Dopo la recensione di Monster, ecco quella di una serie altamente tecnologica targata Nickelodeon e Netflix!
Introduzione
Gli Acchiappaglitch (in originale Glitch Techs) è un cartone animato creato da Eric Nobles e Dan Milano. La serie è composta da due stagioni; la prima è stata rilasciata il 21 febbraio mentre la seconda il 17 agosto. Il cartone è stato annunciato nel 2016 e doveva uscire sul canale di Nickelodeon per poi passare a Netflix. Le animazioni sono a cura di Top Draw Animation e di Flying Bark Productions in Australia.
Trama
Gli Acchiappaglitch è ambientata nella cittadina immaginaria di Bailley dove è presente uno dei tanti negozi della Hinobi, ditta che fornisce tutto il necessario per i videogiocatori. Quelli che pochi sanno è che la Hinobi produce console che, nel momento in cui manifestano qualche malfunzionamento, generano Glitch che si diramano per la città. A sbarazzarsi di questi mostri digitali, ci pensa il team del supporto tecnico della Hinobi. Nessuno ne è a conoscenza perché la memoria dei testimoni viene cancellata, così da non creare panico tra i cittadini.
Entrano a far parte di questo team i due protagonisti della serie, Hector Nieves aka Batti Cinque e Miko Kubota aka Me-K.O., videogiocatori per passione. I due, attraverso i guanti che gli sono stati forniti da BITT, robot dalla grande conoscenza, possono indossare delle speciali tute e utilizzare armi per battere i Glitch. Ogni volta che ne sconfiggono uno, ottengono punti esperienza che permettono loro di acquistare equipaggiamenti più potenti o gadget del negozio. In alcuni casi, le missioni vengono loro affidate da Phil, gestore del negozio e responsabile delle reclute.
Entrambi fronteggiano nemici sempre più infidi e potenti ma, nel momento del bisogno, hanno il sostegno degli altri colleghi come l’arrogante Mitch Williams, l’atletica Zahra e l’abile Haneesh.
Struttura del cartone animato
Gli Acchiappaglitch è caratterizzata da un numero di episodi diversificato (9 nella prima stagione e 10 nella seconda) che hanno carattere pressoché autoconclusivo, anche se, nel corso della serie, ci sono rimandi a puntate precedenti (come la sesta della seconda stagione intitolata Trova il Glitch) e si nota una certa evoluzione dei singoli personaggi. Ad eccezione della prima puntata, con una durata di 46 minuti, le altre si aggirano tra i 23 e i 25 minuti.
Impressioni personali
Nonostante gli Acchiappaglitch non sia, per certi versi, originale, sono molto apprezzabili tutti i riferimenti videoludici all’interno di essa (un intero episodio, per esempio, è un omaggio a Castlevania mentre Ally, animale di Miko, assomiglia al Chokobo della saga Final Fantasy). Sotto questo punto di vista, la serie potrebbe piacere di questo a un target di adulti che ha potuto sperimentare i giochi retrò e che con facilità riesce a cogliere tutti questi riferimenti. Ciò nonostante, le trame non eccessivamente complesse e la componente d’azione fanno sì che questo prodotto d’animazione sia godibile anche per un pubblico di bambini e ragazzi.
L’animazione è fluida e mantiene un buon livello di qualità nel passaggio dalla prima alla seconda stagione. Vi è un uso oculato degli effetti visivi anche se in alcuni casi, i fondali adottati, possono risultare piatti.
Sebbene inizialmente i personaggi possono apparire stereotipati, progredendo man mano, se ne scorgono lati inaspettati e si scoprono fatti interessanti riguardanti le loro famiglie. Partendo da questo presupposto, è importante non considerarli mai da una prima impressione, perché alcuni di essi possono sorprendere positivamente.