H2O: Footprint in the Sand appartiene all’enorme schiera di anime tratti da una visual novel. Tra quelli di maggior successo possiamo ricordare la serie momentaneamente sospesa IDOLiSH7 , e l’anime yaoi tratto da Dramatical Murder.
Rilasciato nel 2008 dallo studio Zexcs, H2O: Footprints in the Sand è composto da una sola stagione di 12 episodi. La stesura della trama è stata a carico dello scrittore di Light Novel Jukki Hanada, mentre la composizione dei temi musicali, malinconici ma d’impatto, è ad opera di Junpei Fujita.
H2O: Footprints in the Sand, introspezione ed elaborazione
Occorre premettere che la visual novel da cui deriva l’anime prevedeva due modalità di gioco: la Blindness Effect Mode e la Normal Effect Mode. La prima limita le immagini e i dettagli che il giocatore può vedere, e man mano che la storia procede tutto diventa più nitido.
La ragione è legata al protagonista, Takuma Hirose. Un ragazzino sensibile e aperto, che tuttavia dopo la morte della madre ha misteriosamente perso la vista. Non ci sono ragioni mediche a sostegno, e pian piano diventa evidente come la sua cecità sia frutto della somatizzazione del trauma.
All’inizio di Footprints in the Sand, Hirose si trasferisce in un paesino di campagna con lo zio, per ricominciare. Il suo primo giorno di scuola però è tutt’altro che tranquillo: dopo aver richiesto indicazioni ad una ragazza che si presenta come Otoha-chan, si ritrova a fuggire da un cinghiale imbizzarrito.
A salvarlo è Hayami, una ragazza all’apparenza molto scorbutica ma in realtà molto generosa. Hirose scoprirà presto che la famiglia di Hayami è la ragione per cui la ragazza ha finito per chiudersi e venire isolata e malvista da tutti. Un tempo i suoi parenti erano i medici del paese, avari e insensibili. Vennero cacciati, e Hayami rimase sola.
Inialmente ostile ad Hayami, ad Hirose si avvicina subito Hinata Kagura: nipote del capovillaggio e carica delle aspettative della famiglia, è in realtà insicura e dotata di molta fantasia.
Assieme alle due ragazze e al resto dei compagni di classe, per Hirose inizia la convalescenza dai traumi del passato. Anche la misteriosa Otoha-chan, a metà tra uno spirito e una creatura fatata, lo guida nel suo cammino in alcune parentesi oniriche. Spesso infatti sembra che ci sia una sorta di magia a permeare tutto, ma forse è solo l’immaginazione del protagonista.
H2O: Footprints in the Sand termina con un finale ambiguo, ma che lascia spazio a interpretazioni positive.
I personaggi
Takuma Hirose: si tratta del giovanissimo protagonista, un ragazzo sensibile e un po’ impacciato a causa della perdita della vista, ma che non si perde d’animo. Si innamora presto di Hayami, desiderando conoscere la sua storia.
Hayami Kohinata: figlia dei medici del villaggio, è stata isolata dalla sua comunità a causa della loro pessima reputazione. Vive in un vecchio tram abbandonato, ed un tempo era amica di Hinata, a cui poi pian piano di riavvicina. Si mostra distaccata e poco socievole, ma è molto più generosa di quanto sembri. Presto si accorge di essere innamorata di Hirose.
Hinata Kagura: sempre sotto pressione a causa del nonno, che in quanto capovillaggio la vuole decisa e carismatica. In realtà si chiama Hotaru, come rivelerà verso la fine dell’anime: Hinata era sua sorella, annegata da piccola. La famiglia la costrinse ad assumere l’identità della sorella, che rispecchiava l’erede che il nonno voleva. Hotaru era timida da bambina, e scriveva fiabe che poi leggeva alla sorella.
Otoha-chan: il personaggio di maggiore impatto di H2O: Footprints in the Sand, nonostante abbia un ruolo relativamente minore. Otoha è la vera Hinata, trasformatasi nell spirito del suono del tempo, come il personaggio della fiaba scritta da Hotaru. Non si capisce se sia reale o se Hirose la immagini e basta, ma sembra guidarlo nel suo percorso.
Yui Tabata: ragazzina decisa e che tende a spadroneggiare, ma con una storia triste alle spalle: perse il nonno malato quando era piccola, perché non era in grado di pagare per le cure. Questa l’ha resa ostile verso Hayami, dato che fu la famiglia della ragazza a negare assistenza a suo nonno. Conoscendola meglio riesce a superare i suoi pregudizi, arrivando anche a difenderla.
Hamaji Yakumo: personaggio minore, è uno dei compagni di classe di Hirose. Si scopre solo a metà della serie che è un ragazzo: indossa sempre l’uniforme femminile e porta i capelli lunghi raccolti con dei fermagli.
Footprints in the Sand: magia o religione?
L’atmosfera onirica e indistinta fra realtà e immaginazione di alcune scene di H2O: Footprints in the Sand ha anche una sfumatura spirituale. L’anime si apre infatti con una citazione a tema religioso, di fonte anonima. Le orme sulla sabbia di cui parla il titolo sono una metafora della presenza di un’entità che accompagna durante la vita.
La citazione recita: l’uomo e la divinità camminavano fianco a fianco nella sabbia, durante i tempi benevoli. Ma nelle avversità, solo una serie di orme era visibile. Quando l’uomo chiese alla divinità come mai lo avesse abbandonato in quei momenti, quella rispose: “Non ti ho abbandonato, ti ho portato sulle spalle. Quelle sono le mie impronte.”