Un mondo fantastico ed una pesciolina con il volto da umana
Rieccoci al nostro appuntamento settimanale, con un altro capolavoro dell’animazione made in Ghibli: stiamo parlando di “Ponyo on the Cliff by the Sea“ meglio conosciuto come “Ponyo sulla scogliera“. L’anime è diretto ovviamente da sensei Miyazaki, che per l’occasione si è basato sul racconto “Iya Iya En” della scrittrice giapponese Rieko Nakagawa.
Meduse ed uno strano mondo sottomarino
La scena iniziale ci fa vedere una bellissima luna piena stagliarsi sul mare, al di sotto del quale dal fondale riemergono delle curiose meduse, ed è popolato da strani personaggi tra cui lo stregone Fujimoto. La storia ruota attorno a Ponyo (vero nome Brunilda), la nostra pesciolina, che a “bordo” di una medusa scappa da casa per riemerge dal mare e rifugiarsi su di una spiaggia. Qui viene salvata da Sosuke, il nostro piccolo amico, che senza conoscerne il nome la “ribattezza” come Ponyo.
Intanto lo stregone, che altri non è se non il padre della pesciolina, la costringe a tornare a casa, ma lei si rifiuta. Questo perché si innamora di Sosuke e decide di voler diventare un’umana: per questo farà di tutto per rubare i poteri al padre e riuscire cosi a realizzare il suo sogno.
Tutto ciò porterà molto scompiglio nella vita, e soprattutto nel mondo di Sosuke, con eventi “catastrofici” ed un equilibrio fino ad allora molto sottile, che vedrà incrinarsi addirittura con l’arrivo di uno tsunami sulla piccola scogliera in cui vivono il piccolo e la sua famiglia.
A questo punto della storia vediamo, come la forza dell’amore, possa avere il sopravvento su tutto: infatti la madre di Ponyo, che si chiama Mammare, capendo l’amore reciproco che i due provano, decide di dare una chance alla piccola Ponyo. Se rinuncia ai suoi poteri potrà restare umana per sempre: questo sarà sufficiente per ripristinare l’equilibrio spezzatosi poco prima?
Non voglio rovinarti il gusto di guardare l’anime, per cui mi fermo qui.
Premi e riconoscimenti per Miyazaki più qualche curiosità da sapere
L’ anime è uscito in Giappone il 19 luglio 2008, ed ha partecipato al 65° Festival della Mostra di Venezia, vincendo poi nel 2009 il premio come miglior film d’animazione ai Japan Academy Awards. Hayao Miyazaki per la realizzazione di Ponyo sulla scogliera, ha abbandonato completamente la computer grafica, utilizzata nei due anime precedenti come “Il Castello errante di Howl” e “La città incantata“. Per la produzione, iniziata due anni prima, sono stati utilizzati 170,000 disegni tutti a matita, di cui il maestro Hayao ha voluto personalmente occuparsi della rappresentazione delle onde del mare e della scogliera su cui vive Sosuke.
Come già accaduto per altri film, i luoghi in cui si svolge la nostra storia sono presi direttamente dalla realtà: il paesaggio che fa da sfondo all’anime viene direttamente dalle esperienze personali di Miyazaki. Il tutto si svolge nella zona dello Stenai-kai, dove il maestro trascorse un periodo di riposo in una casa sulla scogliera; per i personaggi questa volta chiama in causa addirittura il figlio Goro, che quando aveva 5 anni somigliava al nostro Sosuke, mentre Ponyo ricalca i tratti della figlia del capo animatore Kondo Katsuya.
L’amore è la forza attorno cui ruota tutto in questo anime, da quello di Sosuke che fa di tutto per far restare Ponyo sulla terraferma, quello di Ponyo che allo stesso modo innamorata del bambino che l’ha trovata e salvata, vuole per questo diventare umana, e l’amore protettivo del padre Fujimoto, che è preoccupato della scelta della figlia di voler diventare una bambina umana. L’influenza su questo anime da quanto puoi vedere, se ci rifletti bene, è preso da “La sirenetta” di Walt Disney.
Ti consiglio di guardarlo e di soffermarti sui punti che ti ho descritto, per assaporare tutta la forza dell’amore che sprigiona questo ennesimo capolavoro di Sensei Miyazaki.
Alla prossima settimana con il nostro appuntamento con Miyazaki e lo Studio Ghibli.
Stay tuned