Truffare un ladro? Si può ma state attenti!
Benvenuto/a nella nuova rubrica di iCrewPlay dedicata allo Studio Ghibli. Lo studio per eccellenza dell’animazione giapponese che, con i suoi capolavori, ci ha tenuti incollati allo schermo per ore. Tutto questo grazie agli ideatori e fondatori, Hayao Miyazaki ed Isao Takahata, che nel 1985 hanno messo in piedi questa splendida “realtà” .
L’idea è quella di raccontarti, sperando di farti venir voglia di riguardarli se già li hai visti o di vederli per la prima volta, i film d’animazione che hanno fatto la fortuna dello studio raffigurato dal nostro amico Totoro, ideati e creati dal suo fondatore Miyazaki. Oggi partiamo con un ladro che, ahimè suo malgrado, viene truffato e farà di tutto per vendicarsi dell’affronto subito. Sto parlando di Arsenio Lupin, il ladro per eccellenza, che questa volta si trova nientedimeno che ad affrontare il Conte di Cagliostro.
Un caveau, denaro falso e due donne
Lupin III – Il Castello di Cagliostro è il primo lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki nel 1979. Il film segna l’esordio di sensei Miyazaki come regista, dopo aver lavorato come animatore per la Toei Animation e la TMS Entertainment, dirigendo anche diversi episodi di “Le avventure di Lupin III” e due episodi della seconda serie. Trentacinque anni dopo la prima uscita in Giappone, il produttore Toho ha distribuito una versione restaurata del film nel 2014: precedentemente erano già uscite due versioni home video e Blu-Ray disc nel 2008 grazie a VAP media.
La città, che questa volta fa da cornice alle scorribande del nostro amato ladro ed i suoi amici, è Monaco in Francia. Lupin con il fidato Jigen svaligiano il caveau del famoso casinò della città monegasca ma al suo interno, mentre sono di ritorno al rifugio, si rendono conto che le banconote appartengono al denaro del Capro, valuta falsa ma di ottima qualità. Decidono quindi di stanare i falsari arrivando nell’arciducato di Cagliostro.
Come sempre accade Lupin e Jigen, per poter passare inosservati la frontiera ed entrare nel ducato, si travestono con parrucche e barba molto grossolane (senza essere scoperti) e superano i controlli di sicurezza. I colori sgargianti e nitidi dei paesaggi che possiamo vedere, il tratto dei volti di Lupin e Co., sono un segno distintivo di sensei Miyazaki, da sempre attento ai minimi particolari.
Tornando al nostro Lupin, senza volerlo (si fa per dire), si ritrova nel bel mezzo di un inseguimento. Clarisse è sposa promessa, dalla sua famiglia, al Conte di Cagliostro, contro la sua volontà. Il nostro ladro, come ben sai, trova sempre delle donne sulla sua strada che gli complicano i piani, e questa volta davvero ne uscirà a mani vuote.
Assassini, sotterranei e l’ispettore Zenigata
Lupin come sempre si mette nei guai, e nel tentativo di salvare la bella duchessina Clarisse, viene imprigionato nelle segrete dal Conte. Lo stesso, scoprendo le intenzioni di Lupin di smascherare il giro di falsari all’interno dell’arciducato, invia dei sicari per ucciderlo; ma Lupin con l’aiuto di Jigen riesce a scappare. In soccorso dei nostri amici arriva anche Goemon, che li aiuterà a salvare la bella Clarisse. Intanto a sorpresa Lupin avvisa l’ispettore Zenigata per dirgli dove si trova.
Il buon vecchio ispettore altro non è che un diversivo, visto che Lupin sa quanto il buon “Zazà” abbia un debole per lui e creerà solo confusione, dando così l’opportunità al nostro amico di entrare nel castello. Qui Lupin incontrerà una vecchia, ma sempre presente, conoscenza: la bella Fujico. Anche lei ladra abile ed affascinante, punta al denaro del Capro.
Intanto Lupin nel tentativo di salvare la duchessa Clarisse, precipita in una botola e si ritrova nuovamente nei sotterranei; qui incontra l’ispettore Zenigata con il quale, spiazzando tutti, fa un accordo/tregua aiutandosi a vicenda per fuggire. Gli rivela ciò che ha scoperto sul giro dei falsari, ma nel momento in cui trovano la stanza dove viene stampato il denaro falso, vengono inseguiti dagli scagnozzi del Conte.
In modo rocambolesco riescono a fuggire con l’autogiro del Conte, ma durante la fuga Lupin viene ferito. Zenigata cerca di incastrare il Conte con l’accusa di stampa di denaro falso, ma non fa i conti con i politici, complici della malefatta. Viene sollevato dall’incarico dall’Interpol, ma grazie al caos generale creato ad hoc da Lupin, durante le ormai prossime nozze di Clarisse, Zenigata accede alla zecca clandestina. Con l’aiuto di Fujico travestita da reporter televisiva, mostra in diretta mondiale lo scandalo che getta nel panico il nostro bel Conte.
Due anelli, una torre ed una città sommersa
Le scene si susseguono frenetiche, l’azione non manca, né tanto meno la curiosità di capire cosa spinga il Conte a far tanto per sposare Clarisse, quando più volte la stessa ragazza abbia dimostrato repulsione per lui. Ebbene come sempre è il Dio danaro che fa girare tutto. Ricordi quando Clarisse viene inseguita dagli scagnozzi del Conte ed incontra Lupin?
In quel frangente gli dona un anello, apparentemente simbolo della sua gratitudine, ma in realtà è molto di più: di anelli nella sua famiglia (parente con quella del Conte) ce ne sono due. Messi insieme rivelano il tesoro nascosto della famiglia dei Cagliostro, sotto la torre dell’orologio. Il nostro ladro, dalle mille risorse, dopo aver sventato il matrimonio di Clarisse, ed una lotta a suon di “chiave inglese” nella torre dell’orologio con il Conte, per salvare la bella duchessa lanciata nel vuoto della torre, si “tuffa” per salvarla.
Il Conte, recuperato l’altro anello, trova il modo di attivare il meccanismo per accedere al tesoro; ma lo stesso purtroppo si ritorce contro di lui facendo crollare l’intera torre schiacciandolo. Il tesoro, nascosto sotto al lago dietro al castello e la torre, non è altro che un’antica città romana. Certo Lupin non può rubare un bottino così ingombrante, e quindi portata Clarisse sana e salva a riva, si congeda. Come sempre accade in questi momenti l’ispettore fa la sua comparsa sulla scena, costringendo Lupin alla fuga; chi invece non va mai via a mani vuote è Fujico, che ha rubato le matrici per stampare le banconote false.
Il ladro romantico e gentile
L’opera prima di Miyazaki mette in luce aspetti diversi del ladro Lupin, creato da Monkey Punch, in quanto Hayao ha voluto dare la sua impronta alla storia ed al personaggio, mettendo in risalto il romanticismo ed il coraggio di Lupin. Infatti diversamente ad altri film, qui Lupin è distaccato dai beni materiali ed ha un’inclinazione caratteriale molto più “gentile“.
Ti aspetto la prossima settimana con un altro fantastico film di Miyazaki tutto da “leggere“. Mi raccomando non mancare al nostro appuntamento, per continuare così a sognare con le fantastiche storie del Maestro Miyazaki.
Stay tuned