Bentornato in questo nuovo appuntamento con la rubrica Otakult. Oggi, come nostro viaggio nel passato, abbiamo deciso di portare uno dei numerosi capolavori di Miyazaki, ovvero Il castello errante di Howl.
Il castello errante di Howl è un film d’animazione del 2004 scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli.
Come in molte altre opere di Miyazaki, la protagonista è una ragazza forte in grado di combattere le sue battaglie.
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La trama di Il castello errante di Howl
La protagonista dell’opera è una ragazza di nome Sophie che possiede un negozio di cappelli lasciatole dal padre. Un giorno viene importunata da due gendarmi, ma viene salvata da un avvenente ragazzo: si tratta di Howl, un portentoso mago. Queste attenzioni non richieste, però, svegliano l’interesse per lei della Strega delle lande desolate, che la trasforma in un’anziana signora.
Poiché Sophie non può lavorare in quello stato, decide di incamminarsi verso le Lande Desolate, e, mentre cerca un bastone con il quale aiutarsi, incappa nello spaventapasseri Testa di Rapa (perché ha una rapa al posto della testa). Quando la ragazza chiede all’essere un luogo dove poter dormire, e questo la porta nel castello di Howl, un’immensa struttura errante dove Sophie incontra Calcifer, un demone che protegge il castello e con il quale la ragazza fa un patto: se lei fosse riuscita a liberarlo dalla maledizione che lo lega a Howl, allora lui avrebbe sciolto la maledizione che la rendeva un’anziana signora.
Il giorno seguente Sophie scopre che Markl, l’apprendista di Howl, utilizza quattro porte che lo portano in luoghi diversi, dove Howl è conosciuto con nomi diversi. Nello stesso giorno la ragazza incontra Howl, che si rende subito conto che lei è in realtà la ragazza che aveva aiutato il giorno prima. Nonostante tutto, Sophie si presenta come la donna delle pulizie e ben presto scopre la maledizione che unisce Howl a Calcifer.
Con il passare del tempo Sophie si lega sempre di più al castello e ai suoi abitanti.
Nonostante i suoi immensi poteri, c’è una persona che Howl teme: si tratta di Madame Suliman, la sua mentore. Quando il re convoca Howl a corte, questi manda Sophie a parlare in sua vece, per fare in modo di convincerlo a non obbligarlo ad andare in guerra. Giunta al castello Sophie incontra nuovamente la Strega delle Lande desolate, che però viene ridotta ad una innocua vecchietta dalla maga Suliman. La maga informa Sophie che quella è la sorte che attende Howl se questi non si presenterà alla guerra, ma grazie alla comparsa del mago, Sophie e la strega ormai innocua riescono a fuggire.
Dopo la fuga, Howl dona a Sophie un anello che la collega a Calcifer. Inoltre, Howl cambia due uscite della sua dimora, legandone una alla casa si Sophie e l’altra a quella della sua infanzia.
Tuttavia, c’è un potere che Howl possiede e che risulta essere pericoloso: il mago riesce infatti a trasformarsi in un uccello in grado di interferire con la guerra, ma ad ogni sua trasformazione gli diventa sempre più difficile tornare nella sua forma umana. Ed è così che Sophie inizia a rendersi conto dei sentimenti sempre più forti che prova nei suoi confronti.
Il giorno dopo la madre di Sophie fa a trovare la ragazza a casa e riesce a riconoscerla nonostante il suo aspetto. Tuttavia, poiché minacciata da Suliman, è costretta a darle degli strumenti di spionaggio da parte di Suliman. A causa della Strega delle lande desolate, questi indeboliscono Calcifer e fanno quasi saltare la copertura.
Poco dopo, in seguito all’inizio di un bombardamento nemico, Howl decide di combattere, rivelando a Sophie si non voler più scappare proprio perché ha una persona da proteggere: lei. Sophie riesce a mandare Calcifer da Howl, ma la Strega delle Lande, ancora ossessionata dal cuore di Howl, quando capisce che esso è posseduto da Calcifer, lo afferra, anche a costo di rimanere bruciata. Per salvare la strega, Sophie butta addosso ai due dell’acqua, ma poiché Calcifer è colui che alimenta il castello, questo si spezza in due e Sophie finisce in fondo ad un precipizio, assieme a una delle porte.
