L’epidermiosi bollosa è una malattia genetica dell’epidermide che rende la pelle fragile come le ali di una farfalla
È proprio per questo motivo che i neonati che sono affetti da epidermiosi bollosa vengono chiamati “bambini farfalla”. La loro pelle è talmente fragile da essere paragonata alle ali di un epidottero.
Una malattia che colpisce con ferocia i piccoli di tutto il mondo, e che richiede cure delicatissime. Essa viene infatti curata attraverso la rigenerazione e il successivo trapianto della pelle.
L’Italia è sicuramente un fiore all’occhiello in questo campo. Nel 2015 ad esempio, un bambino di origini siriane ha subìto un delicato intervento che prevedeva il trapianto di oltre l’80% dell’epidermide. Un’operazione svolta in Germania, ma che ha visto protagonista il team del Dr. Michele De Luca nella fase rigenerativa della pelle.
Oggi il piccolo ha 9 anni e conduce tranquillamente la sua vita con i genitori le sorelle e i fratelli, ma all’epoca dei fatti la situazione si presentava ben diversa. Il piccolo aveva perso circa l’80% dell’epidermide, era in coma farmacologico e si stava pian piano avviando al punto di non ritorno…
In quel momento cè stata la svolta: il lascia passare tedesco per l’intervento ad uso compassionevole. Così il team di medici italiani chiamato in causa, ha prelevato una parte di pelle restante, per avviare l’analisi in laboratorio prima di riprodurla geneticamente.
Una vicenda che sicuramente ci rende orgogliosi e fieri, ma che comunque lascia un retrogusto piuttosto amaro.