Per la recensione manga di questa settimana vi presentiamo Gamaran, scritto ed illustrato da Nakamaru Yousuke.
Il manga, serializzato nella rivista Weekly Shonen Magazine della Kodansha, è stato pubblicato dal 2009 al 2013 ed conta 22 volumi.
In Italia la serie completa fa parte della collana Kappa Extra della Star Comics.
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Gamaran – la trama
Nel periodo Edo del Giappone feudale, lo stato di Unabara (il covo dei demoni) inizia a raggruppare potenti e crudeli esperti di arti marziali che non credono in altro se non nella forza.
Naosata Washitzu, nobile a capo del feudo, alla ricerca del suo successore, richiama i propri 31 figli dicendogli di cercare i più forti combattenti del paese, per poter organizzare il Grande Torneo di Unabara, dove le persone scelte si sfideranno in combattimento.
Il vincitore diventerà così il più forte combattente del paese, mentre il figlio che lo ha scelto diventerà l’ufficiale successore di Washitzu.
Gamaran ruota attorno alla figura di Naoyoshi Washitzu, uno dei figli del governante, che parte alla ricerca di Jinsuke Kurogane, conosciuto come l’assassino di mille uomini.
Arrivato però al doujo, scopre che Jinsuke è scomparso ormai da tempo ed è rimasto solo suo figlio, Gama Kurogane.
Spinto dal desiderio di confrontarsi con il padre, Gama si unisce a Naoyoshi e grazie alle sue incredibili abilità partecipa al torneo.
Impressioni
Gamaran è un manga senza infamia e senza lode.
La trama è abbastanza semplice e forse poco originale, manca di colpi di scena particolari o di momenti che rimangono impressi nel lettore.
È il tipico shonen, con i suoi combattimenti, i suoi nemici e l’azione che caratterizza questo genere.
Molto positiva è la mia opinione sulla parte dell’illustrazione, adatta a questo manga e ben curata sia nei dettagli delle ambientazioni sia nelle scene di scontri.
Anche i personaggi e le loro espressioni sono rappresentate ottimamente e secondo me è un punto in più in un manga, in cui le parti dinamiche della trama sono difficili da rappresentare.
Un altro aspetto positivo è sicuramente il protagonista. Gama, al contrario di molti personaggi principali di questo genere, non viene presentato come un debole che all’improvviso diventa fortissimo.
Anzi, lo spadaccino è incredibilmente abile in quello che fa e incute timore fin dai primi capitoli, non ha esagerati miglioramenti, anzi con l’esperienza cresce sia nella forza che nel carattere.
Di contro, Gamaran non ha particolari punti nella trama degni di nota e non risalta tra i manga shonen, diventando anche un po’ ripetitivo nella storia.
Solo con l’incontro tra Gama e il padre si ha un po’ di cambiamento, ma nulla di abbastanza sconvolgente da restare impresso.
È stato comunque un buon fumetto da leggere, anche per il fatto che non ha tanti capitoli e che è comunque scorrevole, senza scene troppo drammatiche o troppo complesse.
Per chi ama il genere shonen, è sicuramente una lettura che consiglio, leggero, divertente e dalle ottime illustrazioni.