Carissimo lettore di iCrewPlay, parlando del Giappone, di anime e manga, di cucina tipica, non potevano non arrivare a parlare anche della religione più praticata nel paese del sol levante.
Lo Shintoismo (che può anche essere scritto scintoismo) è una religione politeista nativa del Giappone. Vengono adorati dei Kami, che rientrano nella definizione di divinità, spiriti naturali e presenze spirituali; alcuni di questi sono considerati degli spiriti guardiani di un determinato luogo e altri, invece, rappresentano un determinato oggetto o evento naturale (Susano-o: l’incarnazione del Vento e della Tempesta). La cosa particolare è che alcune volte, anche persone illustri, eroi e antenati, diventano oggetto di venerazioni entrando a far parte dei Kami.
L’EVOLUZIONE DELLO SHINTOISMO
Shinto è formato dall’unione di due kanji: Shin, che è tradotto con divinità, spirito e dal kanji To, traducibile con il termine cammino, via. Quindi unendo queste due definizioni salta fuori che Shinto significa letteralmente: “Via del divino”; anche se non è insolito chiamare questa religione con un termine che appartiene interamente alla lingua giapponese: Kami no michi. Le origini di questa religione si sono perse nel tempo, ma sembra che sia nato alla fine del periodo Jomon (10000 a.C – 300 a.C).
Dopo la restaurazione Meiji (periodo di rivoluzioni sociali, dove il potere venne dato all’imperatore e tolto allo Shogun) lo Shintoismo venne proclamato religione ufficiale e tutto quello che lo legava al Buddhismo venne reso illegale. Inoltre, venne utilizzato come strumento per promuovere l’adorazione dell’imperatore e venne insegnata nei territori conquistati dell’Hokkaido e della Corea. Nel 1871 venne istituito un Ministero delle divinità, e i templi shintoisti vennero divisi in dodici livelli con sede centrale al Tempio di Ise (tempio dedicato ad Amaterasu). Lo shintoismo di stato si chiuse con la fine della seconda guerra mondiale quando, dopo la sconfitta, l’imperatore smentì pubblicamente che la famiglia imperale non era discendente della dea Amaterasu.
IL MITO DELLA CREAZIONE
Dopo aver detto il minimo indispensabile sulla nascita dello shintoismo e di come si è evoluto nel corso della storia, è arrivato il momento di spiegare in questo articolo il mito della creazione secondo questa religione.
Si racconta che le prime divinità diedero alla luce due esseri divini: Izanagi e Izanami, il primo l’essenza maschile, mentre la seconda l’essenza femminile, e vennero incaricati di creare la prima terra. Per essere aiutati in questo compito, gli venne affidata un’alabarda ingioiellata, chiamata Amanonuhoko traducibile con “Alabarda Celeste della palude”. Izanagi e Izanami andarono al ponte che collega cielo e terra e mescolarono il mare sottostante con l’alabarda, alcune gocce di acqua salata precipitarono sulla terra e si vennero a creare l’isola di Onogoro. Così le divinità scesero dal ponte del cielo e crearono lì la loro dimora; decisero infine di avere dei figli e per primi nacquero Hiruko e Awashima; ma, nati malformati, decisero di mettere i bambini in una barca e li lasciarono andare in mare aperto.
Si unirono una seconda volta, e nacquero le Ovashima (le otto grandi isole del giappone):
- Awazi
- Iyo (successivamente Shikoku)
- Ogi
- Tsukusi (successivamente Kyūshū)
- Iki
- Tsushima
- Sado
- Yamato (successivamente Honshū)
Successivamente riuscirono a generare altre isole e divinità. Izanami, però, morì dando alla luce Kagu-Tsuchi, l’incarnazione del fuoco, e venne sepolta sul monte Hiba. Adirato Izanagi uccise Kagu-tsuchi e dalla sua morte vennero generate moltissime altre divinità!
E così concludiamo il nostro primo articolo sulla storia della religione shintoista! Appuntamento alla prossima per continuare la storia di Izanami e Izanagi!