Dopo la recensione di Don’t like this, che potete trovare a questo indirizzo, andiamo a parlare di un altro volume che fa parte della collona Aiken, che come ormai sappiamo, è pubblicata dalla casa editrice BAO publishing: I paesaggi di Chinami.
Il volume autoconclusivo, è stato scritto e disegnato da Akiteru Nomoto, ed è stato pubblicato nel nostro paese lo scorso 29 agosto. Prima di passare alla trama dell’opera però, ecco altre recensioni della collana Aiken:
Trama
Chinami ha undici anni, ed è attratta dalle persone strambe. Le incontra, le avvicina, le aiuta. Vite assurde attraversano la sua, e lei le guarda con l’innocenza di una bambina e la sicurezza di chi sa che il mondo è pieno di sorprese, delle quali non bisogna avere paura. Mescolando quotidianità, elementi surreali, conflitti interiori e la netta sensazione di percepire la precisa lentezza con cui si cresce, e la capacità di sognare viene messa alla prova dalla vita.
Struttura dell’opera
I paesaggi di Chiinami si presenta come un’opera autoconclusiva suddivisa in diversi capitoli, dove ognuno di essi racconta una piccola storia con Chinami alle prese con gente molto bizzarra. Quasi tutte le storie avvengono sempre nello stesso modo: la ragazza percorre il tragitto pronta ad andare a scuola, ma un personaggio bizzarro, incuriosisce Kinami, che puntualmente salta la scuola (o arriva in ritardo) perché troppo incuriosita da quelle persone.
L’ambientazione dell’opera si basa molto spesso sul surreale, dove l’autore vuole porre il quesito su quale sia la normalità; tutti i personaggi che la ragazza incontra, hanno un sogno da realizzare o proteggere. Per quanto riguarda i disegni invece, i personaggi risultano molto espressivi e i paesaggi disegnati non sono sicuramente un capolavoro, ma hanno il loro perché.
Impressioni personali
L’opera è riuscita fin da subito ad attirare la mia attenzione, sia per questa ambientazione surreale che per il modo in cui vengono raccontate le vicende. La caratterizzazione della protagonista e dei personaggi è ben fatta e riesci ad affezionarti non solo a Chinami, ma anche a tutti questi bizzarri individui che incontra per la sua strada. Il chiaro messaggio dell’autore, come detto anche nel paragrafo precedente, è quello di domandarci quale sia effettivamente la normalità, e che basta cambiare solamente punto di vista per capire cosa provano/pensano le altre persone intorno a noi.
Un’opera davvero interessante, che riesce ad appassionarti fin da subito e che riesce a farti pensare.