Gli anni ’90 tra eredi di Tsubasa e maggior realismo nel calcio
Nel 1985 debutta sulla rivista CoroCoroComic un manga scritto e disegnato da Noriaki Nagai: Ganbare! Kickers, conclusosi nel 1989 con 20 volumi. Nel 1986 ne viene tratto anche un anime di 26 episodi, realizzato dall’allora giovane Studio Pierrot e da noi noto come Palla al centro per Rudy (il doppiaggio italiano inventò persino degli improbabili collegamenti con Holly e Benji).
Le somiglianze con Captain Tsubasa sono inizialmente piuttosto evidenti: anche qui il protagonista Kakeru Daichi è un bambino delle elementari dal grande talento calcistico, appena trasferitosi in una nuova città, come Tsubasa, e che riesce ad avere la meglio sul portiere avversario Uesugi, considerato fino ad allora invincibile, come Genzo.
Tuttavia, Ganbare! Kickers si evolve presto in una direzione diversa: basti pensare alla maggior presenza di elementi comici e al tono generalmente scanzonato della narrazione, laddove in Captain Tsubasa si assisteva a veri e propri drammi umani; oppure all’ampio spazio che ha Ayumi, sorella di Kakeru e interesse amoroso prima del portiere Hongo e poi del nuovo arrivato Harry, un ragazzo problematico e ribelle che diventerà il vero rivale di Kakeru.
Nel 1990 è la volta di Aoki Densetsu – Shoot!, manga di Tsukasa Ōshima particolarmente longevo, perché pubblicato sulle pagine di Weekly Shōnen Magazine fino al 2003 e poi raccolto in 33 volumi. Anche da questo viene tratto un adattamento animato di 58 episodi, approdato in Italia con il titolo di Alé alé alé o-o.
Anche il realismo è maggiore: niente improbabili calci che sfidano le leggi della fisica, niente catapulte infernali dei fratelli Derrick, niente reti sfondate da un tiro particolarmente potente.Ma soprattutto Shoot! è una serie con i piedi per terra, in cui i giocatori adolescenti non finiscono a giocare nel Barcellona o nel Grêmio e si muovono in un contesto più circoscritto, quello dei campionati nazionali liceali, ma non per questo meno interessante. E proprio perché i protagonisti sono adolescenti, Ōshima concede ampio spazio alle dinamiche interpersonali e adolescenziali, rendendo il suo manga più vicino nello spirito a opere come Kimagure Orange Road o il contemporaneo Slam Dunk (che, per inciso, ebbe per la diffusione del basketball in Giappone lo stesso ruolo di Captain Tsubasa per il calcio, se non di più).
Nel solco di Captain Tsubasa si inserisce anche Our Field of Dreams, manga di 34 volumi scritto e disegnato da Kenichi Muraeda, pubblicato sulle pagine della rivista Weekly Shōnen Sunday dal 1992 al 1998. Come Tsubasa, anche il protagonista di questo manga, Takasugi Kazuya, si ritrova a giocare all’estero, per la precisione in Argentina (erano gli anni del grande Maradona dopotutto), e a competere persino nei Mondiali di Francia del 1998.
E sempre a proposito di Captain Tsubasa, nel 1994 viene prodotta la serie animata Captain Tsubasa J, di 47 episodi: di questi i primi 34 sono un remake della prima serie, mentre i successivi coprono la parte iniziale del manga World Youth. Purtroppo problemi di budget portarono alla sospensione dell’anime prima di poter mostrare i Mondiali Under 20.
Fantasista, invece, è scritto e disegnato da Michiteru Kusaba. Pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Sunday dal 1999 al 2004 e raccolto in 25 volumi. Decisamente meno noto, almeno in Occidente, rispetto ai vari Akakichi no Eleven, Captain Tsubasa e Whistle!, Fantasista segue la storia di Teppei Sakamoto, un ragazzo di campagna che ama giocare a calcio e che decide di inseguire il sogno di diventare un professionista entrando nella squadra del liceo Mizumoto. Dal 2012 al 2015 ne è stato realizzato, sempre da Kusaba, anche un sequel dal titolo Fantasista Stella, raccolto in 14 volumi; da questi è stato tratto un breve adattamento animato composto da soli 3 OAV prodotti dallo studio XEBEC.