Igort, all’anagrafe Igor Tuveri, è un fumettista con una carriera davvero internazionale. Scrive e disegna fumetti dagli anni Settanta e a partire dagli anni Ottanta ha collaborato per le maggiori riviste italiane e francesi: Linus, Alter Alter, Frigidaire, Métal Hurlant e L’Echo des Savanes.
Nel 1983 rivoluziona il fumetto italiano, quando con Daniele Brolli, Marcello Jori, Giorgio Carpinteri, Lorenzo Mattotti e Jerry Kramsky fonda il gruppo Valvoline, un collettivo che importa nel mondo dell’arte sequenziale le sperimentazioni stilistiche delle avanguardie storiche del Novecento.
Oltre a essere attivo come disegnatore, è anche cantante, musicista e regista. 5 è il numero perfetto, la sua graphic novel più famosa, nel 2019 è diventato un film con Toni Servillo, di cui Igort stesso ha curato sia la sceneggiatura che la regia.
L’ultima collaborazione lo vede illustratore di Tōkyō tutto l’anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli della scrittrice e docente universitaria Laura Imai Messina, pubblicato da Einaudi. Il libro parla dell’esperienza di una donna italiana che si innamora perdutamente di Tokyo, e senza ombra di dubbio Igort è l’artista più adatto per accompagnare graficamente questa lunghissima lettera d’amore.
Igort infatti è stato uno dei primi fumettisti europei a pubblicare le proprie opere in Giappone. È dal 1991 che inizia una lunga collaborazione prima con Kodansha, importante casa editrice nipponica, poi con Brutus magazine House e Hon Hon Do. Vive per molto tempo a Tokyo, città che gli rimane dentro il cuore.
Roma o Bologna esistono nella mia testa ma Tokyo ha per me una essenza vicina al sogno.
Sognando il Giappone: Il Letargo dei Sentimenti
L’influenza della cultura giapponese su Igort è chiaramente visibile in molte sue opere già prima degli anni Novanta. Nel 1984, in un periodo in cui ancora i manga erano in larga parte sconosciuti in Europa, pubblica Ishiki No Kashi. Il Letargo dei Sentimenti sulle pagine di Alter Alter. È una innovativa spy story distopica ambientata in un Giappone imperialista e futurista e con un protagonista bisessuale.
Vivendo il Giappone: Yuri
Nel 1996 pubblica su Comic Morning, rivista di manga, Yuri, l’avventura di un bambino cosmonauta alla ricerca della madre. Il personaggio protagonista nasce quattro anni prima come decorazione di un modello di orologio disegnato per la Swatch. La serie, realizzata interamente a colori, è uno dei manga di maggior successo di un autore non giapponese. L’opera verrà pubblicata in Italia solo nel 2003 a opera di Coconino Press, casa editrice di cui Igort è co-fondatore.
Con i miei amici giapponesi abbiamo lavorato per tanti anni insieme, litigando e discutendo incontro dopo incontro, viaggio dopo viaggio. Il risultato è stato questo manga di frontiera, che non è un manga classico perché il mio approccio è pur sempre occidentale, ma d’altra parte non è neppure un fumetto classico europeo perché l’idea era quella di sviluppare una sorta di esperanto grafico, un linguaggio universale che potesse parlare a tutto il mondo.
Ricordando il Giappone: i Quaderni Giapponesi e Kokoro
Nel 2015 e nel 2017 Igort pubblica i due volumi di Quaderni giapponesi, appunti di viaggio di un autoproclamatosi vagabondo del manga. Sono opere di carattere autobiografico dove l’autore descrive le proprie peregrinazioni in Giappone alla ricerca di sé.
Per anni ero tornato in Giappone, un luogo che oramai mi appariva come “casa”. Eppure quella fu la prima volta che mi abbandonai a un viaggiare senza scopo. Non c’erano appuntamenti o incontri da fare, viaggiavo per il gusto di perdermi. E forse, cominciai a capire, perdersi in luoghi sconosciuti permetteva di penetrare in stanze segrete, di un sé più profondo.
Mi preparai ad accogliere quello che il viaggio avrebbe portato, come Miyamoto Musashi preparava i suoi duelli. Con la precisione che lascia la porta aperta al caso, per dare il benvenuto all’inimmaginabile.
Il Libro dei Cinque Anelli mi avrebbe accompagnato.
Nel 2019 uscirà poi Kokoro. Il suono nascosto delle cose. Quest’ultimo è un vero e proprio reportage a fumetti sulle varie sfaccettature della cultura giapponese, le tradizioni da un lato e le nuove mode dall’altro, attraverso incontri con maestri del calibro di Ryuichi Sakamoto (compositore di colonne sonore pluripremiate di film come Furyo, L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto e del lungometraggio animato Le ali di Honneamise), Katsuhiro Otomo (autore di Akira) e Rumiko Takahashi (autrice di Ranma 1/2 e Inuyasha).