Quinto appuntamento con le ristampe cronologiche de Il pianeta dei morti: dal 27 gennaio è disponibile infatti Nel nome del figlio. Il volume, cartonato di 168 pagine in bianco e nero in formato 22 x 30 cm, ripropone la storia apparsa nel 2018 nello Speciale n. 32 di Dylan Dog ed è in vendita a 20 euro in libreria e fumetteria. Sceneggiatura, come sempre, di Alessandro Bilotta, autore anche di un testo introduttivo dedicato alla rapporto padre/figlio, disegni di Giampiero Casertano e copertina di Marco Mastrazzo.
Seguiamo dunque la storia di Godwin, figlio di Dylan Dog e di Sybil Browning, complessa, dolente, con un intreccio tra passato, presente e futuro che rende difficile distinguere la realtà.
Dylan Dog, La saga del Pianeta dei Morti
L’idea della saga di Alessandro Bilotta nasce nel 2008, sul secondo Dylan Dog Color Fest, come ultima storia del personaggio, ambientata in un futuro distopico in cui un virus trasforma l’umanità nei terribili Ritornanti. La saga de Il Pianeta dei Morti è stata ospitata sulla testata annuale Speciale Dylan Dog dal n. 29 al n. 35: quest’anno la serie si è interrotta, anche se il n. 36 presenta una storia scritta da Bilotta, non sappiamo quanto durerà la pausa della saga.
Ne Il pianeta dei morti, Dylan Dog è un uomo di mezza età, costretto a mettere in discussione i valori e quello in cui ha sempre creduto, nel tentativo di sopravvivere in un mondo dove, appunto, si diffonde una misteriosa epidemia che trasforma gli esseri umani in zombi.
Nel primo volume, uscito a gennaio 2021, abbiamo riletto le due storie del 2013 con cui Alessandro Bilotta ha raccontato l’inizio del contagio: Addio, Groucho, pubblicata sul Color Fest n. 10 e Il tramonto dei vivi-morenti, uscita sull’ultimo Dylan Dog Gigante, il n. 22.
Dal 2015 al 2021, la saga è stata pubblicata sullo Speciale annuale: il volume 2 delle ristampe, pubblicato un anno fa, ha riproposto il racconto contenuto nello Speciale Dylan Dog 29, dove Dylan Dog, vicino al licenziamento, indaga sulle Oasi dove gli immemori dimenticano la proprie sventure personali e la tragedia che ha colpito la Terra. Grazie all’aiuto di Skye, l’Old Boy entra in una struttura e conosce il visionario fondatore Werner, ma diventa a sua volta un immemore e si lega a Sybil Browning (protagonista con lui de L’alba dei morti viventi).
Il terzo volume ha riproposto La fine è il mio inizio, pubblicato nel settembre 2016 sullo Speciale n. 30: Dylan Dog si ritrova tra passato e presente, vive con Sybil Brown, incontra Werner, il creatore delle oasi, ed Herbert Simon, un immemore che sembra illuminarlo sulla differenza tra illusione e realtà, e che ricorda al protagonista una persona importante della sua vita precedente.
In Nemico pubblico n. 1 invece torna, invecchiato, Xabaras, la nemesi dell’indagatore dell’incubo. Dopo aver rinunciato per mancanza di fondi a trovare il siero della vita eterna, viene ricoverato per un infarto e in ospedale conosce Marlene, di cui si innamora. Sulle tracce dello scienziato ci sono Dylan Dog, che non si presenta a lavoro da tempo, e il nuovo commissario Osmond. L’ex indagatore dell’incubo si scontra con la sua nemesi: Marlene muore di infarto, ma Xabaras riesce a scappare.
Finanziato dalla setta dei flagellanti, Xabaras prova a rianimare Marlene, riuscendoci solo temporaneamente. Il villain fugge nuovamente e cambia identità, ma viene raggiunto da un uomo che sembra Dylan Dog: si tratta del figlio Godwin.
Trama di Dylan Dog – Il pianeta dei morti – Nel nome del figlio
La storia si apre con il funerale di Godwin e la disperazione della madre Sybil. Anche Dylan Dog ha una sua tomba, ma lo vediamo in coma all’ospedale, vegliato dalla sergente Jenkins.
Godwin ritorna in vita, va a cercare il padre Dylan a casa, ma si ricorda “di che cosa gli è successo” e prova a tornare a casa sua. Qui lo accoglie l'”amico” Carl, che ha già messo in affitto il suo appartamento quando gli è stato comunicata la morte del ragazzo. La fame che sente Godwin è quella dei ritornanti: divora l’amico.
Godwin sembra psicanalizzarsi da solo, poi va a trovare Sybil nella clinica dov’è ricoverata a spese del figlio. Poco dopo il giovane dimentica la visita e si ritrova davanti all’ufficio/abitazione del padre, nella zona proibita della città, dove elimina due ritornanti, poi raggiunge la propria casa natale, dove rivive con con grande intensità il ricordo di quando la sua famiglia era stata attaccata dai ritornanti e Godwin aveva dovuto eliminare il patrigno.
Nell’ospedale dove i medici seguono la sua convalescenza dal coma, Dylan Dog deve eliminare un ragazzino che lo ammira: è divenuto un ritornante e vuole mangiare l’ex indagatore dell’incubo.
L’Old Boy scopre di essere nella stessa struttura di Sybil e salva anche lei da un attacco delle creature. Scopriamo però che si è trattato in parte di allucinazioni di Sybil e che Dylan è andato a trovarla nell’istituto psichiatrico dove cercano di guarirla dai traumi subiti nell’Oasi: vuole avere – come spiega a Jenkins – un chiarimento sul loro passato assieme.
