Great Teacher Onizuka, abbreviato GTO, nasce dalla mente di Tōru Fujisawa, che in quest’opera raggiunge la maturità artistica e conclude il percorso di Eikichi Onizuka, già protagonista di Bad Company e Shonan Junai Gumi. Il manga è stato pubblicato in Giappone tra il 1997 e il 2002 in 25 volumi, per poi arrivare in Italia nel 2003 con Dynit. La trasposizione animata non si è fatta aspettare molto dato il successo di pubblico: nel 1999 è iniziata la trasmissione del primo dei 43 episodi, che la solita MTV ha poi portato davanti al pubblico italiano nel 2003. L’anime è difficilmente reperibile in streaming a causa della gestione dei diritti, fino a poco tempo fa era disponibile su Prime Video.
La popolarità del personaggio e della serie hanno portato a diversi manga spin-off come GTO: Shonan 14 Days, Great Transporter Ryuji, Ino-Head Gargoyle e Shonan Seven. È poi arrivato anche un sequel, intitolato GTO: Paradise Lost.
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Particolarmente d’impatto anche la versione live action, con attori in carne ed ossa, che ha visto tornare Onizuka in più incarnazioni. La prima, del 1998, ha visto come protagonisti Takashi Sorimachi e Nanako Matsushima, rimasti fedeli ai loro personaggi fino al 2005, con record di gradimento e di incassi. Nel 2012 Akira riprende il ruolo di Onizuka in una nuova versione remake, ma è Sorimachi a chiudere la storia, almeno per ora, con una nuova apparizione in uno speciale celebrativo nel 2024.
La trama di GTO
Eikichi Onizuka ha ventidue anni e sta concludendo il suo percorso universitario. Il giovane è però anche un ex teppista appartenente a una banda di motociclisti tanto in voga negli anni Ottanta, nonché membro del duo Oni-Baku insieme al suo amico Riuji Danma.
Per ragioni assolutamente non altruistiche, Onizuka comprende i vantaggi della vita da insegnante e prova a intraprendere quella carriera, soltanto perdere l’occasione di partecipare al concorso per l’abilitazione. La sua unica alternativa ora è insegnare in una scuola privata. Proprio Ryuji gli procurerà il primo colloquio, che lo inserirà nel mondo dell’insegnamento.
Il suo stile però è lontano anni luce da quello che ci si potrebbe aspettare da un professore. I suoi metodi sono propri più di un teppista che di un insegnante, ma forse proprio per questo Onizuka riesce ad andare oltre quello che ci aspetta dal ruolo, per formare un reale legame con i suoi studenti. Tra siparietti divertenti, fraintendimenti, amicizie, antagonisti e momenti di reale pericolo, il Great Teacher Onizuka sarà in grado di creare il giusto clima per i propri studenti.
Analisi di un cult
In un settore dominato da prodotti che ricercano la formula del successo è facile trovare storie simili, centrate sugli stessi temi, con protagonisti che agiscono allo stesso modo. Cercare di allontanarsi dalla strada maestra è sempre un rischio, che non sempre gli autori e gli editori sono disposti a correre. GTO è sicuramente una scommessa vinta.
In un Giappone che punta al mondo della scuola come una competizione e cannibalizza i più deboli in favore dei più forti e più potenti, Onizuka sovverte ogni aspettativa. Laureato in una università di basso livello, con un passato problematico, viene da subito visto con sospetto, incolpato ingiustamente, trattato male per il solo fatto di non seguire alla lettera le regole che vengono dall’alto.
Great Teacher Onizuka mette a nudo un ambiente composto da professori classisti, vice presidi interessati solo allo stipendio e al potere, genitori che cercano di imporre la propria influenza, ma trascurano l’educazione dei loro figli. Come? Riportando l’attenzione sugli studenti.
Nei capitoli del manga e negli episodi dell’anime siamo messi di fronte senza mezzi termini a ragazzi immersi in una società che ha tante pretese ma non riesce a proteggerli, anzi li espone a fenomeni di bullismo, molestie, pressione sociale, depressione.
Noboru Yoshikawa, Yoshito Kikuchi, Kunio Murai e Urumi Kanzaki hanno storie molto differenti, ma accomunate da una enorme sfiducia nel sistema, nonostante le loro grandissime potenzialità.
I ragazzi, ormai completamente privi di fiducia verso la categoria degli insegnanti, provano inizialmente a disfarsi di Onizuka, per poi cominciare ad apprezzare i suoi metodi, andando a formare un gruppo di ragazzi che si mobilita attivamente per migliorare la condizione di una classe ritenuta senza speranza.
Il personaggio di Eikichi Onizuka viene presentato fin da subito con un impatto visivo estraniante, che lo differenzia in tutto e per tutto dail’immagine di un professore. Capelli tinti di biondo (ancora oggi vietati in numerose scuole), postura poco elegante e continuo disordine, in netta contrapposizione con Azusa Fuyutsuki, professoressa molto seria e impostata, l’unica che comprende i metodi del suo nuovo collega.
L’elemento musicale ha sempre avuto un grande impatto sulla serie, con sigle realizzate da artisti di grido. La colonna sonora non è mai invasiva, ma permette di enfatizzare i momenti di svolta, in cui il nostro professore esprime tutto il suo coraggio per risolvere la situazione, spesso a suo discapito.
Fruibile perfettamente sia da giovani che da adulti, GTO è una storia eterna, che non smette mai di stupire, commuovere, fornire esempi di comunicazione efficace, in un mondo in cui fare del bene non è quasi mai considerata la prima scelta.