Cha no yu (letteralmente “Acqua calda del tè) è il nome della cerimonia del tè in Giappone, una delle tradizionali arti zen più conosciute. E’ anche conosciuta come Chado o Sado ovvero Via del tè.
Origini
La cerimonia nasce in Cina, nel periodo che va tra il X e il XIII secolo d.C. , durante la Dinastia Song e la nascita e diffusione dei monasteri del Buddismo Chan, definito in Giappone Zen.
Il tè in polvere mescolato con acqua calda aveva poteri eccitanti e aiutava i monaci nelle difficili pratiche spirituali Zen. In Giappone il tè verde venne portato dal monaco Eisai dopo un suo viaggio in Cina. Con il tempo venne meno la valenza spirituale della pratica che divenne un passatempo tra aristocratici che si divertivano a indovinare l’origine delle foglie del tè consumato. Grazie al monaco Murata Shuko, tra 1423 e 1502, la cerimonia recuperò tutti i suoi aspetti tradizionali, incorporando anche quelli dello stile wabi-cha, ovvero sobrietà e semplicità.
Dal 1489, luogo ufficiale della Cha no yu divenne il Ginkaku-ji (“Padiglione d’argento”), una villa-tempio e si susseguirono nel tempo numerosi Maestri del tè che fondarono delle loro scuole.
Filosofia del Cha no yu
Il Cha no yu si basa su 4 virtù, fondamento di ogni elemento, fase e gesto della cerimonia:
- WA (Armonia) : Si instaura un rapporto tra la persona e gli utensili utilizzati, tra l’ospite e gli invitati, tra il soggetto e lo scorrere del tempo e delle stagioni;
- KEI (Rispetto) : Bisogna portare rispetto a ogni singolo individuo e cosa, provando profonda gratitudine per la loro esistenza.
- SEI (Purezza) : Si deve vedere il bello in ogni cosa e farlo emergere. Ciò accade ripulendo la stanza da tè, momento che permette al soggetto di spogliarsi di ogni dubbio, fatica e preoccupazione per far spazio al bello, all’armonia e all’ordine.
- JAKU (Tranquillità) : Applicando le tre virtù precedenti, si raggiunge lo stato di serenità interiore assaporando la tazza da tè in compagnia.
Fasi della cerimonia
La cerimonia del tè comincia generalmente cinque giorni prima della data fissata. Prima di accedere alla stanza da tè è necessario lavarsi le mani. Ogni ospite ha un posto assegnato e uno sarà designato come ospite d’onore.
La stanza da tè, chiamata chashitsu, è costituita da quattro tatami e può ospitare fino a cinque persone. Nel caso si dovessero ospitare più persone, si utilizzano stanze più grandi chiamate hiroma. Per entrare si accede da ingressi bassi così che sia necessario abbassare il capo in segno di umiltà. All’interno della stanza ci sono decorazioni come fiori, bonsai e pergamene illustrate dette emakinomo.
La cerimonia si articola in quattro momenti:
- Kaiseki: un pasto leggero consumato prima del tè;
- Koicha: gli ospiti ammirano la tazza da tè, ne contemplano il contenuto e lo bevono a piccoli sorsi per poi porgerlo all’ospite vicino (è considerato irrispettoso bere dal lato della tazza che presenta le decorazioni);
- Usucha: gli ospiti consumano il tè e porgono la tazza al maestro che la lava e la asciuga prima di porgerla al prossimo ospite;
- Teishu: l’ospite ritorna alla posizione iniziale, si inchina ed esce dalla stanza tramite la porta scorrevole.
Utensili della cerimonia del tè
Molti sono gli utensili usati per questo cerimoniale in quanto si pensa che ognuno di essi possegga un’anima e che siano necessari per realizzare il miglior tè possibile. Gli oggetti sono semplici ma di fattura raffinata.
I più importanti sono:
- Chaire : una scatola di porcellana o ceramica che contiene la polvere di tè;
- Chakin : un piccolo fazzoletto di lino usato per asciugare la tazza da tè dopo averla lavata. E’ fondamentale dunque per l’Usucha, la fase di purificazione;
- Chawan : la tazza in cui viene preparato e bevuto il tè. Ogni tazza ha una sola parte decorata che deve essere vista dall’ospite;
- Kama : un grosso bollitore di ghisa utilizzato per scaldare l’acqua.
Cha no yu nei manga
Intorno a questa cerimonia sono stati realizzati club nelle scuole medie e nei licei del Giappone. Al centro di questi vi sono manga come:
- Ochanigosu, dove il teppista delle superiori Funebashi Masaya, conosciuto come il “diavolo Ma-kun”, cerca di risollevare la propria reputazione iscrivendosi al club della cerimonia del tè;
- Koicha no Osahou, dove il povero Tokumaru Madoka, un ragazzo energico, è costretto dalla sorella ad entrare nel club della cerimonia del tè con la speranza che impari a controllarsi.
In conclusione il Cha no yu si configura come uno delle più importanti riti sociali e spirituali in Giappone.