Godwin viene assunto in una ditta che fa lavorare i ritornanti, per “vigilare” su di loro. Lo vediamo anche esercitare come indagatore dell’incubo e raccontare a una cliente i suoi traumi familiari. Jenkins trova l’ispettore Osmond in una casa occupata da tossicodipendenti.
Informato della fuga di Sybil e capito che potrebbe essere andata ad Undead (dove incontrarono insieme Xabaras nel n. 1 della serie regolare), Dylan Dog la va a salvare. Si trova però in un cimitero e vede la sua tomba, dalla quale esce un ritornante. Fermato l’attacco, Dylan Dog si allontana con Sybil: vedendo la casa di Xabaras (distrutta durante il loro primo incontro e presumibilmente ricostruita) rimpiangono di non averlo fermato definitivamente.
Parlando di Godwin, Sybil spiega di essersi rifugiata in un’oasi per non vederlo distruggersi, certa dei disastri che avrebbero portato i tentativi di vendicare il patrigno o trovare Dylan. Riportata Sybil all’istituto, Dylan riceve da Jenkins la conferma sull’attendibilità dei racconti della donna e la drammatica notizia della morte di Godwin.
Il protagonista scopre che il figlio aveva raggiunto buoni risultati indagando sui flagellanti e la latitanza di Xabaras: è stato proprio lo scienziato a ucciderlo sparandogli con la vecchia Bodeo, dopo averlo ipnotizzato.
Sviluppo
Nell’introduzione Nascere figlio, Bilotta racconta lo spirito della saga, precisando che una delle sue caratteristiche è aver tolto, sfruttando una collocazione futura rispetto alla serie regolare, la certezza del tempo che non passa per i personaggi dei fumetti. È anche occasione per sottolineare quanto di fosse di Sclavi in Dylan Dog (anarchia, ironia, paure, vestiti) e quanto fosse invece “originale” (aspetto fisico desiderato, fidanzate, coraggio).
Dylan Dog si muove sul confine fra realtà e sogno, una finzione di “secondo livello” rispetto alla narrazione, interrogandosi sull’opportunità di approfittare di quella condizione per esprimere i propri lati più profondi o torbidi.
Lo status di vivi, morti o ritornanti è ambiguo per il protagonista come per il figlio. I piani si confondono maggiormente quando Godwin arriva nella casa natia. A metà storia, si accavallano immagini poco coerenti con la trama: Sybil sogna di scappare via con il figlio, una donna va dall’indagatore dell’incubo, Godwin Dog. Sybil, in realtà ricoverata in istituto psichiatrico, vive con la madre.
Pagina 61 ripropone la tavola di apertura del n. 1 di Dylan Dog, L’alba dei morti viventi.
La confusione tra vita e morte, realtà e sogno viene spesso accompagnata dalla spiegazione che l’incubo e la morte si somigliano perché non hanno senso.
Gli autori di Dylan Dog – Il pianeta dei morti 4
Collaboratore da tempo di Sergio Bonelli Editore, Alessandro Bilotta è uno dei principali talenti del fumetto italiano. Esordisce nel 1999 con Povero Pinocchio, disegnato da Emiliano Mammucari e pubblicato da Star Comics. Con il disegnatore Carmine Digiandomenico realizza le graphic novel La Dottrina, manifesto futurista del fumetto italiano, Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia e Romano.
Tra il 2011 e il 2015 ha firmato 18 numeri di Corsari di classe Y, pubblicati su Il Giornalino (Edizioni San Paolo), con disegni di Oskar. Nel 2006 ha pubblicato con tre editori francesi: Delcourt (Daisuke et le Géant – Le trente et unième jour, disegni di Alberto Pagliaro), Glénat/Vents d’Ouest (Romano – Un automne de dix secondes, disegni di Carmine Di Giandomenico) e Les Humanoïdes Associés (La Lande des Aviateurs – Ceux qui restent, ancora disegnato da Di Giandomenico).
Per Star Comics, Bilotta ha creato la serie a fumetti Valter Buio. Per Bonelli ha creato e firmato la serie Mercurio Loi, per la quale ha ricevuto numerosi premi, in particolare nel 2018/2019. Nel 2019 il Romics d’oro per i 20 anni di carriera. Per Bonelli ha scritto sei numeri de Le Storie e presenterà in anteprima a Lucca Comics&Games 2022 il primo volume di Eternity, dal titolo La morte è un dandy: la nuova serie di Alessandro Bilotta è ambientata in una Roma dal look anni ’60 e racconta le vicende di Alceste Santacroce.
Per Dylan Dog, Bilotta ha appunto creato l’acclamata saga Il pianeta dei morti: nel 2008 il primo racconto autoconclusivo per la testata “sperimentale” Color Fest, ipotetica conclusione della serie sul personaggio, ha ottenuto un notevole successo. L’idea viene sviluppata sul Color Fest n. 10, sul Dylan Dog Gigante n. 22, trovando poi collocazione sullo Speciale Dylan Dog a partire dal n. 29, la cui testata viene appunto integrata con il nome Il pianeta dei morti fino al numero 35.
Paolo Bacilieri ha disegnato Corto Maltese per Milano Libri Edizioni, Barokko per Comic Art, Phonx sulla rivista Blue 1995. Per Bonelli Editore ha realizzato storie di Napoleone, Dampyr, Orfani, il n. 31 de Le storie (Il prezzo dell’onore), Jan Dix. Collaboratore di Linus (Baldini e Castoldi).
Ha pubblicato diverse graphic novel per Coconino, in particolare Sweet Salgari. Come detto, da quando i fratelli Cestaro sono passati alla serie principale, Bacilieri si è occupato fino al 2023 delle copertine dell’Old Boy insieme a Giuseppe Montanari.