Prima di parlare della festa della mamma, è bene accennare alla figura della madre in Giappone. Con amae (sostantivo del verbo ameru, che significa “dipendere da”) si esprime il rapporto tra madre e bambino, che si consolida nei primi mesi di vita. Si tratta di una dipendenza si alimenta costantemente nel corso della vita. Ad esempio, si tende spesso a far dormire il bambino nella camera dei genitori, perché mettere il piccolo a dormire nella propria cameretta, in Giappone, è considerato quasi crudele.
L’educazione nel periodo prescolare è permissiva e indulgente, e il comportamento da parte della madre è di completa dedizione. In questo modo il bambino assorbirà la consapevolezza del sacrificio della madre e ciò lo porterà a maturare negli anni un sentimento di obbligo nei suoi confronti, che applicherà poi ad ogni relazione sociale. Questo legame è talmente implicito da diventare criterio di giudizio all’interno della società giapponese.
Un altro problema è sicuramente ne la disuguaglianza di reddito e la povertà sono cresciute costantemente negli ultimi anni e le madri single giapponesi sono tra le maggiori vittime di questa situazione. Essere una madre single è una situazione che viene ancora oggi giudicata duramente. In genere i giapponesi tendono a non chiedere aiuto, e le donne che a seguito di un divorzio rimangono sole e senza lavoro tendono ad auto-isolarsi per paura del giudizio altrui.
Brevi cenni storici
La festa della mamma viene festeggiata in Giappone la seconda domenica di maggio, così come in molti paesi.
Tale festività, chiamata Haha no Hi ((母の日) viene celebrata dal 1931, dopo l’istituzione dall’Associazione delle donne Dai Nihon Fujin-kai (大 日本 妇人 会).
Inizialmente la data scelta per la festa era il 6 marzo, che corrispondeva al compleanno dell’imperatrice Koujin. Nel 1927 fu spostata all8 maggio, ma con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale fu abolita.
Fu reinserita nel 1949 a guerra finita, con un concorso di disegno, nel quale i bambini erano invitati a raffigurare la loro mamma. Infine il Giappone, come nei paesi occidentali, ha stabilito che la feste dovesse ricadere la seconda domenica di maggio.
Come viene festeggiata?
Per questo giorno speciale, i bambini sono soliti regalare alle proprie madri dei garofani rossi, simbolo di purezza e dolcezza, per esprimere di gratitudine.
E a proposito di garofani rossi, questi ultimi non vengono solo regalati: anche i negozi vengono decorati con i garofani. Altri regali molto apprezzati sono sicuramente gioielli, kimono o cornici.
Al giorno della festa della mamma viene associata la figura dell’uovo, che simboleggia la nascita, motivo per cui per l’occasione vengono preparate pietanze a base di pollo (che raffigurano i genitori) e di uova (che rappresentano i figli).
Un esempio è l’Oyako Donburi, una ciotola di riso su cui vengono adagiati il pollo e le uova precedentemente cotti in una padella con delle cipolle, della salsa di soia e del mirin.
Un altro piatto tipico giapponese è i lChawanmushi, un budino a base di latte e di uova mangiato soprattutto come antipasto e servito in una ciotola da tè.
Un’altra pietanza molto semplice da preparare ma che richiede una buona manualità è il tamagoyaki, ovvero delle omelette molto apprezzate in Giappone.
Buona festa della mamma a tutti!