Il vero successore di Jujutsu Kaisen potrebbe essere Gachiakuta, e non se ne parla ancora abbastanza. Jujutsu Kaisen non è solo un altro anime shonen; è diventato un vero e proprio cult. Dagli Occhi Sei di Gojo e il Vuoto Illimitato, fino alle morti brutali e ai colpi di scena folli, è facilmente una delle serie più discusse degli ultimi anni. Ora che il manga si avvicina alla sua fase finale, la grande domanda è: cosa verrà dopo?

Quale anime riuscirà a creare lo stesso tipo di entusiasmo? La maggior parte delle persone pensa subito a Kagurabachi quando sente questa domanda, e sì, è comprensibile. L’arte, in particolare nelle scene d’azione, è incredibile, la narrazione è facile da seguire e il pannelling è di altissimo livello, soprattutto negli ultimi capitoli. Inoltre, è diventato un meme virale su internet fin dall’inizio.
Gachiakuta, il successore di JJK
Se non avete mai sentito parlare di Gachiakuta, non preoccupatevi, non siete soli. Scritto e disegnato da Kei Urana, è un manga che è rimasto relativamente nell’ombra (almeno rispetto a Jujutsu Kaisen). Ma tutto questo sta per cambiare. È stata appena annunciata l’adattazione anime, che lo rende una delle serie più attese dell’estate 2025. Sarà animato dallo Studio Bones (Mob Psycho 100, Fullmetal Alchemist: Brotherhood), con la regia di Fumihiko Suganuma e la sceneggiatura di Hiroshi Seko (Attack on Titan, Jujutsu Kaisen), e i fan sono entusiasti.

La storia è ambientata in una società divisa tra la città, dove vivono i “civilizzati”, e le baraccopoli, dove sono confinati i discendenti dei criminali, separati da alte mura. Al di sotto di tutto si trova il temuto “Ground”, una discarica governata da bestie chiamate Trash Beasts, dove i criminali vengono esiliati. Il protagonista, Rudo, è un orfano delle baraccopoli che si guadagna da vivere con attività illegali, finché un giorno torna a casa e trova il suo genitore adottivo, Regto, assassinato. Viene ingiustamente accusato del crimine e condannato al Ground. Da lì, Rudo giura vendetta contro il vero assassino e contro la società che lo ha condannato ingiustamente.
Ma Kagurabachi non era il nuovo Jujutsu Kaisen?
Kagurabachi è diventato un successo istantaneo appena è stato pubblicato, con i fan che lo definivano “la prossima grande cosa” già prima dell’uscita del Capitolo 2. Il manga presenta illustrazioni impressionanti, combattimenti con spade affilati e una trama di vendetta facile da seguire, rendendolo uno degli shonen più appaganti degli ultimi anni. Ha venduto oltre un milione di copie nel 2024 e ha anche vinto il premio Next Manga Award.

Gran parte della sua popolarità è dovuta al protagonista Chihiro Rokuhira, un ragazzo motivato dal desiderio di vendetta che ha già versato molto sangue. La storia è cinematografica e intensa, chiaramente ispirata a Naruto, Chainsaw Man e a media occidentali come Batman e John Wick (che il creatore Takeru Hokazono cita apertamente come fonti d’ispirazione). Ma ecco il punto: per quanto Kagurabachi sia ben fatto, gioca sul sicuro, mancando della profondità emotiva e dell’energia caotica che rendono Jujutsu Kaisen così speciale.
Il motivo per cui Jujutsu Kaisen ha avuto un impatto così forte non è solo l’animazione mozzafiato o le grandi scene di lotta. È il worldbuilding efficace, con personaggi a cui ci si affeziona davvero, tutto scandito con un ritmo perfetto. Anche se Yuji Itadori all’inizio sembra il solito protagonista solare da shonen, il suo ruolo come recipiente di Sukuna rende la sua storia molto più oscura col tempo.

Gachiakuta prende quegli stessi sentimenti di odio e impotenza e li amplifica, con personaggi spezzati, arrabbiati, che cercano disperatamente un senso in un mondo che li ha gettati via.
Come Itadori, anche Rudo è un orfano che entra a far parte di un’organizzazione speciale per combattere i mostri poco dopo la morte della sua figura genitoriale. Solo che, in questo caso, i nemici sono bestie viventi fatte letteralmente di spazzatura, non maledizioni invisibili.
Grazie ai suoi personaggi memorabili, un worldbuilding ricco, un sistema di poteri unico e temi oscuri come abuso, schiavitù, discriminazione e violenza, il manga si è guadagnato a pieno titolo il posto tra i migliori shonen della nuova generazione. Il suo stile artistico grezzo e carico di schizzi lo fa anche distinguere visivamente, lontano dall’aspetto levigato di Kagurabachi o persino di JJK.
Anche se Gachiakuta non ha ancora generato lo stesso clamore di Kagurabachi nella community manga, i fan che lo conoscono sono entusiasti per l’anime in arrivo, con un’energia silenziosa simile a quella che circondava Attack on Titan prima che esplodesse.

La fanbase sta solo aspettando che il resto del mondo si accorga di ciò che loro sanno già. E con lo Studio Bones a capo dell’adattamento, sembra davvero solo una questione di tempo prima che Gachiakuta esploda. Quindi, se stai davvero cercando il vero successore di Jujutsu Kaisen – quello che offre combattimenti intensi, temi oscuri e un worldbuilding folle – segna sul calendario luglio 2025 per vivere Gachiakuta in tutto il suo splendore.