Il lavoro del mangaka non è affatto semplice, come è accaduto di recente con il sensei Gege Akutami, che ha messo in pausa Jujutsu Kaisen a causa di problemi di salute. I ritmi di una serializzazione sono sempre più frenetici e febbrili, poiché i tempi di stesura diventano gradualmente sempre più serrati. In tale panorama Hunter x Hunter ha raggiunto un record clamoroso ed unico.
Dall’ultimo appuntamento con l’opera di Yoshihiro Togashi, datato 2018, sono passati ben 1000 giorni: tale cifra è assolutamente pazzesca e fa riflettere, infatti il celebre mangaka, già autore di Yu Yu Hakusho, ha letteralmente abbandonato la sua opera e la sua community, che nonostante ciò non perde la speranza e attende l’arrivo di un nuovo capitolo.
Un improvviso ritorno di Hunter x Hunter, sebbene ardentemente desiderato, sembra da escludere. Al termine della stagione estiva Weekly Shonen Jump tiene una competizione per mangaka esordienti, tuttavia per Hunter x Hunter non ci sarebbe alcuno spazio almeno fino ai mesi di ottobre o novembre.
Tra i vari fattori ad incidere sulla pausa sicuramente c’è l’età dell’autore, inoltre egli ha un metodo di lavoro molto particolare e i problemi fisici, a quanto pare, tendono a persistere. Di questo passo, a distanza di tre anni dall’ultimo capitolo pubblicato, l’opera potrebbe non raggiungere mai un epilogo.
Hunter x Hunter l’eterna attesa
Nonostante il successo di questo capolavoro indiscusso le continue pause ricordano molto la storia di Kentaro Miura (Berserk), D-Gray Man e le notevoli vicissitudini che i mangaka affrontano ogni giorno per portare avanti il loro duro lavoro. Il successo dell’opera è da ascrivere anche all’adattamento anime che ha permesso di far conoscere l’opera di Togashi in tutto il mondo, infatti la capacità del team di migliorarne i disegni, alquanto semplici e poco strutturati, ha permesso una migliore fruizione della trama reticolare che il manga possiede; infatti, pur iniziando come un semplice shonen manga, si è sviluppato al di fuori delle linee guida, approfondendo in modo magistrale la storia soggettiva dei personaggi principali, i quali inizialmente erano semplicemente delle comparse.
L’iniziale amicizia di Gon e Killua si trasforma nel perno attorno al quale si struttura l’intera ricerca di Gon del padre, motivo originario per cui egli ha deciso di diventare un Hunter. Killua lo accompagna in ogni sua avventura diventando un co-protagonista indispensabile alla crescita emotiva e fisica del protagonista. In un certo senso la personalità di Killua, che inizialmente è un semplice assassino, viene ristrutturata dall’amicizia con Gon.
Diversamente da come accade in molti shonen manga, Hunter X Hunter riesce a descrivere nei dettagli le dinamiche relazionali, permettendo di empatizzare con i personaggi. Il lettore in questo modo viene trascinato nel profondo della storia ed inizia a rimanere con il fiato in sospeso nei momenti cruciali della storia in cui i due amici sono in pericolo a causa di fattori esterni, dalla lotta contro l’organizzazione del Ragno, fino alla guerra contro le formichimere, in cui l’apice del decadimento tocca Gon nel corpo e nell’anima.
Il manga Hunter X Hunter a confronto con l’opera di Oda e Miura
L’opera Hunter X Hunter ha raggiunto la pubblicazione del volume 36 sia in patria che in Italia e sembra non procedere oltre; nonostante abbia raggiunto la vetta del successo, è al momento una delle serie più irregolari che esista nel panorama manga.
La fan base di Hunter X Hunter non è affatto inferiore a quella di One Piece, difatti i due manga vengono spesso messi a confronto, tuttavia è chiaro che il sensei Oda non abbia i medesimi problemi di Yoshihiro Togashi per quanto concerne la salute. Sicuramente come è accaduto per Berserk di recente la domanda è se Hunter X Hunter avrà mai termine!