Negli ultimi anni, molti fan del manga hanno iniziato a preoccuparsi per lo stato di Shonen Jump, soprattutto dopo la fine di titoli di punta come Jujutsu Kaisen e My Hero Academia. C’è una serie che non solo promette di tenere alta l’eredità del battle shonen, ma che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il magazine più iconico del Giappone: Ichi the Witch.

Un nuovo inizio con radici profonde
Creato da Osamu Nishi (Welcome to Demon School, Iruma-Kun!!!) e illustrato da Shiro Usazaki (Act-Age), Ichi the Witch è una delle serie emergenti più promettenti di Weekly Shonen Jump. Al momento conta circa 40 capitoli, ma ha già mostrato un potenziale sorprendente sia sul piano narrativo che stilistico. E soprattutto, dimostra che Jump non è affatto in crisi: si sta solo trasformando.
Di cosa parla Ichi the Witch?
Il protagonista, Ichi, è un ragazzo abbandonato da bambino nei boschi, dove ha dovuto imparare a sopravvivere diventando un cacciatore esperto. In questo mondo, la magia prende forma attraverso creature chiamate majik, spiriti eterei che possono essere ottenuti (e controllati) solo da donne, superando una prova. Solo che Ichi… è l’eccezione. L’unico uomo in grado di acquisire un majik – Uroro – e diventare membro di un’associazione di streghe.

Sembra l’incipit del classico “prescelto”, ma la scrittura evita saggiamente di scivolare nel cliché. Le rivelazioni sulla profezia che coinvolge Ichi arrivano dosate, sempre un passo indietro rispetto all’azione e allo sviluppo dei personaggi. Non c’è forzatura, non c’è fretta. E questa è una rarità.
Una costruzione intelligente, mai banale
Ichi the Witch riesce a costruire una mitologia originale e intrigante partendo da basi familiari. Il sistema magico, le prove, le fazioni, i misteri irrisolti: ogni elemento viene introdotto senza mai forzare la mano. Il manga gioca spesso con le aspettative del lettore, ribaltando strutture classiche del battle shonen con tocchi di ironia e riflessione.

Un esempio? In un combattimento del Capitolo 9, un nemico liquida l’ideale del protagonista come “spazzatura idealistica” – un chiaro riferimento autoironico a decenni di retorica shonen alla Naruto. Ma Ichi the Witch non vuole essere cinico: vuole rileggere quei valori con occhi nuovi.
Una fusione tra classico e moderno
L’opera di Osamu Nishi e Shiro Usazaki è un vero e proprio dialogo con la storia dello shonen moderno. L’arte, precisa e d’impatto, richiama Hunter x Hunter, mentre le scene di combattimento – dinamiche e coreograficamente brillanti – ricordano le battaglie migliori di Jujutsu Kaisen. Ichi stesso ricorda un po’ Goku per energia e istinto, ma anche Asta di Black Clover per quella determinazione ribelle e innocente al tempo stesso.

Il sistema del majik richiama alla mente i poteri di Geto in Jujutsu Kaisen o gli spiriti di Shaman King, ma senza risultare derivativo: è un mondo che evolve secondo le sue stesse regole, rimescolando le carte del genere con naturalezza.
Il futuro di Shonen Jump è già qui
Con la chiusura di serie storiche, Jump ha dovuto voltare pagina. Ma se i successi consolidati come Dandadan, Sakamoto Days o Spy x Family dimostrano la tenuta editoriale del magazine, sono i titoli più recenti – come Kagurabachi, Empyreal Cabinet, e Ichi the Witch – a segnare il cambio generazionale.

Le atmosfere “grimdark” e ciniche del periodo pandemico stanno lasciando spazio a una narrazione più lineare, diretta, ma ricca di sottotesti, come quella di Ichi. Non si tratta di un ritorno al passato, ma di una nuova fase evolutiva del battle shonen, che prende spunto dai giganti del passato per creare qualcosa di fresco e moderno.
Conclusione: un’eredità che vive nel presente
Ichi the Witch è il messaggio che Shonen Jump lancia ai lettori delusi o disillusi: non c’è nulla da temere. I grandi nomi del passato vivono nell’anima di nuove storie che, pur con stile e sensibilità diverse, raccolgono il testimone e lo portano avanti con passione e intelligenza. Se continuerà su questa strada, Ichi the Witch non sarà solo un altro buon manga: sarà uno dei prossimi pilastri di Jump. E se arriverà un anime (cosa che sembra sempre più probabile), preparatevi: il vero incantesimo di Ichi è appena cominciato.