I singoli capitoli, realizzati mensilmente, vennero raccolti e pubblicati in formato tankōbon con periodicità quadrimestrale, a partire dal primo volume, uscito il 17 marzo 2010. In Italia il manga è stato pubblicato da Panini Comics, sotto l’etichetta Planet Manga e all’interno della collana Generation Manga.
Il manga L’attacco dei giganti (Shingeki no Kyojin, Attack on Titan) è stato serializzato da Kōdansha su Bessatsu Shōnen Magazine a partire dal numero inaugurale della rivista del 9 settembre 2009. L’opera si è conclusa dopo undici anni e mezzo di pubblicazione con l’uscita del 139º capitolo il 9 aprile 2021.

17 marzo 2010, curiosità
Attack on Titan, uno dei migliori anime shonen di sempre, l’edizione italiana ha avuto termine il 28 ottobre 2021. I fan del manga hanno salutato i protagonisti che tanto li hanno accompagnati per tutta la trama con incredibili emozioni, riflessioni sulla vita, sulla libertà e sull’umanità. Mentre aspettiamo di vedere anche gli ultimi episodi della serie animata doppiati in italiano, celebriamo la colossale opera di Hajime Isayama.
Nei primi secondi del primissimo episodio di Attack on Titan A Te, tra duemila anni, troviamo un Eren che vede volare un uccello: il cormorano, un volatile che vive in prossimità dell’oceano o di laghi di grandi dimensioni. Un dettaglio apparentemente insignificante, ma che rivelerà la verità solo alla fine della terza stagione.
I protagonisti non abitano su un continente ma su un’isola, l’isola di Paradise. E il mare, che Armin, Eren e Mikasa avevano tanto sognato, assume così un significato molto più profondo e reale.
Questi animali ricorrono nel corso della serie in molteplici occasioni, rappresentano la libertà, il volare via per raggiungerla e superare le barriere. Per il piccolo Eren, all’inizio della storia, gli uccelli hanno la possibilità di sfuggire all’opprimente realtà delle mura, per poi scoprire cosa si cela all’esterno, perché vola e uò può e deve allontanarsi dalla sconfortante realtà della guerra.
Da quando sono comparsi i giganti sulla Terra, hanno divorato quasi i tre quarti della popolazione mondiale; per scampare alla loro minaccia, i pochi superstiti si sono rifugiati all’interno di tre cinta murarie così alte da impedire ai titani di scavalcarle.
Una chicca: la città di Shiganshina (come anche l’intera ambientazione dell’opera), si ispira a un luogo realmente esistente, la città tedesca di Nordlingen, il cui centro storico è circondato da una cinta muraria. Situata nel land della Baviera e appartenente al circondario del Danubio-Ries, conserva un impianto medievale con fortificazioni ben conservate.
Il centro storico è recintato da mura che sono percorribili a piedi sul cammino di ronda, l’antica cittadina ha oltre mille anni ed è una delle tre città della Germania ad avere conservato le strutture medievali. I bastioni sono, a oggi, in ottime condizioni e si può accedere al centro da cinque ingressi. Perfino le case e il campanile in stile gotico, alto 90 metri, ricordano in maniera inconfondibile l’architettura del distretto di Shiganshina.
La curiosità dei due amici, Eren e Armin, il senso di oppressione e il sogno di scoprire cosa ci sia al di là delle mura, sono sentimenti, emozioni e sensazioni che ci vengono trasmette direttamente dall’autore. Isayama è cresciuto immaginando il mondo esterno al villaggio di Hita, un piccolo paesino circondato dalle montagne, paragonate alle mura del manga (a oggi troviamo le tre statute che rappresentano i tre protagonisti dell’opera) .
Torniamo all’inizio dell’avventura di Attack on Titan, al terzo episodio, quando i protagonisti si stanno allenando per diventare dei soldati e sono alle prese con il dispositivo di manovra tridimensionale. Un altro indizio che ci porterà a scoprire il senso della trama nello scorrere della lettura, lo ritroviamo su Eren; pieni speranze e di rancore, i tre protagonisti si affanno per superare gli allenamenti. Nonostante l’impegno Eren non riesce a restare in equilibrio. Alla fine scopriamo che l’istruttore Shadis aveva manomesso di proposito il suo dispositivo, come ultimo riguardo per Carla (la madre di Eren).
In uno dei numerosi tentativi per rimanere in equilibrio con l’imbracatura del dispositivo, il protagonista batte la testa a terra. Qualche scena dopo, lo vediamo seduto al tavolo con la testa letteralmente fumante. Questo particolare era un sottile indizio che ci ha regalato Isayama: l’effetto provocato dalla rigenerazione dei Giganti.
Passiamo alla Ragazza Patata, quest’ultima avrebbe dovuto avere vita breve. Il mangaka aveva infatti deciso che sarebbe scomparsa nel volume 9. La sua morte, estremamente brutale,venne poi scartata e posticipata. Pare che l’editore, scioccato e provato dopo aver letto la bozza, sia andato in bagno a piangere, l’autore avesse ideato una scena massacrante, fisicamente e soprattutto psicologicamente.
La ragazza Patata, Sasha Braus, è un stato un personaggio capaci di portare il buon umore per la sua leggerezza e spontaneità. Sasha è il primo personaggio a sopravvivere all’attacco di un gigante senza avere indosso il dispositivo di manovra tridimensionale. Il momento in cui torna al suo villaggio natale e salva la piccola Kaya, è fondamentale per la storia in sé e per l’evoluzione di Sasha stessa.
Passiamo a Pyxis ed Erwin. Pyxis fa il suo ingresso trionfale all’inizio della prima stagione, poco dopo che Troast è stata attaccata e che Eren ha scoperto di potersi trasformare in Gigante; diventa un punto di riferimento e sembra prendere i ragazzi sotto la sua ala protettiva, si fida di loro quando nessuno lo fa e decide di rischiare. Sembra che, con lui al comando, non ci sia nulla da temere, e questo perché Pyxis è reso dal mangaka estremamente umano, comprende la paura e la disperazione.
Il comandate Erwin non è sposato, ma viene anche definito non single perché è come se fosse sposato con la causa, offrendo tutto se stesso per la causa e scegliendo i giganti. Ha sacrificato il suo sogno, e Isayama ci rivela che Erwin è un essere umano con un animo gigante.
Un’altra particolarità del Mangaka: ogni rifermento a fatti o persone non è puramente casuale. Leggendo il manga di Attack on Titan, o anche solo sfogliato qualche volume, potrebbe capitarvi di imbattervi su un volto familiare. L’autore Hajime Isayama, infatti, ha inserito davvero dei personaggi tratti da alcune serie tv. Un esempio? Alcuni protagonisti di Breaking Bad e Game of Thrones, apparendo sotto forma di giganti.
Un omaggio dell’autore, fan di entrambe le serie. Impossibile non distinguere subito Saul Goodman, Tyrion, Jorah, Davos e Arya Stark tra i vari titani. Isayama ha anche rivelato che il personaggio di Falco Grice è modellato su quello di Jesse Pinkman (Aaron Paul).
E voi, lo avevate notato?