Avete mai visto dei curiosi aquiloni a forma di pesce librarsi nei cieli nipponici?
Molti di voi risponderanno di sì, ma pochi conoscono il significato di quelle decorazioni. Non appartengono a nessuna manifestazione ittica e non sono nemmeno frutto del pessimo gusto di un artista. I curiosi aquiloni si chiamano in realtà koinoboki e sono delle vere e proprie bandiere a forma di carpa giapponese, la celebre koi.
Come mai vengono esposte queste bandiere tubolari?
Ogni 5 maggio viene celebrata la Kodomo no Hi, festa nazionale interamente dedicata all’infanzia e ultima celebrazione della Golden Week. In origine questa ricorrenza si chiamava Tango no Sekku.
Nel quinto giorno del quinto mese dell’anno la popolazione benediva solo i bambini maschi augurandogli buona salute e la capacità di superare gli ostacoli della vita senza difficoltà. Ogni famiglia esponeva, per ogni figlio maschio presente in casa, un koinoboki e una bambolina raffigurante un samurai a cavallo di una grande carpa.
Cosa sono i koinoboki e le bamboline-samurai?
Come citato in precedenza, sono delle bandiere tubolari (o delle “maniche”) a forma di carpa che vengono appese. La carpa (Koi) è un pesce molto diffuso e apprezzato in Giappone, simbolo di forza e coraggio. Durante la pesca, la Koi si difende fino allo stremo sfidando la lama del pescatore proprio come un samurai affronta un nemico. La decorazione della bambolina-samurai ha invece radici molto più profonde.
Kintaro (金太郎) è un personaggio mitologico della cultura giapponese. La leggenda sembra essere basata sulla figura di un uomo realmente esistito nel periodo Heian conosciuto col nome di Sakata Kintoki. Famoso per le sue straordinarie abilità di guerriero, Kintoki era un combattente al servizio del samurai Minamoto no Yorimitsu, appartenente al gruppo degli Shitenno.
Cosa narra la leggenda?
Esistono diverse versioni riguardo la nascita di Kintaro. Una narra le vicende della principessa Yaegiri che, incinta, fugge nella foresta e partorisce il bambino. La madre presumibilmente muore di parto e Kintaro venne allevato da una strega delle montagne, Yama-uba.
Una seconda versione narra che Kintaro sarebbe stato concepito dalla stessa Yama-uba e un drago rosso mediante un lampo di luce (quando si parla di colpo di fulmine…). Cresciuto a stretto contatto con la natura e gli animali della foresta, divenne un seguace del samurai Minamoto no Yorimitsu sotto il nome di Sakata no Kintoki.
Altre versioni parlano invece di un bambino cresciuto nella foresta, dotato di una forza disumana quasi comparabile con il nostro Ercole che per spostarsi in lunghi tragitti cavalcava un orso e non un cavallo.
La festività
Nel XX secolo molte festività, compresa la Tango no Sekku, furono modificate. A partire dal 1948, il calendario lunare venne sostituito da quello gregoriano e molte date furono fissate come festività nazionali. La Tango no Sekku venne estesa a entrambi i sessi e il nome cambiato in Kodomo no Hi (festa dei ragazzi), celebrata ogni 5 maggio.
Celebrazione del XX secolo
Come da tradizione, ogni famiglia espone un koinoboki per ogni bambino. La giornata è interamente dedicata al rispetto dei più piccoli nonché alla loro felicità e la loro natura, mentre i bambini stessi devono esprimere la propria gratitudine verso la propria madre. E tra bandierine e bamboline, i festeggiati possono gustare i cibi tradizionali.
Kashiwa Mochi e Chimaki, pietanze dalle origini molto antiche, sono dei dolci a base di riso preparati appositamente per il 5 maggio, una ghiotta occasione per i bambini pronti a fare un’enorme e golosa scorpacciata.
Piccole curiosità
Questa ricorrenza viene celebrata anche in Cina, Taiwan Hong Kong, Corea, Macao e Vietnam.