Scritto e disegnato da Kei Urana, Gachiakuta è un manga in pubblicazione dal febbraio 2022 sulla rivista Shonen Magazine di Kodansha; al momento ne sono stati pubblicati due volumi.
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La trama di Gachiakuta
Rudo è un giovane abitante della baraccopoli che circonda una grande e ricca città, luogo in cui sono costretti a vivere tutti i discendenti di criminali. Cresciuto dal padre adottivo Legto e con un profondo disprezzo per lo spreco della classe alta, Rudo fruga regolarmente nella spazzatura della città per trovare oggetti utili o preziosi da salvare dall’Abisso, un enorme voragine dove viene gettata ogni cosa ritenuta inutile, dalla spazzatura alle persone macchiatesi di orribili crimini. Tra queste ultime vi era anche il padre biologico di Rudo, gettato nell’Abisso dopo l’accusa di omicidio.
Un giorno, mentre ritorna a casa, incontra casualmente una misteriosa figura incappucciata e poco dopo, in casa, trova Legto morente, in una pozza di sangue.
Incarcerato e accusato di omicidio a tempo di record, nessuno crede alla sua innocenza e finisce gettato nell’Abisso, mentre urla alla città tutto il suo odio, promettendole vendetta.
Sopravvissuto alla caduta, nell’Abisso viene attaccato da mostri fatti di spazzatura e viene salvato da un giovane di nome Engine; egli afferma di essere un Custode (o Giver), persone particolari in grado di sfruttare speciali armi chiamate Jinki. Rudo decide così di diventare un custode, puntando a tornare in città per vendicarsi.
Impressioni
Gachiakuta mi ha subito colpito per il suo particolare stile di disegno, che utilizza un tratto d’inchiostro molto marcato ed un utilizzo risicato dei retini; all’apparenza sembra quindi un tratto molto sporco e grezzo, ma si comprende poi come l’autore abbia attenzione anche per i particolari, realizzando tavole molto dettagliate e di forte impatto visivo.
La storia riesce a coinvolgere molto bene il lettore, con una trama intrigante e un potere del tutto unico e originale: quello derivato dall’utilizzo della spazzatura. I Jinki infatti sono oggetti che, attraverso un profondo legame con il loro proprietario, ossia il Custode, hanno sviluppato un qualche tipo di potere; un esempio sono i guanti di Rudo, da lui indossati fin dall’infanzia per nascondere le ferite alle mani lasciategli dai genitori e per cui legati a lui molto profondamente.
Interessante è anche il design e la caratterizzazione dei personaggi, a mio parere particolarmente studiati e riusciti.
Nel manga traspare poi una tematica di fondo molto importante ai giorni nostri: quella dello spreco e dell’inquinamento. La grande e ricca città è infatti dedita allo spreco e per smaltire i rifiuti non fa altro che gettarli di sotto in una gigantesca voragine, provocando un’immensa area ricolma di spazzatura, brulicante di mostri giganteschi e aggressivi e permeata da un’aria nauseabonda e tossica.