Disponibile dal 21 settembre, il Dylan Dog Speciale 37, Una storia d’orrore, per il secondo anno consecutivo non è ambientato nella saga de Il Pianeta dei Morti (ospitata sullo Speciale dal 2015 al 2021) ma non se ne discosta completamente.
160 pagine in bianco e nero e in formato 16×21, per un albo brossurato in vendita a € 7.90.
Testi di
Il mondo di Dylan Dog si intreccia con il fumetto The Witch, opera di un disegnatore che i lettori dell’indagatore dell’incubo conoscono bene. L’Old Boy reincontra Opal, la figlia di Esaù Hicks, trovando una felicità che apparentemente costa dolore agli altri.
Trama di Dylan Dog – Speciale 37 – Una storia d’orrore
L’ultima fiamma di Dylan Dog, Lucy, vuole presentare una sua amica a Groucho, convinta di poter far nascere l’amore fra i due, ma sarà lei a rimanere incantata dall’assistente dell’indagatore dell’incubo.
L’amica di Lucy invece é Opal, ex di Dylan Dog nonché figlia di Esau Hicks. Mentre la storia tra Groucho e Lucy ha breve durata, Dylan e Opal legano nuovamente. La ragazza vuole fargli da assistente e il primo caso riguarda un medium che, secondo la cliente, fa avverare le cose terribili che annuncia. Il sopralluogo dell’Old Boy con la figlia di Hicks non dà i frutti sperati, ma il lettore riesce probabilmente a riconoscere l’autore del fumetto che ritrae Dylan Dog.
In un continuo accavallarsi di piani temporali e realtà, Dylan e Opal pensano alle loro relazioni passate, a quelle ipotetiche e al loro possibile futuro insieme. Si accorgono inoltre che molte delle persone con cui hanno avuto legami sono morti di recente in modo violento.
Un indagatore dell’incubo stranamente ostile al sovrannaturale e all’avventura accompagna Opal in un posto lugubre che si rivela essere una simulazione horror molto realistica (anche troppo). Anche Lucy muore in modo misterioso, gettando Groucho nella disperazione.
Oltre a far accadere le cose che prevede, il medium/fumettista intrappola in qualche modo le persone nei suoi disegni. La strega del suo fumetto aiuta cuori infranti, ma sembra più specializzata in incantesimi di vendetta che d’amore. Nel finale, si sovrappongono i vari mondi/realtà/piani temporali di Crandall Reed.
Mentre la relazione tra Dylan e Opal sembra finita e anche Groucho rimane vittima di quella che sembra una maledizione sulle persone amate dai due, emergono più chiaramente i legami tra i fumetti, il medium, e le vicende dei protagonisti.
Sviluppo
La copertina di Marco Mastrazzo introduce diversi temi della storia, a partire dall’amore, le sue complicazioni (e sullo sfondo l’intreccio con l’orrore, già presente nel titolo), al gioco di specchi tra la realtà (del racconto) e la finzione (la rappresentazione grafica e la narrazione all’interno del racconto).
Alessandro Bilotta si concentra nuovamente sul mito di Dylan Dog, approfondendone il passato e le atmosfere di alcune storie “classiche”, mantenendo tramite Opal l’aggancio con i due fratelli Hicks – personaggi molto importanti nei primi numeri della testata principale – sviluppato nello Speciale precedente (in cui emergeva che un esperimento di Esaù Hicks aveva dato il via all’epidemia).
Esaù Hicks, padre di Opal, è il clone di un medico nazista, adottato dalla famiglia di Jacob Hicks: da adulto, esercita come medico nel General Hospital, dove prosegue i suoi esperimenti.
Ispirato alla figura di Josef Mengele, Esaù Hicks compare per la prima volta nell’albo numero 14, Fra la vita e la morte, torna nel n. 22, Il tunnel dell’Orrore, dove scopriamo le sue origini. Ne Il pianeta dei morti racconta a Dylan Dog di avere proseguito gli studi di Xabaras sul siero dell’immortalità: intenzionato a guarire da una malattia, rimane in vita senza fermare la patologia e causa – come detto – l’epidemia al centro della saga.
Il fratello di Jacob ha un impatto maggiore sulla saga dell’indagatore dell’incubo: è il creatore della zona del crepuscolo (numeri 7, 57 e 238), dove mesmerizza, “ripara” e mantiene in vita gli abitanti di Inverary.
In questo speciale torna Crandall Reed (nome ispirato al disegnatore americano Reed Crandall), fumettista con le fattezze di Angelo Stano visto per la prima volta nello storico albo Morgana: anche lì disegnava – tra macerie e morti i viventi – storie che si confondevano con la realtà.
Tra le gag di Groucho, da sottolineare una brillante rivisitazione della celebre frase “Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” (attribuita solitamente a Voltaire, ma in realtà di Evelyn Beatrice Hall): “Difenderò fino alla morte il tuo diritto di parola, ma non ho mai detto che ti avrei ascoltato!”.
