Shockdom, sicuramente lo saprai, è un editore un po’ atipico. Si tratta di un’azienda specializzata nella produzione di fumetti e cartoni animati con un occhio di riguardo nei confronti di internet e dei webcomics, che sono la base del catalogo dell’editore.
E’ un editore con un target abbastanza giovanile, che punta più agli appassionati di social e YouTube che del fumetto in sé; hanno lanciato autori ora molto popolari tra i giovani come Sio e i fratelli Rincione, lasciando un po’ di spazio per delle vere colonne portanti del fumetto italiano come Marcello Toninelli o per autori interessanti come Lucio Staiano o Dario Sicchio.
Personalmente, sarebbe ipocrita negarlo, Shockdom è un editore che ha raramente trovato spazio nella mia libreria; allo stesso tempo sarebbe scorretto negare che si tratta di uno dei pochi editori che non ha paura di osare e pubblicare giovani autori, spesso esordienti e spesso dalle dubbie qualità.
Questa premessa è utile per capire il contesto in cui troviamo pubblicato Esopo Buffo, opera seconda di Jacopo Spampanato alias Senape.
Esopo Buffo, cos’ha fatto Senape?
Se il nome non ti dice nulla è abbastanza normale; anche Senape nasce come autore di webcomics, principalmente sul suo profilo Instagram, e ha pubblicato una sola opera prima di questa ovvero Questa è una storia di fantasmi con Nicola Pesce Editore con lo pseudonimo di Spampino.
Purtroppo per lui questa prima esperienza non è andata molto bene e lo ha indotto a cambiare pseudonimo e virare da uno stile d’inspirazione underground ad uno più vicino a certi vignettisti specializzati in satira, sempre più presenti nel web.
Del resto, Shockdom nel presentare Esopo Buffo ce lo presenta come un albo simpatico in cui Senape fa uso di una ironia dissacrante per restituirci tutti gli insegnamenti di Esopo.
Come per tanti autori classici, anche di Esopo sappiamo molto poco; di lui ci resta un corpus di 358 favole, alcune delle quali probabilmente aggiunte nel corso dei secoli; si tratta di racconti molto brevi che terminano con una morale.
Le favole di Esopo sono archetipiche, visto che hanno dato origine al concetto stesso di fiaba, venendo tramandate da civiltà in civiltà giungendo praticamente intatte fino ai nostri giorni e diventando in taluni casi addirittura proverbiali.
Tutti conosciamo La volpe e l’uva oppure Al lupo, al lupo!, tutte storie che vengono ricondotte proprio ad Esopo.
In Esopo Buffo, volume che di buffo o divertente ha molto poco per non dire nulla, Senape si limita a riproporre alcune tra le favole classiche, talvolta con alcune rivisitazioni contemporanee, nello spazio di una pagina.
Ci sono quindi 122 pagine in cui troviamo molte delle fiabe classiche di Esopo, concluse dalla loro morale e che tutto sommato nulla tolgono e nulla aggiungono a quanto già conosciuto.
Già dopo qualche pagina la lettura viene a noia, nonostante le favole autoconclusive rendano la lettura abbastanza rapida e scorrevole tanto la scrittura quanto i disegni non invogliano a proseguire.
Non c’è il benchè minimo accenno di umorismo o di situazione divertente, Senape si limita ad un pallido copia-incolla delle fiabe a cui attinge.
Il tutto condito da uno stile che, spiace dirlo, ma assomiglia un po’ troppo a quello di certi pessimi vignettisti molto attivi sul web risultando poco interessante e ai limiti del trash.
Il tutto va sostanzialmente ripetuto per l’intero volume, visto che non c’è una storia che emerga più di altre o che sia meglio riuscita.
Dovendo essere onesti (ce lo richiede il mestiere) senza essere inutilmente offensivi verso chicchessia possiamo dire che siamo in presenza dell’ennesimo volume Shockdom dallo scarso interesse e contenuto.
Probabilmente è un prodotto che sul web, fruito una tantum e in maniera gratuita, potrebbe anche avere un senso, ma raccolto in volume assolutamente no.