Mentre si dispera per la situazione, l’anello le indica la porta e qui la ragazza vede il passato di Howl e il momento del suo patto con Calcifer. Tornata nel presente, la ragazza viene salvata da Howl nella sua forma d’uccello.
Dopo aver parlato con Calcifer, questo restituisce il cuore di Howl al mago che, tornato al suo posto, gli consente di riprendere una forma umana. Ma senza il cuore di Howl, il castello si sgretola. La tragedia viene evitata da Testa di Rapa che, sacrificandosi, ferma i detriti. Questo gesto gli fa guadagnare un bacio da Sophie e così anche lui riprende la sua vera forma, quella del principe Justin, maledetto fino al momento del bacio del suo vero amore.
Con il principe tornato nel suo regno anche la guerra finisce.
La produzione di Il castello errante di Howl
Il film trae ispirazione da un libro dal medesimo titolo scritto da Wynne Jones. Fonti non ufficiali dicono che il Miyazaki abbia trovato ispirazione per il film nei mercatini di Natale di Strasburgo.
Inoltre, originariamente l’opera avrebbe dovuto avere come regista Mamoru Hosoda, amico di Miyazaki e membro della Toei Animation; tuttavia, poiché molti membri dello studio Ghibli non lo hanno visto di buon occhio, non gli venne mai affidato il ruolo. Questo causò un momentaneo stop per il film, che venne ripreso nel 2003 quando Miyazaki decise di ricoprire il ruolo di regista.
Il film è decisamente particolare, in quanto realizzato sia con tecniche di animazione digitale che con tecniche di animazione tradizionale. Ad esempio, per il castello sono stati disegnati ben 1400 disegni, tutti interamente fatti a mano e colorati con l’acquerello, digitalizzati in seguito attraverso uno scanner.
L’ambientazione del film si ispira vagamente all’Austria imperiale, alle Alpi e all’Alsazia, e la presenza delle macchine fanno rientrare il film nel filone dello Steampunk.
Il castello errante di Howl risulta essere uno dei film di maggior successo dello studio Ghibli, assieme a La città incantata.
Impressioni su Il castello errante di Howl
Inutile dire che come ogni film di Miyazaki è qualcosa che va capito.
All’interno del film sono presenti tre temi principali:
- Il primo è il richiamo al pacifismo, dovuto alla profonda avversione della guerra in Iraq provata da Miyazaki. Un esempio estremamente evidente è il fatto che la maga Suliman si renda conta dell’inutilità della guerra solo alla fine, nonostante sia onnisciente. Inoltre, nessun personaggio è dipinto come buono o cattivo, ma tutti sono in grado di cambiare ed evolversi.
- Il secondo è una critica al modernismo, simboleggiata dagli aerei, in questo caso sia delle meravigliose macchine che distruttivi mezzi di una guerra
- Il terzo è l’anzianità: il fatto che Sophie diventi un’anziana signora è un modo di rappresentare un’età della quale non si parla spesso negli anime. Anche se diventa anziana, Sophie è in grado di suscitare emozioni, come l’amore di Howl, ed è anche in grado di fermare la guerra. Tuttavia le anziane non sono solo viste da un punto positivo: la strega e la maga, per esempio, sono due personaggi inizialmente visti in modo negativo. Segno di una dicotomia naturalmente presente in ogni essere umano
La storia principale è estremamente incasinata, ma nonostante tutto è davvero piacevole e si riesce a guardarla tutta. Inoltre trovo meraviglioso il continuo cambiamento di aspetto di Sophie, che risulta essere una vera forza della natura anche quando è in forma anziana.
Nella storia niente è lasciato al caso e tutti i piccoli tasselli che si incastrano sono in grado di renderlo un vero e proprio mosaico.