In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di Haikyuu!! in corso di trasmissione in Giappone e in streaming su diverse piattaforme, come Amazon Prime Video.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
Siamo alle battute finali del match, con la crisi di stanchezza di Kageyama, che ormai è sospinto dalle sole energie nervose e dalle aspettative di Hinata, che continua a chiamare il pallone senza sosta.
Anche Atsumu Miya è stimolato da un attaccante così persistente, che richiede un’attenzione speciale.
Il ritmo di gioco continua a salire incessantemente, nessuna delle due squadre riesce a ottenere la palla break di cui necessita per chiudere la partita. L’alzatore di Inarizaki ottiene un match point con la sua battuta in salto float, ma coach Ukai richiama all’ordine i suoi, ricordando loro che non servono miracoli. Bisogna soltanto mettere in atto tutto quello che è stato provato milioni di volte in allenamento.
Sul 27 pari rientra Tsukishima in prima linea. Il centrale vorrebbe riuscire a murare per risolvere la situazione da solo, ma si rende finalmente conto che il singolo non può fare tutto. Chi mura ha la responsabilità di coprire una porzione del campo, in modo che la difesa si possa organizzare al meglio per coprire gli spazi.
Ogni giocatore ha per tutta la durata della partita la responsabilità di non far cadere il pallone. A seconda della rotazione cambiano le competenze, ma il risultato è sempre lo stesso. I sei ingranaggi in campo più il libero concorrono al funzionamento di una macchina perfetta. Alcuni hanno la responsabilità di frapporsi tra il terreno e l’attacco avversario. Altri hanno il compito di gestire il gioco, smistando il pallone a chi ha la maggiore possibilità di ottenere il punto. Infine c’è chi ha modo di far cadere la palla nel campo avversario.
Questa filosofia è molto evidente nello svolgimento delle fasi finali del match e anche tra il pubblico e sulle panchine viene evidenziata la figura della squadra come meccanismo che deve funzionare al meglio grazie a tutte le sue parti.
La fatica si fa sentire per tutti, saltare è sempre più difficile, essere precisi è molto complicato. C’è però ancora spazio per tirare fuori qualche sorpresa. Asahi ad esempio sceglie il momento giusto per mettere in pratica quanto provato durante i campus di allenamento, il colpo ritardato che mette fuori tempo il muro, permettendo di tirare forte sulle mani, ottenendo una palla sporca impossibile da recuperare.
La pressione continua a salire, le energie hanno abbandonato tutti i giocatori in campo, ma quello a cui tutti riescono a pensare in questo momento è soltanto fare il prossimo punto, quello decisivo.
A spiccare particolarmente sono i due alzatori, che si prendono molte responsabilità e molti rischi, ma la concentrazione ha raggiunto livelli tali da riuscire a compiere gesti straordinari.
La battaglia raggiunge ritmi vertiginosi, ma l’eccessiva velocità rischia sempre di limitare lo sguardo, senza vedere il quadro generale. Hinata come spesso accade riporta la squadra coi piedi per terra. Un appoggio semplice, alto, che permette a tutti di tirare il fiato. La velocità è un’arma potente, ma non è invincibile. Lo sanno benissimo sia il piccolo centrale che Kageyama, pronti a reagire ad un primo tempo di seconda linea provato dai gemelli.
La partita è giunta alla sua conclusione, resta solo da capire cosa riserverà il futuro.