Il 4 maggio Star Comics ha pubblicato il secondo volume di Four Knights of the Apocalypse, il sequel di The Seven Deadly Sins scritto e disegnato da Nakaba Suzuki. In Giappone la serie ha raggiunto il sesto volume, mentre il settimo è previsto per il 17 maggio.
In Italia il primo volume è stato pubblicato il 2 marzo (qui la nostra recensione).
Sul numero 24 della rivista Weekly Shonen Sunday di quest’anno è stato rivelato che presto la serie riceverà un adattamento animato, anche se non sono trapelate ancora informazioni riguardanti lo studio di produzione e il cast.
Un passo indietro
Nel primo volume abbiamo fatto ritorno nel mondo di The Seven Deadly Sins sedici anni dopo la sconfitta del Re dei Demoni: il Regno di Camelot è stato scosso da una profezia secondo la quale compariranno presto quattro cavalieri che porteranno la disgrazia nel mondo. Re Arthur ha dunque sguinzagliato i suoi cavalieri magici alla loro ricerca, in modo da scongiurare la minaccia.
Il giovane Percival vive sulla montagna conosciuta come Dito di Dio assieme al nonno Varghese, ex cavaliere sacro che oltre a crescerlo l’ha addestrato a combattere: un giorno il cavaliere Ironside sconvolge le loro vite, uccidendo l’anziano guerriero. In punto di morte egli rivela al nipote che hi l’ha ucciso è suo padre e lo invita a esplorare il mondo.
Appena iniziato il suo viaggio Percival fa amicizia con un gruppo di artisti erranti e giunto in un villaggio deve vedersela con il cavaliere Pellegarde: durante il combattimento i suoi poteri magici si risvegliano, dimostrandosi estremamente versatili. Ciononostante la sua forza non basta e viene tratto in salvo dalla volpe Sin: questa gli rivela che i suoi poteri derivano dal suo essere uno dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse.
La Valle dell’Eco
Dopo avergli rivelato la sua natura di cavaliere dell’apocalisse, Sin dice a Percival che il padre si trova nel Regno di Camelot, andato ufficialmente distrutto durante la Guerra Santa di sedici anni prima ma ancora presente in un luogo nascosto e accessibile attraverso il Regno di Lyoness. Il trio decide allora, per prima cosa, di dirigersi lì, preparandosi ad affrontare un lungo viaggio.
Durante una pausa decidono di fare una gara di caccia e si separano: Percival entra in una grande vallata conosciuta come Valle dell’Eco, dove gli animali mostrano fortissimi istinti omicidi e le piante sembrano sul punto di morire. Sin e Donny, nel frattempo, incontrano un gruppo di folletti e una gigantessa, Dolores, con i quali si dirigono anche loro nella vallata.
Dopo aver sentito delle urla, il figlio di Ironside soccorre un folletto tenuto prigioniero e fa il suo incontro con Nasiens, conosciuto come l’erborista pazzo, che lo addormenta, lo cattura e lo tiene prigioniero per usarlo come cavia. A cosa servono i suoi esperimenti? Quali segreti nasconde la misteriosa Valle dell’Eco? Non resta che scoprirlo in questo nuovo volume!
Impressioni
Il secondo volume racchiude il primo vero e proprio arco narrativo del manga, ossia quello della Valle dell’Eco, comprendente i capitoli dal 7 al 13. Qui viene introdotto un personaggio veramente interessante, sia dal punto di vista del background, sia per il suo potere, Mix Venom, che gli consente di manipolare i veleni.
La caratterizzazione di Nasiens è a mio parere ben riuscita, dotata del giusto pizzico di peculiarità che lo porta a risaltare come uno dei personaggi principali. Anch’esso è dotato del suo tratto distintivo, quello di mordersi le labbra fino a farle sanguinare se gli succede qualcosa di particolarmente eccitante.
L’autore si è basato su uno dei cavalieri della corte di Re Artù, conosciuto anche come Nascien: egli adempì la profezia della Spada della Strana Cintura ed era antenato di Galahad.
Viene introdotto anche un secondo personaggio molto importante, Talisker, un cavaliere sacro che può controllare le condizioni metereologiche grazie al suo potere, Calamity. Il personaggio non è granché approfondito, ma da quel poco che emerge pare un cavaliere devoto a Re Arthur e profondamente convinto che le sue azioni sono giuste.
Si tratta senz’altro di un arco narrativo importante, poiché Percival comincia a imparare come controllare i suoi poteri, grazie all’aiuto dei suoi compagni di viaggio: emergono in modo significativo anche i tratti caratteriali principali di Percival, la sua impulsività e il suo profondo spirito di sacrificio che lo porta a compiere azioni talvolta contro produttive per sé.
Come nel volume precedente Nakaba Suzuki tende a sottolineare l’importanza dei legami familiari, mostrando quanto unito sia il legame tra Nasiens, la gigantessa Dolores e il loro padre adottivo Ordo, un dottore che tanto aveva fatto per la Valle dell’Eco e che li aveva accolti e allevati quando i loro genitori li avevano abbandonati.
Lo stile grafico si attesta sempre su un ottimo livello, in particolare per quanto riguarda le ambientazioni e i paesaggi, curati fin nei minimi dettagli.
Al momento Four Knights of the Apocalypse si sta dimostrando un ottimo sequel, capace di risollevarsi dal finale non proprio esaltante riservato al suo predecessore, grazie ad un ritorno a quanto aveva caratterizzato l’inizio dell’avventura di Elizabeth e Meliodas: il viaggio, la scoperta del mondo e dei suoi misteri, la costruzione, lo sviluppo e l’analisi dei legami esistenti tra i vari personaggi.
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