro Precossi, il figlio di un fabbro alcolizzato e violento, “redento” dai buoni voti del figlio, non ha preso una cattiva strada
L’ambientazione permette di ammirare panorami e scorci della Torino di fine Ottocento:
- il carcere Le Nuove (che in effetti all’epoca non aveva ancora 20 anni)
- il ponte di Corso Regio Parco (o delle Benne)
- il camposanto generale (oggi Cimitero Monumentale)
- alcune delle chiese più note
- la scuola Moncenisio di via della Cittadella, dove De Amicis ambientò la Baretti
- il Borgo Medievale nel parco del Valentino (ricostruzione inaugurata 4 anni prima)
- l’Ospedale Mauriziano (che da 5 anni si era trasferito nell’attuale sede)
- il Regio Manicomio di via Giulio.
La collocazione temporale della vicenda consente di parlare di Sherlock Holmes come di una novità letteraria: lamentandosi di non avere un assistente, Lombroso cita il romanzo A Study in Scarlet, dove l’investigatore ha invece un aiutante.
Pubblicato nel 1887, Uno studio in rosso è il primo romanzo dedicato da Arthur Conan Doyle alle avventure del detective. Tradotto e pubblicato in Italia nel 1901, nella vicenda si evita l’anacronismo: è un regalo da un amico inglese, l’archeologo John Lubbock.
Altra chicca letteraria: Lombroso, aggredito in casa d’altri, cerca un oggetto contundente per difendersi e si imbatte provvidenzialmente nel suo L’uomo delinquente, saggio del 1876.
Il volume è arricchito da alcuni approfondimenti. La postfazione di Gianmaria Contro sottolinea come il criminologo e i personaggi di Cuore siano stati un po’ “romanzati”, il fatto che la scienza di Lombroso fosse figlia del positivismo dell’epoca, e che l’autopsia sullo stesso professore rivelò tratti che l’interessato avrebbe definito da “criminale psicopatico”.
In A Cuore aperto, autopsia di un racconto, lo sceneggiatore Davide Barzi spiega come Torino, e in particolare la Torino del libro Cuore, sia stato l’elemento che ha consentito alla storia su Lombroso di prendere forma compiutamente. Inoltre, aggiungere difetti ai personaggi di Cuore è stato un tentativo di renderli più interessanti, così come risultano spesso più simpatici e coinvolgenti gli “umani” Paperino e Batman rispetto ai “perfettini” Topolino e Superman.
Supportato da tavole suggestive e da un accurato lavoro di ricerca che immergono il lettore nella Torino di fine 800, il fumetto è un affascinante racconto giallo che trae elementi di interesse proprio dall’incrocio fra una versione meno controversa e più illuminata di Cesare Lombroso e gli alunni del libro Cuore, immaginati da adulti e tolti dall’esemplarità pedagogica del romanzo di De Amicis.
Gli autori
Davide Barzi ha scritto episodi di No Name, Josif e, per Sergio Bonelli Editore, Nathan Never, Odessa e la storia del Dylan Dog Magazine 2021.
Francesco De Stena ha disegnato storie di Ruskin, il divoratore di cadaveri, Dampyr e la trasposizione a fumetti di Frankenstein, n. 2 della collana Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell’Orrore.