Torniamo con questo nostro quinto appuntamento con la storia degli spokon calcistici più famosi nel paese del Sol Levante. Senza ulteriori indugi continuiamo questo nostro viaggio nel calcio visto dai giapponesi.
Inazuma Eleven, ossia: il calcio per supereroi
A parte va trattato il caso di Inazuma Eleven, che se nel titolo potrebbe richiamare il primissimo manga/anime sul calcio, Akakichi no Eleven, nei fatti si distacca notevolmente da tutto il filone calcistico finora analizzato. Innanzitutto, Inazuma Eleven è fin dall’inizio un progetto transmediale. Non nasce come manga che viene poi adattato alla televisione e da cui vengono eventualmente tratti dei videogiochi, ma viene lanciato sul mercato in tutte e tre queste forme nel giro di pochi mesi: nel mese di giugno del 2008 ha inizio la pubblicazione del manga sulle pagine di CoroCoro Comic, nell’agosto del 2008 arriva il videogioco per Nintendo DS e infine ad ottobre 2008 è la volta dell’anime. Similmente, gli anime e i manga successivi altro non sono che adattamenti degli omonimi videogiochi che continuano ad arricchire la saga videoludica.
In secondo luogo, Inazuma Eleven rinuncia fin da subito a qualsiasi realismo. Se le acrobazie improbabili o le deformazioni del pallone che si vedevano in Captain Tsubasa e nei suoi epigoni erano poco credibili, pure non erano così esasperate da far ricadere le opere nella categoria del fantastico, e in ogni caso quelle storie si svolgevano in cornici realistiche, verosimili. Con Inazuma Eleven le tecniche del calcio diventano veri e propri colpi segreti che sembrano usciti da Dragon Ball o da Saint Seiya, e a un certo punto della storia le partitelle nei tornei regionali e nazionali lasciano il posto a scontri per la salvezza dell’intero pianeta, nientemeno che contro gli alieni!
Pensato per un pubblico giovanissimo, Inazuma Eleven ha poco a che spartire con lo spokon vero e proprio e andrebbe piuttosto accostato ad altri filoni come il battle shōnen e il super sentai., o a titoli come BeyBlade e Yu-Gi-Oh! in cui un passatempo tutto sommato innocente (che sia il gioco con le trottole o con le carte collezionabili o, in questo caso, il calcio) si trasforma in occasione per battaglie dai contorni sovrannaturali per la salvezza del mondo.
Il calcio femminile nei manga e negli anime
Finora si è parlato esclusivamente di anime e di manga sul calcio maschile, giocato da ragazzi o da uomini. Unica eccezione Ginga e Kickoff!!, in cui tra i protagonisti ci sono anche delle ragazzine; ma in generale lo spokon calcistico è roba da maschietti… o forse no?
In Giappone il calcio femminile era molto diffuso già negli anni ’70, periodo a cui risale la costituzione delle prime leghe regionali, e una nazionale femminile esiste dal 1981, ma è solo negli ultimi anni che hanno fatto la loro comparsa due manga dedicati ad esso, ed entrambi portano la firma di Naoki Arakawa, mangaka nota soprattutto per Your Lie in April.
Sayonara, Football (questo il titolo del primo manga della Arakawa sul calcio femminile) è stato pubblicato dal 2009 al 2010 sulla rivista Magazine E-no e conta 2 volumi. Esplora il mondo del calcio attraverso una nuova prospettiva, quella femminile appunto, mettendo in luce anche alcuni pregiudizi sullo sport praticato dalle donne: la protagonista Onda Nozomi, infatti, è iscritta alla squadra di calcio della sua scuola media, ma non ha mai giocato una partita perché il suo allenatore ritiene il calcio uno sport inadatto a una donna, in quanto fondato sulla fisicità. Ma Nozomi non si arrende, continua ad allenarsi e punta a riuscire, prima o poi, a scendere in campo anche lei.
Il secondo manga calcistico della Arakawa è un sequel di Sayonara, Football e si intitola Farewell, My Dear Cramer. Iniziato nel 2016 sulla rivista Monthly Shōnen Magazine e concluso nel 2020, è assai più lungo e conta 14 volumi. Il titolo fa riferimento a Dettmar Cramer, allenatore tedesco che negli anni ’60 lavorò in Giappone e che viene considerato dunque una sorta di “padre del calcio giapponese”. Qui l’ambientazione è la scuola superiore Warabi Seinan e la protagonista del precedente manga viene affiancata da altre ragazze, altrettanto talentuose e determinate a dare il massimo, sotto la guida dell’ex-giocatrice della nazionale femminile Naoko Nōmi.
I due manga sono anche approdati sullo schermo nel 2021: da Sayonara, Football è stato tratto il film d’animazione Farewell, My Dear Cramer: First Touch, mentre Farewell, My Dear Cramer è diventato un anime di 13 episodi.
Merita infine una menzione Vamos Là!, scritto e illustrato da Yoshimi Osada e ospitato dal 2008 al 2010 le pagine della rivista Monthly Comic Flapper. Qui lo sport giocato dalle protagoniste non è il calcio ma il futsal, noto anche come calcio a 5, giocato in una struttura coperta piuttosto che in un campo aperto. Ancora una volta la protagonista è una ragazza problematica, Yu Kamazaki, priva di autostima e impacciata nei rapporti col prossimo, che rimane però affascinata dalla personalità della compagna Asami Kume, praticante appunto del futsal, e per questo decide di cimentarsi anche in quello sport. Ancora una volta, dunque, l’attività sportiva diventa non solo un passatempo, ma anche uno strumento per maturare e imparare il valore dei rapporti interpersonali.