La storia, un po’ difficile da seguire, diventa più chiara nell’amaro finale, dove troviamo un’interessante riflessione del rapporto tra il raccontare, l’autore, gli universi narrativi e la realtà. Come suggerito dal titolo del volume e reso più esplicito dalle prime pagine, la vicenda mescola amore e orrore.
Per Dylan Dog l’amore, come già nel celeberrimo “Il lungo addio”, sembra poter essere perfetto solo se irrealizzato, e dunque solo sperato e sognato. Addirittura, in uno dei passaggi più tristi e per certi versi disturbanti, Opal dice che l’amore per esistere dev’essere egoista e distruggere tutto quello che ha intorno.
Prosegue con buoni risultati l’interessante deviazione dello Speciale Dylan Dog: dalla saga del Pianeta dei Morti – che speriamo non sia stata accantonata definitivamente – si sposta nel passato e nel mito dell’indagatore dell’incubo, attraverso la maestria dei testi di Bilotta – che spesso spiazza il lettore, aggirando le sue aspettative rispetto alla storia e al fumetto – e gli evocativi disegni di Cerasi, particolarmente efficace nel rappresentare le espressioni turbate dei protagonisti.
Gli autori dello Speciale 36 di Dylan Dog
Collaboratore da tempo di Sergio Bonelli Editore, Alessandro Bilotta è uno dei principali talenti del fumetto italiano. Esordisce nel 1999 con Povero Pinocchio, disegnato da Emiliano Mammucari e pubblicato da Star Comics. Con il disegnatore Carmine Digiandomenico realizza le graphic novel La Dottrina, manifesto futurista del fumetto italiano, Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia e Romano.
Tra il 2011 e il 2015 ha firmato 18 numeri di Corsari di classe Y, pubblicati su Il Giornalino (Edizioni San Paolo), con disegni di Oskar. Nel 2006 ha pubblicato con tre editori francesi: Delcourt (Daisuke et le Géant – Le trente et unième jour, disegni di Alberto Pagliaro), Glénat/Vents d’Ouest (Romano – Un automne de dix secondes, disegni di Carmine Di Giandomenico) e Les Humanoïdes Associés (La Lande des Aviateurs – Ceux qui restent, ancora disegnato da Di Giandomenico).
Per Star Comics, Bilotta ha creato la serie a fumetti Valter Buio. Per Bonelli ha creato e firmato la serie Mercurio Loi, per la quale ha ricevuto numerosi premi, in particolare nel 2018/2019. Nel 2019 il Romics d’oro per i 20 anni di carriera.
Per Dylan Dog, Bilotta ha creato l’acclamata saga Il pianeta dei morti: nel 2008 il primo racconto autoconclusivo per la testata “sperimentale” Color Fest, ipotetica conclusione della serie sul personaggio, ha ottenuto un notevole successo. L’idea viene sviluppata sul Color Fest n. 10, sul Dylan Dog Gigante n. 22, trovando poi collocazione sullo Speciale Dylan Dog a partire dal n. 29, la cui testata viene appunto integrata con il nome Il pianeta dei morti fino al numero 35.
Sempre per Bonelli, Bilotta ha scritto sei numeri de Le Storie e la serie Eternity, appena premiata al Lucca Comics & Games con il Gran Guinigi.
Attivo anche in altri ambiti artistici, Gerasi nel 2003 ha fondato il gruppo punk rock 200 Bullets, in cui suona la batteria e scrive i testi, e con il duo Formazione Minima porta sul palco spettacoli di teatro-canzone ispirati a Giorgio Gaber.
Per Dylan Dog Gerasi ha disegnato L’assassino della porta accanto, Gli spiriti custodi, Remington house, La macchina che non voleva morire, Non con fragore…, …Ma con un lamento, numeri 307, 345, 360, 384, 436 e 437 della testata principale, Il Principe d’inverno, in Almanacco della Paura n. 24, Nemico Pubblico n. 1, Speciale n. 31.
Nel 2009 Gerasi ha realizzato con Davide Barzi il libro a fumetti G&G, dedicato a Giorgio Gaber, pubblicato da ReNoir Comics.
Come autore completo ha disegnato Le Tragifavole (ancora per l’editore delle trasposizioni di Don Camillo), volume che contiene l’omonimo album dei 200 Bullets, quindi con Bao Publishing sia In Inverno le mie mani sapevano di mandarino sia Un romantico a Milano, premio Andrea Pazienza 2018, infine, di recente, L’Aida (ancora per Bao).
Gerasi ha inoltre disegnato per diverse testate Star Comics: Nemrod, Cornelio – Delitti d’autore, Trigger, Valter Buio e San Michele. Infine per Gribaudo ha illustrato Orange Chronicle, su testi di Tito Faraci.