Koichi Masahara è l’autore di questo volume unico, edito qui in Italia grazie alla Bao Publishing che è stato pubblicato il 27 giugno scorso. L’autore basa le sue opere ispirandosi a due grandi maestri: Sadao Yamanaka, regista e Shohei Kusunoki, famoso autore di genere Gekiga. Entrambi questi maestri cercavano di esprimere la contemporaneità attraverso il passato.
Come si intuisce dal titolo, tutta l’opera è incentrata nel periodo Edo, nota anche come periodo Tokugawa (1603 – 1868) e più precisamente nella capitale Edo, sede dello shogunato, che venne poi ribattezzata nel 1869 con il nome che tutti noi conosciamo: Tokyo.
LE STORIE DEI DONI DI EDO
Ogni storia è raccontata in modo molto breve, eppure c’è una certa profondità dei personaggi e nelle storie, che riesce ad attirare l’attenzione del lettore. In ogni racconto poi, c’è anche una morale, un insegnamento che il lettore non sempre capirà subito ma che ho trovato molto illuminanti
TAVOLE E NARRAZIONE
Per quanto riguarda il lato tecnico dell’opera, i disegni non sono sempre perfetti e all’inizio si potrebbe avere qualche dubbio sul fatto che i protagonisti maschili di ogni storia siano differenti o sia sempre lo stesso. Però ogni tavolo, ogni pagina infondono un senso di tranquillità, niente avviene di fretta e tutto viene raccontato con toni molto pacati. Alcune tavole, che vengono realizzate con la tecnica del chiaro scuro, sono davvero ben fatte.
IN CONCLUSIONE
I doni di Edo è una bellissima opera, ricca di significato, che cerca di adattare i problemi della società odierna in un importante contesto storico. Alcune scene sono molto toccanti, riescono ad emozionarti al punto giusto e non ti fanno pesare per niente la lettura del volume.