Eccoci come ogni settimana per un altra recensione manga, questa volta andreamo a parlare di Fire Force, titolo inglese dell’opera En’en no shōbōtai, creato da Atsushi Ōkubo, che come sapranno in molti, è lo stesso creatore di Soul Eater!
Il manga è realizzato come serie regolare sulla rivista della casa editrice Kodansha, Weekly Shonen Magazine, dal settembre del 2015. In Italia ricordiamo, il manga è edito grazie alla Planet Manga, dove il primo volume è stato pubblicato nel 2017. Per l’occasione, vennero realizzate due copertine, la prima normale e una variant limited. Inoltre, è già stata realizzata una serie animata, prodotta dallo studio David Production e trasmessa dal 5 luglio al 27 dicembre scorso.
Prima di iniziare a parlare della trama, vi lasciamo il link di altre recensioni manga:
Trama
La storia ha luogo a Tokyo nell’anno 198. La città e il mondo sono sconvolti da un fenomeno noto come “Combustione Umana Spontanea” che trasforma chiunque ne sia afflitto in mostri fatti di fuoco. Per fronteggiare questa minaccia, le forze dell’ordine hanno deciso di creare delle squadre speciale di pompieri. Il nostro protagonista, Shinra, un ragazzo dotato di speciali poteri, si unirà all’ottava brigata, con l’obiettivo di diventare non solo un Eroe che riesce a salvare tutti, ma anche di far luce sul suo misterioso passato e sull’incendio che ha ucciso la madre e il fratello, ancora neonato!
Struttura dell’opera
Come sempre succede durante le recensioni manga, analizziamo prima di tutto la trama e la sua evoluzione. In Fire Force, la storia che è stata creata risulta avere una base leggermente banale, con un il protagonista intento a scoprire la verità sui fatti accaduti quando era ancora un bambino. L’evolversi di tutti gli avvenimenti però, è ben strutturata, niente di complicato sia chiaro, ma riesce fin dai primi capitoli a coinvolgere il lettore e a incuriosirlo nel giusto modo. Intrighi e cospirazioni insieme a segreti e personaggi misteriosi riescono a entrare perfettamente nella storia.
I personaggi che vengono presentati nel corso dei capitoli, sono successivamente caratterizzati molto bene, dove è stato fatto un buon lavoro per raccontare meglio il loro passato e di come poi viene intrecciato nel racconto (come la creazione dell’ottava brigata, per fare un esempio pratico). Piccolo disappunto quando si parla alcune scene “ecchi” (che poi tanto ecchi non sono, ma il termine rende meglio il conceto), che vengono utilizzate per spezzare la tensione e per creare delle scene comiche: non sempre sono azzeccate e in molti casi potrebbero fare storcere il naso, soprattutto quando è chiaro che il compito di queste scene è affidato alla sbadataggine di un solo personaggio femminile. A parte questo, il resto di quelle scene dove entra in gioco la comicità, è sviluppato discretamente bene.
Lo stile del disegno di Atsushi Ōkubo è facilmente riconoscibile, e in molti sicuramente noteranno fin dalle prime tavole, la somiglianza con l’opera di Soul Eater.
Impressioni personali
Personalmente, all’inizio dei primi capitoli ero leggermente titubante sul continuare questa opera, che però successivamente si rivela davvero interessante. Il protagonista è un classico personaggio da manga Shonen, le basi con la quale parte Fire Force, non è molto originale, questo lo abbiamo spiegato prima, ma è il come si evolve la trama che è interessante: tutti quei misteri che spuntano fuori e che fanno aumentare l’Hype riescono in ogni capitolo ad appassionarti sempre di più. Come detto anche nel paragrafo precedente, quelle scene comiche sono sviluppate discretamente bene, fatta eccezione per le scene “ecchi” che dopo un paio di volte risultato essere troppo forzate a mio avviso.
Un manga che comunque merita di essere letto e merita una possibilità, sia per chi è alle “prime armi” sia per i veterani.