A cinque mesi dalla recensione del primo volume, Fear Agent torna ad affollare iCrewPlay Anime con questo secondo volume, pubblicato in verità nel mese di marzo appena trascorso. Ancora una volta vengono raccolti due archi narrativi delle vicende spaziali dall’estetica retrò di Heath Huston, con alle matite nuovamente in quest’ordine gli artisti Tony Moore e Jerome Opeña, mentre la sceneggiatura è ancora unilateralmente opera di Rick Remender.
Gli archi narrativi suddetti coprono gli spillati originali dal numero 12 al numero 21 (escludendo il sedicesimo, che contiene una side-story). Con ogni probabilità, dato il numero totale delle uscite (trentadue), la prossima pubblicazione raccolta di saldaPress dedicata a Fear Agent, attualmente prevista per maggio 2022, sarà l’ultima.
Fear Agent, le ombre del passato non si diradano mai
Questa nuova parentesi delle vicissitudini dell’ex-Fear Agent è decisamente all’insegna della memoria (la proverbiale ‘passeggiata sul viale dei ricordi‘ tanto cara alla retorica anglosassone). Il volume si apre infatti con un flashback riguardante l’evento che ha sconvolto la vita di Heath e di tutta la razza umana: l’invasione dresseniana che gli ha portato via padre e figlio in una frazione di secondo.
Invece di limitarsi a riproporre una narrazione sommaria del fatto come è avvenuto nello scorso volume, la narrazione si sofferma parecchio sugli sviluppi immediatamente posteriori all’attacco su larga scala, vendicato dal nostro sventurato eroe attraverso metodi dei quali egli paga tutt’ora le conseguenze.
L’enigmatico cambio di bandiera di Mara, compagna di avventure e nuova fiamma di Heath, acquista finalmente un senso, finendo per mettere a repentaglio il rinato corpo dei Fear Agent, portato a nuova vita da Char, l’ex-moglie di Heath che ha assunto un ruolo da leader nella politica terrestre rifacendosi una vita con il nuovo marito Keith, che diventa giocoforza compagno di battaglia dello stesso Heath.
Così come Heath e Mara, anche Char nasconde un segreto, che il suo ex-marito scopre dal rivelatore meno probabile che si potesse immaginare.
Tra dilemmi etici ed azione brutale
A fronte di ambientazioni, caratteristiche estetiche e scelte artistiche rimaste totalmente coerenti con la prima tranche delle vicende narrate in Fear Agent, in questo secondo scorrere di vignette si lascia molto più spazio all’azione, senza tuttavia trascurare il contraltare dialogico, la cui cura è stata necessaria considerando le tematiche.
L’elemento di discussione che fa da padrone per l’intera durata del volume è la vendetta, meno specificamente il rancore, oltre che il senso di colpa, già ampiamente discusso durante lo scorso volume tramite l’alcolismo di Heath. Quanto è giusto sterminare un intera specie per le colpe di una sola parte di essa? Quanto è giusto mettere a repentaglio la vita di gente non coinvolta per consumare una vendetta personale? Ma soprattutto, quanto è giusto nascondere una verità sapendo che quando salterà fuori farà del male a coloro che amiamo?
Tutti questi dilemmi animano la sceneggiatura, che raggiunge livelli di profondità solo di poco sfiorati dal primo volume. I dialoghi, come anticipato, adempiono ottimamente al proprio compito di dare voce all’animo dei protagonisti, in particolare per quanto riguarda le didascalie in blu che vocalizzano l’io di Heath, conferendogli uno spessore psicologico maggiore rispetto agli altri personaggi.
Neanche a farlo apposta, nel corso della passata recensione abbiamo citato il film Interstellar di Christopher Nolan, il quale è arrivato sul grande schermo nel 2014, vale a dire circa tre anni dopo la conclusione della serie in patria. Ebbene, i risvolti di questo volume hanno un che di estremamente similare a quelli della pellicola, tanto che leggendo ci è balenata l’idea che Rick Remender abbia viaggiato in avanti nel tempo in fase di scrittura.
In chiusura di recensione, ci sentiamo di fare una piccola segnalazione costruttiva a saldaPress: capiamo che ci sia bisogno di difendersi dalla pirateria ora più che mai considerati i tempi di libertinaggio internautico che corrono, nonostante ciò, i watermark indicanti le copie omaggio posizionati sui testi dei balloon o delle vignette non aiutano i recensori in termini di comprensione in toto dell’opera, anzi al contrario rendono il lavoro piuttosto poco scorrevole.
Se vuoi vivere in prima persona le avventure iperspaziali dell’ex (e ora nuovamente) Fear Agent Heath Huston, ti ricordiamo che puoi acquistare questo secondo volume al seguente link di Amazon, mentre qui puoi trovare il primo volume in caso te lo sia perso.